5 erbacce benefiche e commestibili
Le erbe infestanti sono chiamate erbacce a torto: possono essere in realtà commestibili ed anche di grande aiuto!
Le trovate sui sentieri di campagna ed infestano i campi coltivati, sono spesso poco gradite ai contadini perché danneggiano e prendono il posto di altre colture.
Ecco l’identikit delle erbacce: un nome dispregiativo per quelle che però potrebbero diventare ingredienti di un pranzo alternativo e si, anche benefico: non tutte certamente, ma alcune erbe infestanti sono in realtà commestibili, e non solo: hanno anche virtù terapeutiche e sono impiegate molto spesso in erboristeria.
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Tarassaco
È una delle erbacce più conosciute e più diffuse: si trova infatti lungo tutti i campi dello stivale, sui cigli delle strade pianeggianti come su quelle montane.
Il tarassaco è commestibile in tutte le sue parti: dalle foglie, ai fiori, fino alle radici. Le foglie più tenere sono ottime crude in insalata, ma anche lessate e condite con olio e aceto; i fiori invece sono deliziosi se conservati sott’aceto o sott’olio, o diventano una bella decorazione per dolci.
Lampagione
Il lampascione o lampagione è una pianta diffusa nelle regioni mediterranee. La radice è un bulbo ricco di sali minerali ed è simile a una piccola cipolla di sapore amarognolo, base di molti piatti soprattutto nelle cucine di Basilicata e Puglia.
Come gustare questa pianta infestante? Sott’olio o sott’aceto!
I bulbi vengono messi in acqua e aceto bianco (in eguale quantità), per farli poi bollire per circa tre minuti. Si aggiungono foglie d’alloro e pepe in grani. Si scolano e con nuovo alloro e nuovo pepe si dispongono all’interno di piccoli vasi. Si ricoprono con olio d’oliva extravergine dal gusto non troppo marcato.
Con lo stesso metodo possono essere conservati sotto aceto, o, proprio come si fa con i capperi, sotto sale.
Infine nelle frittate come sostituto della più domestica cipolla o insieme con alcune erbette.
Cardo mariano
E' una pianta diffusa nel cento Italia e nel meridione.
In cucina il cardo mariano si utilizzano i giovani germogli centrali, sia crudi, tagliuzzati nell'insalata, che cotti. I ricettacoli dei fiori, raccolti prima della fioritura, puliti dalle brattee spinose vengono cucinati come i fondi del carciofo.
Ortica
Conosciuta da tutti per il suo potere irritante è comunissima in ogni luogo, dal mare ai monti. In realtà quella che per noi è un'erbaccia cattiva possiede notevoli proprietà terapeutiche e può essere ampiamente utilizzata in cucina.
Si usano dell'ortica preferibilmente le giovani e tenere foglie, lessate e condite, sole o con altre erbe, nelle minestre, nei risotti, nelle frittate, come ripieno per i ravioli o nei famosi gnocchetti all'ortica.
Papavero (Papaver rhoeas)
Un vero infestante dei campi di grano, il papavero è una pianta comunissima presente un po' ovunque, dalla pianura fino alla bassa montagna. Di questa pianta si utilizzano le foglie e i giovani germogli, lessati e conditi come gli spinaci, hanno un ottimo sapore! I giovani e teneri germogli si possono consumare crudi, conditi con olio e limone, cucinati nei risotti o impanati e fritti.
Infine, ricordate che anche piante come il sambuco, il pungitopo, la borragine e la malva sono commestibili e piene di proprietà benefiche, provare per credere!
Dalla Redazione di Yeslife.it
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Immagine | Ascolto Cinque Sensi