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Asana da evitare per la cervicale infiammata

Bisogna conoscere lo yoga per saperlo applicare al meglio in ogni situazione. Ad esempio, in caso di cervicale, esistono delle asana che è meglio evitare a causa delle monte controindicazioni. Sapreste dire quali?

Asana da evitare per la cervicale infiammata

 La cervicale o, più correttamente, cervicalgia è un problema che, almeno una volta nella vita, affligge 2/3 della popolazione mondiale.

Le lunghe ore passate seduti a scuola o in ufficio, sui libri o di fronte ad uno schermo, o a casa davanti alla televisione o col telefonino in mano, di certo non sono di aiuto.

Ma soprattutto è la poca consapevolezza che poniamo nell’area del collo a fare la differenza, spesso non ne captiamo i segnali e ci accorgiamo troppo tardi quando esso si è già desensibilizzato per una cattiva circolazione sanguigna o è già contratto, e quindi dolorante, per una posa scorretta.

Arriviamo al punto in cui la posizione sbagliata non duole più ma, al contrario, proviamo dolore e fastidio durante movimenti rotatori che sarebbero normali.

 

Lo yoga in aiuto della cervicale

Lo yoga, come altre discipline simili, può senza dubbio aiutare a curare la cervicale.

Anzitutto una respirazione controllata e accompagnata da un giusto rilassamento ci aiuterà a prendere coscienza delle piccole asimmetrie divenute croniche, del rapporto tra le vertebre cervicali ed il resto della schiena, e di tutte le microcontratture da rieducare.

Esercizi in asana specifiche come il brahma mudra o il sasha mudra possono essere d’aiuto in questo senso. Anche balasana, svanasana, uttanasana, se praticate regolarmente, riescono a controbilanciare i danni al collo che uno stile di vita sbagliato comporta.

 

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Le asana controindicate in caso di cervicale

Va anche detto però che non tutte le asana dello hatha yoga sono favorevoli in caso di cervicale, anzi, alcune di queste sono decisamente da evitare per via dell’eccessiva pressione esercitata sui tendini, sui muscoli o sulle vertebre di un collo già problematico.

Possiamo tranquillamente parlare in questo caso di controindicazioni.

> Padangusthasana o posizione dell’alluce

Si tratta di una posizione che si esegue da in piedi, e parte piegando la parte superiore del corpo in avanti mantenendo sia la schiena che le gambe dritte. Una volta afferrati gli alluci, si sale con la schiena e si piega il collo guardando in avanti.

In caso di cervicale, questo ultimo movimento risulta sconveniente, dato anche l’importante flusso di sangue che raggiunge il collo andando a testa in giù.

> Paripurna Navasana o posizione della barca

È una posizione che si esegue da sdraiati supini. Si piega il corpo cercando di rimanere a gambe dritte ed in equilibrio sul coccige.

Anche in questo caso il collo si piega in avanti, generando molta tensione e una serie continua di micromovimenti dati dall’instabilità della posizione.

Questa posizione porta contrazione al collo, cosa da evitare in caso di contratture già presenti.

> Dhanurasana o posizione dell’arco

Di non facile esecuzione, nella posizione dell’arco si afferrano le caviglie da dietro, inarcando la schiena e rimanendo in equilibrio sul bacino.

Come sopra, anche qui lo stress sulla schiene e sul collo sono inadatti in caso di cervicale, in quanto i muscoli di tutta la schiena debbono contrarsi ed estendere la contrazione anche a quelli del collo.

> Ustrasana o posizione del cammello

In questa posizione accade più o meno precisamente quanto abbiamo descritto per la posizione dell’arco, solo che non staremo in equilibrio sul nostro bacino ma sulle ginocchia e sulle dita dei piedi.

> Matsyasana o posizione del pesce

Sdraiati con le gambe stese o incrociate in posizione del loto, piegheremo la testa all’indietro poggiando il suo apice al suolo inarcando fortemente all’indietro il collo, con tutta la pressione che questa postura comporta. Decisamente da evitare.

 

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Foto: staras / 123RF Archivio Fotografico