OLIT: il training olistico che va all'origine
Convocata dal Rimini Wellness 2012, dove salirà sul palco principale come presenter, ideatrice di OLIT, un metodo che ci ha incuriosito alquanto, Silvia Pozzato, è una professionista qualificata e un'inguaribile innamorata del movimento nelle sue forme. Ci siamo confrontate in un dialogo autentico e interessante che vi proponiamo
Quando ci si trova davanti all'esito di una ricerca personale, se stiamo in silenzio e ascoltiamo bene, sentiamo la curiosità rombante che ha azionato il tutto. La curiosità come fame e spinta. Una volta che si crea, si dispensa e se lo si fa con generosità, senza chiudere il cuore, qualcosa arriva, specie se uno non se lo aspetta. Non se lo aspettava, Silvia Pozzato, che OLIT avesse questo successo. Me lo dice sorpresa che l'hanno chiamata al Rimini Wellness 2012 come presenter sul palco principale. Una sorpresa spontanea.
Quando si ha a che fare con certi ideatori di questo o quel nuovo metodo mutuato da questa o quella disciplina, può accadere che non sia tanto facile ricavarne un dialogo semplice, spontaneo. Trovi bellimbusti arroccati sui muscoli o barbies con le unghie belle affilate su certificazioni.
Con Silvia Pozzato invece l'intervista si è trasformata in una cena conversante e sincera. Ringraziamenti e reazioni di chi segue il suo metodo me li avrebbe letti uno a uno, se avessimo avuto più tempo. Ci sono persone, e iniziano a essere numerose, nelle cui vite ha portato una fetta di benessere; mi ringraziano tanto, mi dice, emozionata, e si vede che lo è.
Silvia Pozzato e gli ingredienti di cui è fatto OLIT
La preparazione di Silvia sul Pilates è tangibile e alta, non a caso è certificata secondo il metodo Anna Cris Pinheiro Villaca – Euro Education. Ha conseguito certificazioni e specializzazioni in danze etniche e nazionali (afro con percussionista, irlandese, country, flamenco, latino). Quando mi parla del ritmo afro, dello "stile di vita afro" (se così vogliamo semplificarlo banalizzandolo) afro, c'è qualcosa che le scalda la voce, si sente. Quando torna a parlare del Pilates c'è il tono onesto di una professionista che ne riconosce l'efficacia. E senti già una fusione inevitabile. La danza la abita. E' stata coreografa presso la società NEL BLU di Federica e Max Laudadio (Programma televisivo LE IENE). Fra le altre certificazioni possedute: Striding (Fausto Cherubini), Walking exercise (Nazareno Marongiu – C.O.N.I.), Slow Fit (Fausto di Giulio – F.I.F.).
E' laureata in Lettere e Filosofia presso l'Università di Torino e il sapere assorbito emerge spesso e volentieri. Trapela anche la sensibilità mista alla forza di chi ha conseguito l’abilitazione al soccorso d’emergenza e al soccorso avanzato nel corpo della C.R.I. (Croce Rossa Italiana) e ha svolto servizio in sede e in ambulanza d’urgenza con medici e infermieri.
Ci sono tanti ingredienti, sfumature; tanta ricchezza da cui si è originato un metodo che oggi chiamiamo OLIT.
Come nasce OLIT?
La "gestazione" del metodo OLIT dura diversi anni; il processo inizia quasi dieci fa, quando Silvia dà lezioni che includono le conoscenze acquisite e che piano piano si colorano di un intento che prende forme sempre più nette: l'obiettivo della ricerca è un movimento originario, la quête di un gesto originario che avesse per complici controllo di movimento e respirazione, fluidità d'esecuzione e massima concentrazione.
Le sue lezioni assumono con il tempo sfumature sempre più nette e personali, arrivano in quella zona interessante a partire dalla quale è difficile definire ciò che si fa perché si entra nella dimensione della novità pura. Le persone che la seguono iniziano a trarre beneficio da ciò che riescono a racchiudere solo nella definizione: "la lezione di Silvia".
C'è un sistema. C'è uno studio lungo con un'intuizione alla base. Ci vuole un nome. La aiuta moltissimo in questo processo Andrea Pons. Insieme a lui, preparatore atletico di alto livello, innamorato della fisioterapia, ora aspirante naturopata, Silvia struttura un vero e proprio manuale, quello che sarebbe poi diventato il manuale ad uso degli aspiranti istruttori del Metodo OLIT. A contribuire alla strutturazione del training olistico arriva anche la Dott.ssa in psichiatria Anna Saito, che approva la validità del metodo. OLIT ottiene la certificazione C.O.N.I., oltre al riconoscimento dell'A.S.I. (Alleanza Sportiva Italiana Discipline Bio-naturali e Discipline olistiche per la salute); si rivela un programma d'allenamento funzionale agli sportivi di varie discipline: i golfisti ne traggono beneficio a livello di attenzione e di concentrazione, migliorano notevolmente il proprio gesto atletico. Ne beneficiano anche i professionisti del mondo del fitness, i danzatori e gli atleti in generale.
Al cuore pulsante di OLIT
Sì, ma come si svolge una lezione del training olistico? Trovate dei video nel sito di OLIT, potrete farvi un'idea. L'addominale è forte, le transizioni sono importanti, l'allungamento è dinamico, la mente sintonizzata in quella zona che molti chiamano zona alfa, la stessa della meditazione zen. Si scorgono asanas e tecniche yoga da cui lo stesso Joseph H. Pilates "sgraffignò" diversi elementi: per dire, si esegue un Adho Mukha Svanasana (Posizione del Cane con la testa in giù) che viene vissuta per diversi respiri, mentre le pelvi si muovono all'indietro e aspirano verso l'alto; la posizione si muove poi fluida verso un ritorno dolce e consapevole.
Il metodo OLIT prevede movimenti eseguiti con musica. Non è un caso se, a serata inoltrata, dopo la nostra intervista, Silvia va a provare con il suo deejay e questo la dice lunga sulla passione che si mette in quel che si fa. Adoro la musica classica, dice con un'intensità diversa per sapore ma vera come quando, pochi minuti prima, mi parlava del ritmo afro. O, qualche istante dopo, di Keith Jarreth, per dire.
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