Fundación Parinaama: lo yoga in carcere
La pratica dello yoga sta progressivamente entrando nelle carceri grazie al lavoro volontario di associazioni, fondazioni e scuole di yoga di tutto il mondo. In questo articolo vi parliamo della preziosa esperienza messicana portata avanti da 13 anni dalla Fundación Parinaama.
Violenza, sovraffollamento, stress ed emarginazione sono parole che racchiudono l’esperienza vissuta da milioni di persone che ogni anno finiscono in carcere.
Le condizioni in cui sono costretti a vivere i detenuti e la mancanza di un reale progetto di reinserimento sociale fanno sì che le carceri di gran parte del mondo, invece di essere luoghi di integrazione e rieducazione, siano delle vere e proprie “scuole di delinquenza”.
In un contesto simile, nasce in Messico il progetto Parinaama Yoga che propone un cambiamento di prospettiva radicale nei confronti del sistema penitenziario e della modalità escludente con cui la società si rapporta con i propri delinquenti (reali o presunti) e, parallelamente, realizza yoga nelle carceri per aumentare il benessere del corpo, della mente e dello spirito dei detenuti.
Cos’è e come nasce il Parinaama Yoga?
Parinaama in sanscrito significa trasformazione: da Pari, abbracciare, contenere e Naama, offrire, esprimere. “Trasformare” è la parola chiave di questo tipo di yoga pensato per affrontare dipendenze, attaccamento e stress.
Parinaama yoga nasce dall’esperienza dell’argentina Ann Moxey, ex corrispondente di guerra, psicologa specializzata nella terapia della meditazione per le dipendenze, insegnante di Anusara Yoga e istruttrice terapeutica certificata dall’International Association of Yoga Therapist.
Nel 2003 Ann Moxey avvia il Progetto Parinaama Yoga nelle carceri ed apre la Fundación Parinaama Yoga. Da quel momento inizia, insieme ad un'equipe di maestri provenienti da diverse tradizioni, a realizzare sessioni settimanali di Hatha yoga, Vinyasa yoga, pranayama e meditazione nel Cereso [n.d.a. Centro di Riabilitazione Sociale, espressione usata in Messico per definire i penitenziari] di Atlacholoaya, nello stato messicano di Morelos.
La pratica di Parinaama Yoga si è andata arricchendo nel tempo grazie agli insegnamenti di maestri come Muktananda, Krishnamacharya, Donn Farhi, Dona Holleman, Rod Striker, Desikachar, Gary Kraftsow, Patricia O’Reilly e Rodney Yee.
Gli obiettivi del Parinaama Yoga
L’obiettivo principale del progetto Parinaama è ambizioso e non si limita ad insegnare yoga in luoghi inusuali come il carcere. Ciò che propone è, usando le parole della creatrice del progetto, “un cambiamento di paradigma nel modo in cui la società affronta le sue parti oscure. Separare peggiora solo le cose. Ciò che proponiamo è lo yoga, il reale contatto con quelle parti non tanto amate della società e di noi stessi”.
All’interno di questo cambiamento di paradigma auspicato da Ann Moxey, gli obiettivi specifici su cui si centra il lavoro sono principalmente due:
- Applicare le tecniche di Hatha yoga come strumento di prevenzione e riabilitazione dalle dipendenze e dai disturbi associati a queste (disturbi del sonno e dell’alimentazione, deficit di attenzione), così come strumento per gestire lo stress in penitenziari, carceri minorili, centri femminili e strutture pubbliche di altro tipo. In questo modo le persone che, per via della dipendenza da droghe e la reclusione sono doppiamente private della loro libertà, possono trovare nello yoga un percorso di liberazione tangibile ed efficace.
- Formare maestri Parinaama Yoga sia dentro le carceri che fuori. Per questo gli insegnanti che operano nella fondazione hanno profili diversi, dai praticanti e maestri di yoga, agli specialisti sulle dipendenze, ai detenuti stessi.
I risultati del progetto
In 13 anni la Fundación Parinaama ha raggiunto traguardi importanti divenendo un modello sempre più emulato in America Latina ed attraendo l’attenzione di giornalisti, registi e persone impegnate nel campo del reinserimento e del benessere psicofisico dei detenuti.
Nel 2010 la fondazione si è costituita come Associazione Civile riuscendo in questo modo ad ampliare il proprio raggio d’azione anche ai centri di detenzione di Città del Messico e a posizionarsi come riferimento per altre città messicane (Puebla, Irapuato, Querétaro, San Miguel Allende, Morelia) ed argentine (Buenos Aires, La Plata, Mar del Plata).
Da quando furono avviate le prime lezioni nel penitenziario di Atlacholoaya ad oggi, decine di insegnanti si sono unite al progetto e centinaia di detenuti hanno partecipato alle lezioni. Ma senza dubbio il successo più importante è che diversi detenuti ed ex detenuti sono diventati maestri e condividono il frutto del loro apprendimento in centri comunitari, carceri minorili ed organizzazioni che lavorano con persone in situazione di vulnerabilità sociale.
Uno di loro è il maestro Fredy Alan Díaz Arista, che abbiamo intervistato per voi.
Nell'intervista sullo yoga al fotografo Robert Sturman, leggi la sua esperienza nelle carceri
"Interno", il documentario
Il progetto Parinaama Yoga è oggetto di un interessante documentario intitolato “Interno” (2010), diretto da Andrea Borbolla e realizzato grazie ai finanziamenti della Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM).
Grazie a questo documentario è possibile conoscere più a fondo lo spirito del progetto attraverso la narrazione della vita in carcere di quattro detenuti –il maestro Fredy è uno di loro- ed il loro incontro con lo yoga.
Guarda il video del documentario “Interno” diretto da Andrea Borbolla