Stop: quando la pratica yoga è sconsigliata
Ebbene sì, talvolta è meglio rinunciare alla vostra ora di yoga: nel nome del non attaccamento, è saggio sapere in quali occasioni il tappetino deve rimanere riposto nel fodero. Per il bene della vostra salute e per un equilibrato rapporto con la disciplina
Come un giardino è il vostro mondo interiore: potete decidere di coltivarlo o lasciarlo alle ortiche, di scoprirlo o di tenerlo ben chiuso all’interno di voi stessi.
Lo yoga assume, in questo contesto, le vesti di un bravo giardiniere che aiuta a mettere ordine, a offrire nutrimento ai germogli più delicati, a estirpare le erbe infestanti.
Se il vostro fiore spirituale deve essere coltivato, è opportuno sapere come e perché per renderlo sempre più forte e splendido. È però altrettanto fondamentale capire quando è indispensabile interrompere ogni trattamento e lasciare riposare il terreno. In altre parole, quando concedere dei giorni liberi al nostro fidato giardiniere.
Questo articolo vuole darvi una mano proprio in tal senso: se lo yoga fa bene e la pratica è importante, esistono dei contesti all’interno dei quali invece è preferibile arrotolare il tappetino ed evitarla?
Yoga? Meglio evitare!
Riguardo i potenziali rischi dello yoga, abbiamo convenuto che, come tutte le attività umane, anche la pratica può causare degli infortuni nella stragrande maggioranza dei casi assolutamente evitabili e di lieve entità. L’importante è mantenere sempre alto il livello di consapevolezza e approcciarsi al tappetino con umiltà.
Al di là dei traumi, vi forniamo ora qualche consiglio per orientarvi sull’opportunità di praticare o meno nel corso della ordinaria vita quotidiana. Quando, cioè, bisogna accettare i limiti che il nostro corpo o la nostra mente ci pongono e ascoltare la loro esigenza di sospendere gli appuntamenti con lo yoga, almeno momentaneamente.
(Queste indicazioni riguardano la pratica di hatha yoga e sono, per forza di cose, generiche e parziali. Non sono transitoriamente valide per gli altri stili, tipo bikram yoga o acroyoga, per fare due esempi, perché mondi diversissimi dall’hatha).
Infortuni e malesseri fisici
In caso di infortuni fisici, specie se gravi, sarebbe il caso di rinunciare alla pratica per non aggravare un quadro già compromesso. La febbre è uno stato più discutibile perché alcune persone la vivono con una disinvoltura che manca ad altre. Capite a quale gruppo appartenete e regolatevi di conseguenza: se ve la sentite con un certo agio, praticate pure, altrimenti mettetevi a letto!
Stomaco e vescica... vuoti!
In genere si pratica con la vescica vuota, ma soprattutto a stomaco vuoto: yoga e pasti abbondanti costituiscono un binomio veramente infelice!
Ciclo mestruale
Molti insegnanti sconsigliano la pratica durante il ciclo mestruale: a livello personale non sono d’accordo con questo punto di vista, perché potrebbe essere un supporto contro i dolori mestruali, a meno che non siano presenti problemi specifici. Proprio in nome di questa discordanza di vedute tra maestri, vi invitiamo a soppesare il vostro stato psicofisico durante le mestruazioni per capire autonomamente se la pratica è opportuna o no per voi.
Fragilità emotiva e psicologica
Molto delicata è un’altra questione: se si è molto scossi, turbati, interiormente lacerati, è consigliabile lo yoga? Di getto e di accademia risponderei: sì, la pratica può aiutare a calmare le acque della mente, dona lucidità, offre respiro ad uno stato emotivo soffocato. Approfondendo la risposta, forse è più saggio un cauto "dipende": talmente complesso è l’animo umano che non ce la sentiamo di dare risposte secche.
Per una volta, vi diciamo spassionatamente: se non ve la sentite di approcciarvi al tappetino, non fatelo, senza sentirvi in colpa. Nello yoga vige il principio della “non violenza” primariamente verso se stessi. Specie se si pratica in classi collettive e con un gruppo di sconosciuti, è legittimo un certo riserbo e una attenzione speciale alla propria fragilità emotiva.
Seguire le indicazioni del medico
Forse questo punto è scontato, ma ci sentiamo di aggiungerlo alla lista: se il vostro medico vi sconsiglia la pratica, non esitate a seguire le sue indicazioni!
Questa manciata di paletti alla pratica non esaurisce ovviamente tutte le possibili situazioni ambigue circa l'opportunità di seguire la vostra lezione. Per ulteriori indicazioni, vi suggeriamo di affidarvi al vostro maestro di yoga e alla sua competenza e sensibilità.
Scopri i pro e i contro del bikram yoga