Yoga fai da te: consigli per lo yoga “fatto in casa”
Qualche utile suggerimento per chi non può frequentare un corso, ma vuole ugualmente intraprendere la via dello Yoga
Sebbene attratti dallo yoga, per molti frequentare regolarmente un corso non è possibile: impegni lavorativi e famigliari, necessità economiche, stili di vita particolari possono essere incompatibili con l’avere un impegno settimanale presso un centro yoga.
Tali contingenze però non devono scoraggiare l’aspirante yogi che può muovere i primi passi in questo meraviglioso mondo anche da solo.
Dato che “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo” non c’è motivo per non iniziare questo affascinante percorso partendo dalla propria casa.
La casa dello Yoga è… la tua!
Se si pratica in casa, sono necessari alcuni accorgimenti preparatori alla seduta di yoga affinché possa svolgersi in modo confortevole e senza interruzioni. Per prima cosa, scegliere una stanza e non cambiarla.
Non occorrono materiali appositi o una “scenografia” ad hoc, un tappetino è più che sufficiente. Se poi si vuole arricchire l’ambiente con candele, incensi, luci soffuse, nulla vieta di farlo, ma questi elementi restano accessori.
Fondamentale è dedicare allo yoga un tempo che sia “autentico”, senza distrazioni esterne: cellulari spenti, telefono staccato e, se possibile, assenza di eventuali coinquilini molesti.
Lo yoga come workout usa e getta
Gli asana per lo yoga fai da te
Il primo universo che il principiante deve scoprire è quello degli asana, ovvero gli atteggiamenti posturali dello yoga. Li esplorerà primariamente da un punto di vista muscolo-articolare, poi, con la pratica, anche sottile e mentale. Ma quale scegliere tra le centinaia di posizioni (e versioni di ciascuna posizione) che questa cultura ha elaborato?
Sarebbe fuorviante classificare gli asana in “facili” e “difficili” perché il grado di difficoltà non può essere stabilito a priori, ma dipende dal praticante. Ciò non toglie che alcune posizioni sono ritenute “avanzate”, perché l’esperienza millenaria ha dimostrato che la maggior parte degli allievi impiega molto tempo per farle proprie.
Un esercizio immancabile e, generalmente adatto a tutti, è il saluto al sole. Ne esistono innumerevoli versioni, si può prendere come riferimento quella proposta da Andre Van Lysebeth o da qualche altro autorevole maestro. Questa sequenza di asana in movimento non presenta particolari difficoltà e il praticante può eseguire ciascuna postura secondo le proprie possibilità.
Dal dinamismo del saluto al sole si consiglia di passare alla fase statica della lezione che può risultare più complessa tanto a livello fisico che mentale. Il termine “asana” nella sua definizione più rigida intende le posizioni sedute, dunque si può partire da queste scegliendo quelle con le quali l’allievo può avere famigliarità perché utilizzate anche nella ginnastica tradizionale. Ad esempio la posizione della pinza, il triangolo a terra, Maha Mudra, Janu Sirsasana, sono tutti esempi di piegamento in avanti. In merito invece ai piegamenti indietro, le varianti più semplici della posizione del ponte (setu bandhasana) e della locusta (salabhasana) potranno essere padroneggiate facilmente con la pratica [1].
Consigli utili per lo yoga fai da te
Si ricorda che lo yoga NON è mero esercizio fisico, dunque le posture vanno corredate da un’attenzione per il respiro che deve essere costante. Questa attenzione dovrebbe portare a una concentrazione completa sull’asana almeno finché esso risulta comodo. Quando il tempo di mantenimento si considera eseguito (da qualche respiro a qualche minuto), si scioglie l’asana e si passa alla fase di rilassamento che può essere eseguita a terra (posizione del cadavere, savasana), accovacciata (posizione del bambino, balasana) oppure seduta (posizione perfetta, siddhasana).
Questi pochi consigli sono un incoraggiamento per tutti coloro che decidono di avvicinarsi allo yoga autonomamente, ma un insegnante qualificato è un aiuto importante, per non dire insostituibile, per chiunque voglia approfondire il cammino dello yoga.
Si dice che “Il maestro arriva quando l’allievo è pronto”: nell’attesa che il maestro giunga, non c’è nulla di male a portarsi avanti da soli e a lavorare con il maestro migliore che esista. Noi stessi.
[1] Il praticante potrà trovare ampie spiegazioni di questi asana in molti testi oltre che sul web. Essi non presentano controindicazioni particolari, purchè l’allievo sia sano e senza patologie particolari e siano eseguite con cautela e attenzione
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