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Dieta per ipertiroidismo: cosa mangiare e cosa evitare

Quando la tiroide lavora troppo, si parla di ipertiroidismo: oltre ai farmaci (se necessari), anche una dieta sana fa molto per l’equilibrio dell’organismo.

di Redazione

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Ipertiroidismo: cause, sintomi e conseguenze

Se avete tra i trenta e i quarant’anni e, all’improvviso, iniziate a sudare troppo, soffrite di insonnia, sentite un gonfiore alla gola, tremate e siete particolarmente nervose, vi sentite deboli e dimagrite molto, potrebbe essere insorto un disturbo alla tiroide. Si tratta dell’ipertiroidismo, una patologia causata da un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei. 

 

Facciamo un passo indietro: la tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, appena sotto il pomo d'Adamo. Questa ghiandola gioca un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo del corpo, attraverso la produzione di ormoni tiroidei; i principali sono tiroxina (T4) e triiodotironina (T3).

 

Si parla di ipotiroidismo quando la produzione di ormoni è troppo scarna e, viceversa, di ipertiroidismo quando è troppo abbondante. Quest’ultima condizione, particolarmente comune tra le donne, tende a colpire prevalentemente a partire dai trent’anni. Attacca il sistema endocrino e il metabolismo e può manifestarsi con:

  • perdita di peso nonostante un aumento dell'appetito;
  • tachicardia o palpitazioni;
  • nervosismo, ansia o irritabilità;
  • tremori alle mani;
  • sudorazione eccessiva;
  • intolleranza al calore;
  • insonnia;
  • debolezza muscolare;
  • mestruazioni irregolari o assenti;
  • gozzo.

 

Per diagnosticare l’ipertiroidismo non basta l’osservazione empirica: è indispensabile sottoporsi alle analisi del sangue, eventualmente affiancate da scentigrafia ed ecografia. Il medico endocrinologo può prescrivere dei farmaci oppure, se non sono sufficienti, intervenire attraverso lo iodio radioattivo (che blocca parzialmente la funzionalità della tiroide) o la chirurgia.

 

Come strutturare una dieta sana

Un corretto stile di vita non sostituisce le terapie mediche e farmacologiche ma può comunque aiutare a mantenere un buono stato di salute generale. La prima cosa da sapere è che la tiroide produce gli ormoni grazie allo iodio: la dieta per l’ipertiroidismo dunque deve limitare il suo apporto e, viceversa, quella per ipotiroidismo lo deve aumentare. Alcuni alimenti dunque sono particolarmente indicati, altri invece sconsigliati.

 

Nel rispetto di questa indicazione generale, restano poi valide le linee guida per una sana alimentazione basate sulla piramide della dieta mediterranea

 

Cosa mangiare in caso di ipertiroidismo

È stato dimostrato che le verdure della famiglia delle crucifere – ovvero broccoli, rape, ravanelli, rucola, cavolo nero, cavolfiore – interferiscono con l’utilizzo dello iodio da parte della tiroide, rallentando il processo di produzione di tiroxina. Chi soffre di ipertiroidismo dunque le può considerare come coadiuvanti, preferibilmente se consumate crude.

 

Cercando informazioni sugli alimenti consigliati e sconsigliati per chi ha problemi alla tiroide, è facile imbattersi in notizie sulla soia. In realtà, se consumate in quantità idonee all’interno di una dieta bilanciata, la soia e i suoi derivati (tofu, tempeh, bevande ecc.) non interferiscono in modo visibile con la funzionalità della tiroide.  

 

Dal momento che l’ipertiroidismo può indebolire la struttura ossea, è consigliato assumere alimenti ricchi di calcio (latte, latticini, bevande vegetali fortificate, zucca, soia e tofu, sardine, salmone, mandorle, verdure a foglia verde) e di vitamina D (salmone, sgombro, aringhe, sardine, tonno, pesce spada, tuorli d’uovo, olio di fegato di merluzzo, latte vaccino, funghi). Per sintetizzare la vitamina D è indispensabile esporsi al sole almeno per qualche minuto al giorno.

 

Gli alimenti da evitare 

Gli alimenti da evitare in caso di ipertiroidismo sono quelli ricchi di iodio: innanzitutto il sale iodato e tutti quei cibi confezionati che ne contengono in abbondanza, come patatine, snack e salatini. Tra gli alimenti che contengono grandi quantità di iodio ci sono poi crostacei, pesci di mare, uova, latte vaccino e carne.