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Le posizioni yoga capovolte, il mondo da un'altra prospettiva

Guardare il mondo a testa in giù: un'opportunità concreta e metaforica che gli asana capovolti ci offrono per saggiare punti di vista totalmente nuovi

Le posizioni yoga capovolte, il mondo da un'altra prospettiva

Il mondo dello yoga, come ogni altro, è stato investito dal proliferare dei social network che, in quanto stratosferico evento sociologico, influenzano la percezione che abbiamo di questa disciplina. Se, appena un decennio fa, l’iconografia dello yogi tipico era quella dell’hippy immerso nella meditazione, oggi è divenuta quella della modella atteggiata in qualche complicatissima postura in uno studio chic oppure in riva al mare.

In effetti, si assiste ad una sempre maggiore attenzione all’aspetto corporeo dello yoga che molti praticanti tendono a confondere con lo yoga tout court. Complici dell’avanzare di questa tendenza sono certamente gli asana, le posizioni, così scultoree, eleganti, plastiche, che ben sin prestano a fotografie da condividere su Instagram o Facebook.

Tra di esse, godono di una speciale considerazione le posizioni capovolte, soprattutto se in equilibrio sulla testa, all’apparenza addirittura spettacolari e riservate a pochi “atleti”.

Come sempre però, la nostra filosofia è quella dell’approfondimento, dunque impariamo a conoscerle meglio! Per andare oltre la semplice figura esteriore e comprenderne i significati più autentici.

 

Quali sono i reali rischi dello yoga?

 

A piccoli passi: gli asana capovolti non sulla testa

Innanzitutto, è opportuno chiarire un concetto base: quando nello yoga si parla di “posizioni capovolte” si intende qualunque asana ove il bacino è più in alto della testa. Anche un’apparentemente banale “posizione della candela” è una posizione capovolta.

Anzi, queste posizioni meno “appariscenti” sono in realtà fondamentali: aiutano l’allievo a prendere confidenza con una postura del corpo insolita, insegnano a conoscere i punti di appoggio e le leve, permettono di scoprire muscoli nascosti e poco usati nella vita quotidiana.

Ecco qualche esempio di posizione capovolta non sulla testa che potete provare a praticare se siete in buona salute (ovviamente con la guida del vostro insegnante):

Sarvangasana (posizione della candela)

<sarvangasana

 

 

Halasana (posizione dell’aratro)

halasana

Di ognuna esistono infiniti passaggi intermedi e numerose varianti in modo tale da permettervi una pratica sempre varia e stimolante e di farvi avvicinare con gradualità e delicatezza agli asana capovolti più avanzati.

 

Impossible is nothing: le posizioni in equilibrio sul capo e sulle braccia

Le posizioni capovolte per eccellenza sono quelle dette “sulla testa”, ovvero in equilibrio sul capo, come ad esempio shirsasana

shirsasana

 

oppure anche sulle braccia come adho mukhta vriksasana

adho mukhta vriksasana

Padroneggiare queste asana richiede chiaramente una adeguata preparazione, tanto fisica che mentale. Il loro raggiungimento non dovrebbe inoltre costituire l’obiettivo della pratica, né rappresenta lo spartiacque tra un bravo allievo e uno meno bravo. Al tempo stesso, dire “Non ce la farò mai” è un atteggiamento altrettanto poco yogico, perché il corpo nasconde delle potenzialità inimmaginabili che questa disciplina invita costantemente a approfondire.

A meno di patologie ritenute incompatibili (pressione alta, problemi cardiaci, etc…), potete dunque provare a sperimentare gli asana capovolti guidati dal vostro insegnante. Sarà l’inizio di un cammino fatto di piccoli passi, avanzamenti lenti, passaggi intermedi e, non ve lo nascondiamo, qualche frustrazione. A parte pochi fortunati, queste posizioni esigono tanta pazienza e calma da parte dello yogi che decide di esplorarle perché sconfiggere la gravità e trovare l’equilibrio è una grande impresa.

Non vi scoraggiate: un giorno le gambe saliranno fluttuanti per l’aria, vi sentirete leggeri, perfettamente in asse e guarderete il mondo da una prospettiva tutta nuova!

 

Praticare con consapevolezza

Generalmente, per una persona in salute, le posizioni capovolte non rappresentano un problema, né sono pericolose. Molti sostengono, inoltre, i benefici dell’inversione rispetto alla forza di gravità cui siamo costantemente sottoposti.

Ciononostante, non devono essere prese alla leggera oppure approcciate con fretta e desiderio; più di altre, richiedono un’attenzione finissima da parte dell’insegnante e dell’allievo che deve essere certamente invitato alla pratica e alla sperimentazione, ma sempre con giudizio e umiltà.

 

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