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Le torsioni a terra dello yoga. Ascolto e dolcezza

Esplorando il lavoro a terra nello yoga, ci soffermiamo sulle torsioni della spina dorsale e in particolare sulla dolcezza e l'ascolto che richiedono e sui grandi benefici che possono dare a livello di salute globale, agendo su sistema nervoso, digestivo e aiutando a sviluppare elasticità anche mentale

Le torsioni a terra dello yoga. Ascolto e dolcezza

Il lavoro a terra è molto importante e non solo perché c'è una possibilità di lavorare con la gravità in modo differente. Esplorare posizioni di allungamento a terra è utile tanto a coloro che per lavoro stanno molto in piedi quanto ai praticanti di discipline che richiedono lungo tempo di pratica in stazione eretta, ad esempio mi riferisco agli artisti marziali (in questo caso penso alla fase allenante di Ma Bu, la posizione del cavaliere).

Anche dopo un buon lavoro di taiji (qi gong, esercizi di condizionamento, tui shou, laoja) a volte il corpo richiede proprio di andare ad allungare. Ecco lo yoga. In particolare andiamo ad esplorare le asanas di torsione.

 

Come si lavora a terra in torsione

Quando si lavora in ambito di torsione, il praticante di yoga dovrebbe affidarsi al respiro e a un concetto chiave che funziona da elemento importante per evitare di forzarsi e dunque farsi male: l’individuale e personalissimo allineamento. Quelle di torsione sono asanas delicate, fluide, che il sistema nervoso ama particolarmente, se eseguite con una dolcezza immane. 

Ci sono alcune fasi preparatorie al lavoro di torsione che possono essere suggerite all'allievo proprio per evitare di forzare e iniziare a conoscere i propri limiti, eventualmente allargarli, laddove il corpo sia pronto. Se prendiamo in esame una posizione come Marichyasana (vedi l'immagine principale dell'articolo) dobbiamo assoluatmente andare per gradi.  

 

Esercizio per migliorare la torsione

Un esercizio di base per migliorare la torsione può essere quello di sedere lateralmente su una sedia senza braccioli. Sollevate il torace, inspirate, andate a toccare lo schienale. All’espirazione, ruotate fino a dove riuscite. Ci vogliono due alleati: dolcezza, ascolto. Potete poi procedere con una piccola verifica: come stanno le ginocchia dopo questa esecuzione? 

Se una è più avanti dell’altra vuol dire che la torsione si è “portata appresso” le pelvi.  
Pube, ischi, ilei, sacro e coccige vogliono restare paralleli al bordo della sedia e le ginocchia pari. 

Quello che si vuole in ogni modo evitare è il dolore nella regione sacro-iliaca. Tutta l'attenzione va ai dischi intervertebrali, ai legamenti e ai muscoli spinali elastici. 

 

Posizioni di torsione

Marichyasana

Per arrivare alla posizione che abbiamo preso in esame, partiamo da Dandasana (Danda = bastone, asta). Piegate il ginocchio destro, lasciando il tallone vicino all’ischio. Ritroverete le pelvi ad angolo retto con la gamba a terra. Lasciate indietro la mano destra, afferrate il ginocchio destro con la mano opposta. Nell’espirazione c’è la rotazione, mentre la colonna punta al cielo, il ginocchio destro è stabile e le pelvi non ruotano. Non sforzate mai schiena e sacro.

Il tutto dall’altra parte, per amore della simmetria. 

 

Ardha Matsyendrasana

Se seguiti da un buon insegnante poi si può andare in Ardha Matsyendrasana, la "Mezza torsione del signore dei pesci" che in alcuni casi (anche quello della sottoscritta fino a qualche tempo fa e ancora ora in qualche fase precisa) può richiedere l’uso di mattoncino. Il movimento tonifica i nervi e i legamenti della colonna vertebrale e migliora la digestione. Va tenuta la colonna eretta e le spalle allo stesso livello. Si respira regolarmente approfondendo la torsione a ogni espirazione. Ruotate prima verso sinistra e poi verso destra.

ardha stambhasana

 

L’elasticità che si acquisisce è anche mentale. Ci si dovrebbe mettere in contatto con lo spirito, inteso come essenza. "Chi ascolta la musica dello Spirito esprime il meglio nella vita." (Swami Sivananda). Che poi lavoriate con rette in avanti (karate) o spirali (taiji quan) o cerchi ed ellissi (bagua), o che semplicemente siate dei grandi camminatori, sentirete quale enorme cambiamento, quanta consapevolezza energetica e fisica.

 

Immagine | yoga journal