The China Study Tour al Sana e il mangiar sano e naturale
Abbiamo fatto alcune domande importanti a Michele Riefoli, autore del libro Mangiar sano e naturale in occasione della più grande fiera del benessere che esista sul territorio nazionale, il Sana di Bologna, all'interno del The China Study Tour
Il 12 settembre al SANA di Bologna uno dei protagonisti del momento aperto all’informazione consapevole e al dibattito all’interno del talk show The China Study organizzato dal Gruppo Macro in collaborazione con Be4Eat, è stato Michele Riefoli, Chinesiologo, dottore in Scienze Motorie e da anni impegnato nella diffusione dello stile di vita vegano salutista.
Ecco l'intervista all'autore del libro Mangiar sano e naturale, che vi invitiamo a leggere.
Mangiare sano e guarire. Qual è la relazione?
Numerosi studi scientifici stanno confermando da circa 20 anni che c’è una stretta relazione fra alimentazione e salute e fra alimentazione e numerose patologie. Mangiare sano significa innanzitutto rispettare la nicchia alimentare di appartenenza che per l’essere umano è quella di frugivoro-vegetaliano.
Siamo dei primati, deriviamo dalle scimmie antropomorfe e siamo strutturati anatomicamente e fisiologicamente per assimilare nutrienti dal cibo vegetale. Quando non rispettiamo la nostra natura, nel medio – lungo periodo, abbiamo alte probabilità di causare scompensi, patologie e danni alla salute, perché tendiamo a creare un terreno fisiologico troppo acido e infiammato, condizione questa che accomuna molte malattie anche gravi..
Oggi sappiamo che una dieta a base di cibi vegetali freschi è fondamentale per prevenire, e in molti casi curare, diverse patologie, come le malattie cardiovascolari, i tumori, l’ipertensione, il diabete, le malattie degenerative del sistema nervoso e dell’apparato locomotore.
Per guarire dobbiamo porre attenzione non solo alla tipologia del cibo che assumiamo (se vegetale o animale), ma anche al “come” lo assumiamo (crudo o cotto, con quali abbinamenti, in quale forma, con quale velocità), al “quando” (in che momento della giornata, a che distanza un cibo da un altro, in quale stato d’animo, ecc..) e naturalmente il “quanto”.
Mangiar sano però significa anche utilizzare cibo prodotto ed eventualmente conservato senza sostanze chimiche di sintesi. In questo modo permettiamo, ai programmi di autoguarigione di cui il nostro organismo è dotato, di attivarsi, e alle nostre difese naturali di poter agire efficacemente per riportare l’organismo allo stato di salute.
Mangiare sano influisce anche sulla qualità dei pensieri?
Direi di si, perché i pensieri sono prodotti dalla mente che è un “software” gestito dai circuiti neuronali del cervello in collegamento con le cellule di tutto il corpo.
Lo stato di salute di cellule, tessuti, organi e apparati, cervello compreso, condiziona enormemente la qualità dei nostri pensieri.
Mangiar sano a base vegetale e in modo salutista, causa un riequilibrio energetico-cellulare, abbassa la stress metabolico, induce buon umore, alza il livello energetico.
Quando l’energia è alta e circola liberamente il pensiero è più lucido, presente, attento. Molti sportivi di alte prestazioni stanno sperimentando questo e anche molti giovani studenti.
Esistono sostanze nei cibi e nelle bevande che hanno funzioni di stimolo o di inibizione sul sistema nervoso e quindi possono deprimere o eccitare. Noi siamo quello che mangiamo, ma potremmo anche dire che “pensiamo in base a ciò che mangiamo”.
C’è una schiera di nutrizionisti che non demonizza le proteine ma che anzi ritiene che nel caso di alcuni gruppi sanguigni o costituzioni le proteine animali siano necessarie. Che ne pensa?
Probabilmente questi nutrizionisti ottengono qualche risultato a breve termine perché molte persone spesso mangiano male indipendentemente dal fatto che utilizzino o meno proteine animali. Dare una disciplina e bilanciare i nutrienti aiuta a stare meglio le persone che fanno uso di zuccheri raffinati, troppa pasta, pane, pizza, focacce, dolci, patatine fritte, junk food, ecc.
Ma nel medio-lungo periodo, le diete a base vegetale, ben condotte e bilanciate sono le migliori. Le proteine sono abbondantemente rappresentate nel mondo vegetale e quando provengono da questa fonte hanno il vantaggio di non accompagnarsi a tutta una serie di cofattori dannosi per la salute come eccesso di grassi saturi, colesterolo, alcaloidi cadaverici (cadaverina, putrescina, indolo, scatolo), aldeide malonica, assenza della preziosa fibra, senza dimenticare i residui di sostanze ormonali, antibiotici ed altri farmaci utilizzati in zootecnia.
Seguo persone da circa 30 anni e ho visto molte persone con gruppo sanguigno zero, guarire o migliorare il loro stato di salute passando da una dieta “western” a base di proteine animali ad una dieta salutista a base vegetale.
La teoria dei gruppi sanguigni è “affascinante” ma sinceramente dal mio osservatorio non ho avuto nessun riscontro. E d’altra parte non conosco ad oggi studi scientifici che abbiano dimostrato la validità di questo approccio.
Ci elenca alcuni punti cardine di una vera dieta salutista?
- Cibo vegetale fresco e di stagione, prodotto senza additivi e conservanti chimici di sintesi.
- Almeno il 50% del cibo introdotto in una giornata dovrebbe essere crudo. Almeno il 50%, meglio se di più. In un pasto prima si mangia il crudo e poi il cotto, salvo eccezioni.
