Cucina del Kenya: caratteristiche e alimenti principali
Un vero e proprio crocevia di culture sotto al corno d'Africa, dove sapori asiatici, ingredienti africani e ricette indigene si fondono senza gerarchie. Tutto questo vi aspetta in Kenya.
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Kenya
Subito sotto il Corno d’Africa troviamo il Kenya, una delle nazioni africane più visitate dal turismo. La sua bandiera mostra al centro uno scudo Masai, a difesa della libertà del Paese, una terra tanto antica da avere tracce delle prime forme di ominazione ancora prima dell’Età della Pietra.
Si tratta di un paese estremamente eterogeneo, con una storia interessante e varia e un grande numero di etnie e culture. Possiamo trovarvi ancora elementi culturali legati al modello sociale cacciatori-raccoglitori e delle attività pastorizie come retaggio delle genti nilotiche.
Su questo strato ancora presente si sono depositati vari livelli culturali, come quello relativo alla cultura swahili, nata grazie ai mercanti arabi, raggiunti presto da quelli omaniti e da alcuni ceppi culturali persiani.
Per cento anni circa il Kenya ha vissuto sotto il giogo colonialista britannico, prima della liberazione e del processo di democratizzazione che permette a tutte le culture keniote di convivere. Con questo background, non ci stupirà se in Kenya non esiste un piatto tipico nazionale ma ognuna zona conserva ancora le sue tradizioni.
La cucina kenyiota: piatti tipici
Ogni regione ha i propri piatti tipici, relativi alle coltivazioni locali. La portata principale può variare: il miglio può rimpiazzare il mais come il sorgo può rimpiattare la manioca.
Lungo la costa si trova il cibo più apprezzato, a base di squisito pesce. Cominciamo comunque dall’ugali, una pasta di farina di mais e acqua molto densa che serve, un po’ come la mollica del pane, ad accompagnare le salse. Simile all’apparenza è l’immancabile irio, un purè di patate o altri tuberi con piselli o legumi simili, capace di accompagnare ogni piatto a base di carne.
Sempre come accompagnamento, troviamo il ghiteri, un contorno a base di fagioli e mais sgranato. Abbiamo anche influenze indiane, arrivate tramite Zanzibar, e si manifestano nel riso pilau keniota, molto speziato e simile a un biryani.
Quando invece il riso è cotto con la polpa del cocco abbiamo il waliwa-nazi, spesso presentato con verdure, pesce o pollo. La carne rossa viene servita arrostita o stufata, cotta assieme a tuberi, zenzero e altre spezie che gli danno un sapore unico. L’albero del platano offre sia banane da friggere che la polpa del tronco, usata in numerose ricette.
Dove mangiare in Kenya (in strada o al ristorante)
Non troviamo molti ristoranti kenioti in giro per il mondo ma viaggiando in Kenya avremo l’opportunità di provare il cibo locale in ristoranti di vari livelli. Specialmente quando si tratta di pesce e grigliate.
I piatti più locali e tradizionali sono spesso serviti in bettole e tavole calde di livello apparentemente inferiore.
Da non perdere in Kenya
Lasciateci ripetere per l’ennesima volta: il pesce è davvero una specialità. La cucina con influenze indiane tramite quelle arabe ha il suo perché, col riso e le varie frittelle, e rappresenta un incrocio unico tra asiatico e africano. Ottima anche la frutta e i vari drink a base di frutta, con il cane locale (una forma di rum) e i liquori aromatizzati al caffè.
Cosa evitare in Kenya
La cosa principale da evitare in Kenya in termini di cibo è ogni forma di contribuzione al bracconaggio con l’acquisto di carni “troppo” esotiche o perlomeno sospette, di animali protetti cacciati illegalmente.
Le uniche cose da evitare sono tutte le forme scimmiottate di cucina italiana o europea, con improbabili piatti di spaghetti difficili da identificare o colazioni nordeuropee poco raccomandabili.
Consigli e curiosità
Ecco qualche ciccha:
- 1 Gelato Mandazi: una sorta di bombolone ricoperto di gelato al chai (tè al latte).
- 2 Matumbo: per gli amanti del genere, si tratta di trippa stufata con erbe locali e venduta con un ugali.
- 3 Termiti: come in molti altri paesi, le termini (pulite da testa e ali) sono una leccornia ricchissima di proteine, da mangiarsi con riso ed erbe, specie l’ortica.