Gli asana per stimolare il quarto chakra
Eccoci giunti al quarto chakra, un vero turning point nel nostro viaggio alla scoperta di questi affascinanti centri energetici!
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Le acque dei chakra inferiori e quelle dei chakra superiori si incontrano metaforicamente nel centro energetico che andremo ad approfondire oggi: il quarto, Anhata chakra.
Il suo simbolo, non a caso, è costituito da due triangoli che si incrociano, uno rappresentante il principio maschile, l’altro il femminile. Situato al centro del petto, Anhata è connesso al cuore, alla capacità di entrare in empatia con gli altri, di instaurare legami autentici.
Ce ne offre una poetica descrizione Gabriella Cella nel suo libro “Chakra, centri sottili dell’energia vitale”: “Anhata significa risuonante senza percussione, suono incausato, praticamente il non-suono, cioè il suono mistico, la sottilissima vibrazione interna che avviene senza alcuna percussione, che non è percepibile all’orecchio umano e non ha né principio né fine”.
Studiamo dunque una serie di asana utili per agire sul quarto chakra e immergerci nell’amore e nell’armonia che caratterizzano questo centro energetico.
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Fondamentale è il ruolo che ricopre Matsyendra (il signore dei pesci) nella mitologia dello yoga: egli, nella sua forma originaria di pesce (matsya), apprende i segreti della disciplina spiando gli insegnamenti di Shiva alla sua sposa, Parvati. La divinità in persona lo trasforma allora in saggio e gli ingiunge di diffondere lo yoga sulla Terra a tutta l’umanità.
- La partenza è sdraiati in posizione supina.
- Sistemarsi in modo tale che i gomiti possano poggiare a terra, dunque sollevare leggermente il bacino.
- Immaginare che un filo tiri il torace verso l’alto, gentilmente, inarcando così la schiena. Conseguentemente al movimento appena descritto, la testa si reclina all’indietro e, se possibile, la sommità del capo poggia a terra. La posizione può essere mantenuta in questa modalità, agli inizi.
- L’allievo, una volta raggiunta la piena padronanza dell'asana, rinuncerà all’appoggio sui gomiti, permettendo alle braccia di rilassarsi. La gambe possono rimanere distese oppure incrociate in posizione semplice o del loto.
- 5) Per sciogliere la posizione abbassare il torace e riportare il collo in posizione neutra poggiato a terra sulla nuca.
Precauzioni
Fare particolare attenzione a non sforzare eccessivamente il collo che in questa asana sperimenta una posizione non usuale.
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Dopo la posizione del pesce, continuiamo a lavorare sul torace, il regno del quarto chakra. Questa volta però lo faremo attraverso una posizione di chiusura, ovvero l’allungamento intenso. L’asana consiste in un profondo piegamento in avanti partendo dalla posizione in piedi.
- Partenza in tadasana.
- nspirando sollevare le braccia verso l’altro e espirando piegare la schiena in avanti facendo attenzione ad allungare la vita fin dalle anche. Il corpo andrà ad adagiarsi in direzione delle ginocchia e le mani poggeranno sugli stinchi, le caviglie oppure a terra.
- La testa è abbandonata.
- Quando si decide di sciogliere la posizione, alzare lentamente il busto e solo in ultimo la testa.
Precauzioni
Questa posizione ha una tecnica semplice, ma potrebbe risultare piuttosto ostica nella sua versione completa. Coltivando l’arte della pazienza, mantenerla anche con le gambe leggermente piegate sciogliendola ogni volta che si avverte affaticamento.
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Dopo esserci inchinati nella posizione precedente, passiamo ora ad un asana regale: la posizione del cobra, il re dei serpenti. Archetipo della trasformazione, reca con sé una molteplicità di simbologie connesse alla mitologia indù. Questo asana richiede una grande flessibilità della schiena, dunque vi invitiamo a porre un’attenzione speciale durante le fasi di entrata, uscita e mantenimento della posizione.
- Si parte proni, distesi a terra, il dorso dei piedi disteso sul pavimento le gambe leggermente divaricate.
- Portare le mani ai lati del petto, palmi a terra e gomiti stretti orientati verso terra.
- Molto lentamente, premendo con le mani a terra e tenendo il pube aderente al suolo, iniziare a distendere le braccia e a sollevare il torace, nei limiti delle proprie possibilità. Le scapole sono orientate verso il basso. Nella posizione completa le braccia sono allungate, ma non rigide con i gomiti morbidi.
- Per sciogliere la posizione riabbassare il torace e tornare proni a terra.
Precauzioni
Se questa posizione dovesse risultare troppo intensa, è possibile sostituirla con la posizione della Sfinge che non richiede la distensione delle braccia: il corpo rimane appoggiato ai gomiti posizionati sotto le spalle. Le mani, aperte, sono sul pavimento mentre le gambe sono distese analogamente alla posizione del cobra.
Scopri gli asana per stimolare il quinti chakra