- Cereali integrali in chicco e non solo, come spesso accade, sotto forma di farine (pasta, pane, pizza, focacce… anche se integrali)
- Legumi e semi oleosi in modiche quantità.
- Frutta lontano dai pasti.
- Verdure e ortaggi crudi in abbondanza.
- Riduzione drastica del sale che è dannoso per la nostra salute quando è in eccesso. Abbiamo bisogno di sali minerali, non solo di cloruro di sodio! Ci si abitua presto a mangiare senza sale e i benefici sono enormi.
- Olio di condimento: poco e sempre a crudo. Evitare olio cotto e fritto.
Al Talk Show su The China Study parteciperà portando il suo contributo di vegano salutista da 30 anni. Quali saranno i punti fondamentali che toccherà nel suo intervento?
Molto dipenderà dalle domande che mi faranno, ma in generale insisterò sull’importanza dello stile di vita per ottenere una salute naturale “di ferro”.
I 3 pilastri fondamentali del benessere sono: alimentazione vegana salutista, attività fisica moderata, consapevole e costante, e riposo adeguato.
Nonostante si parli spesso di prevenzione e cura delle patologie, il mio contributo principale è quello di focalizzare il tema del miglioramento delle prestazioni fisiche e mentali che sono alla base di una qualità della vita superiori.
Esistono studi specifici sul miglioramento nelle prestazioni sportive e l’astensione dal consumo di carne?
Non conosco studi scientifici specifici pubblicati in letteratura su questo tema, probabilmente perché non esistono.
Fare studi che mettano in relazione le migliori prestazioni con l’astensione dal consumo di carne non ha nemmeno senso, perché le variabili in gioco nella nutrizione sono tante e tali che qualunque risultato non dimostrerebbe scientificamente nulla.
Senza contare che sulle prestazioni agiscono anche altri fattori dello stile di vita. Ma tutti gli esperti sanno che le proteine non costituiscono sub-strato energetico e che per migliorare le prestazioni bisogna ottimizzare il funzionamento della “macchina biologica”.
È notorio che le proteine animali sono più pesanti da digerire rispetto a quelle vegetali ed è abbastanza intuitivo capire che un atleta in grado di ridurre lo sforzo e di aumentare il rendimento avrà una marcia in più.
A livello empirico abbiamo già numerose conferme sia per gli sport aerobici, sia per quelli di potenza. I dati disponibili sono ancora pochi perché gli sportivi solo ultimamente si stanno avvicinando a questa consapevolezza, dal momento che sono sempre stati “terrorizzati e sconsigliati" dai loro medici e preparatori atletici ad abbandonare le proteine animali, nella errata convinzione che le proteine vegetali non siano complete, nobili e di alto valore biologico.
Chi invece ha avuto il coraggio di provare sta godendo dei numerosi benefici. Prima o poi ci arriveranno tutti.
Cos’è il Metodo Ecologia dell’Organismo da lei ideato?
È un metodo di Educazione alla salute naturale che si basa sulla consapevolezza integrata dei meccanismi fisici e mentali che è utile conoscere per migliorare salute, benessere e prestazioni.
Si occupa quindi di Alimentazione naturale integrale e consapevole a base vegetale, educazione fisica e motoria, Eco-Yoga ed educazione posturale; e ancora, di consapevolezza della mente, di igiene naturale, di tecniche di rilassamento e respiratorie, di gestione dello stress.
Può la rigidità anche in senso vegano essere un limite? Il caso di un piatto fatto con amore contenente proteine animali potrebbe fare eccezione?
Cosa significa rigidità in senso vegano? Che uno decide di mangiare da fonti vegetali senza cedere alle proteine animali scegliendo serenamente di appartenere alla sua naturale nicchia alimentare? Non vedo nessuna rigidità e nessun limite in questo. A patto che la dieta a base vegetale sia ben condotta e salutare.
Si, perché essere vegani a patatine fritte, sughi pronti, surgelati, cibi precotti, devitalizzati e pieni di conservanti, facendo uso ed abuso di alcool (tanto è vegano), caffè (tanto è vegano), sigarette (tanto sono vegane anche quelle), dolciumi e bevande zuccherate, dal punto di vista salutista è assolutamente inadeguato, e mette a rischio la salute al pari della scelta di essere onnivori e quindi di mangiare, oltre a tutto il resto anche salumi, carne, pesce uova, formaggi, dolci e cibi raffinati e industrializzati riscaldati per comodità al forno al microonde. Casomai è questa apparente “elasticità” che personalmente trovo estrema.
Un piatto contenente proteine animali fatto con amore può certamente costituire un'eccezione se assunto eccezionalmente da chi vuole sentirsi libero di mangiare ciò che vuole o da chi non ha ancora sviluppato quella sensibilità sugli animali tale da impedirgli di mangiarli.
Ritengo che i limiti siano solo nella nostra mente quando facciamo scelte non consapevoli, magari per emulare qualcuno senza avere cura ed attenzione dei reali e naturali bisogni del proprio organismo.
The China Stydy Tour: le tappe
The China Stydy è un libro, un progetto, una visione e un tour. Già Rimini, Torino, Bari, Milano e Bologna.
A seguire, Roma il 26 settembre, Abano Terme il 9, 10 e 11 ottobre, Modena il 14 novembre. Al sito ufficiale trovate tutti i report degli eventi che hanno già avuto luogo e avete la possibilità di iscrivervi ai successivi.
È disponibile una guida introduttiva scaricabile in modo completamente gratuito, un vero e proprio assaggio per tutti coloro che sono interessati a questo straordinario testo.
Leggi anche l'intervista a Giorgio Gustavo Russo sul The China Study Tour