Il caffè fa male o fa bene? Quantità e dosi consigliate
Il caffè è una delle bevande più consumate e il mondo si divide in chi ne esalta i benefici e chi ne sottolinea gli aspetti negativi: il caffè da male o fa bene?
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- La caffeina: cos'è e che effetti ha sull'organismo
- Le quantità e le dosi di caffeina consigliate
- Le proprietà e i benefici del caffè
- Le controindicazioni al caffè e gli effetti dannosi
- Il caffè fa bene o fa male?
- Caffè decaffeinato e altre tipologie
La caffeina: cos'è e che effetti ha sull'organismo
La caffeina è un alcaloide, una metilxantina dal sapore amaro. Poiché si tratta di una sostanza solubile in acqua, quando si prepara il caffè si estrae caffeina, responsabile di diversi effetti del caffè sull’organismo.
La caffeina ha infatti un’azione stimolante sul sistema nervoso, dunque aumenta lo stato di veglia e le capacità cognitive, ad esempio la concentrazione.
In alcune persone, l’azione stimolante può essere eccessiva e la caffeina può provocare ansia, agitazione, insonnia e tachicardia.
La caffeina aumenta inoltre i livelli di dopamina, dando una sensazione di benessere e ha azione lipolitica e può essere utile a controllare il peso corporeo.
Questo non significa però che il caffè faccia dimagrire, poiché l’azione dipende dalla quantità di caffeina introdotta e da altre abitudini tra cui quelle alimentari e legate all’attività fisica.
Le quantità e le dosi di caffeina consigliate
Una tazzina di caffè espresso contiene mediamente 80 milligrammi di caffeina e la dose considerata sicura per la maggior parte della popolazione sana corrisponde a 300-400 milligrammi di caffeina al giorno.
La dose di caffeina giornaliera consigliata viene ridotta in alcune situazioni, ad esempio durante la gravidanza, quando non si dovrebbero superare i 200 milligrammi.
Il livello di tolleranza della caffeina è però molto variabile perché dipende dal metabolismo individuale: quando introduciamo un alimento o una bevanda nell’organismo, i nutrienti e le sostanze in esse contenute vengono assorbite a livello dell’intestino e da lì trasportate al fegato che le metabolizza.
Il metabolismo può però variare da persona a persona e, di conseguenza, alcune persone metabolizzano la caffeina in modo più rapido rispetto ad altre che, invece, la metabolizzano più lentamente.
Chi ha un metabolismo lento della caffeina sperimenta generalmente effetti negativi come tachicardia, agitazione e disturbi del sonno e tollera poco il caffè, specie se bevuto dopo l’ora di pranzo o nel tardo pomeriggio.
Le persone con un metabolismo più rapido della caffeina, invece, non sperimentano gli effetti stimolanti della caffeina in modo così marcato.
Le proprietà e i benefici del caffè
La caffeina conferisce al caffè proprietà stimolanti, migliora la concentrazione e lo stato di veglia e potrebbe contribuire a mantenere il peso ideale.
Oltre alla caffeina, il caffè contiene altre sostanze che contribuiscono agli effetti di questa bevanda. Ad esempio, nel caffè troviamo acidi clorogenici, sostanze dall’azione antiossidante e con effetti sul metabolismo del glucosio e dei grassi e può essere utile a controllare la glicemia, il colesterolo e i trigliceridi alti.
Nel caffè sono poi presenti polifenoli ad azione antiossidante contro i radicali liberi, composti con proprietà antimicrobiche e sostanze come il kaweolo che a bassi dosaggi hanno proprietà protettive sul fegato.
Le controindicazioni al caffè e gli effetti dannosi
Il caffè può provocare effetti collaterali nelle persone che metabolizzano lentamente la caffeina e portare a un’azione stimolante eccessiva con tachicardia, ansia, agitazione, disturbi del sonno.
Ad alti dosaggi, il caffè può aumentare la pressione arteriosa e il colesterolo LDL, anche in chi tollera bene la caffeina.
Inoltre, all’interno del caffè sono presenti contaminanti ambientali e composti dannosi che si formano durante le lavorazioni del chicco, in particolare in seguito a tostatura. Questa però non è una prerogativa del caffè, poiché tutti gli alimenti sono soggetti a contaminazione ambientale e, se sottoposti a trattamenti termici, contengono prodotti potenzialmente pericolosi per la salute come l’acrilamide.
Il caffè fa bene o fa male?
Il caffè, così come molti alimenti e bevande, non fa di per sé bene o male: i suoi effetti dipendono dalle caratteristiche individuali e ancora di più dal dosaggio.
Gli alimenti e le bevande, infatti, salvo alcune eccezioni, hanno effetti positivi e negativi che variano in base alla quantità e frequenza di consumo e anche alle altre abitudini alimentari e dallo stile di vita in generale.
Nelle persone che non tollerano la caffeina, il caffè fa sicuramente male poiché provoca effetti negativi; chi invece tollera la caffeina potrebbe godere dei benefici del caffè grazie a un consumo moderato senza.
Caffè decaffeinato e altre tipologie
Oltre al caffè macinato, in commercio si trovano anche altre tipologie di caffè tra cui il caffè in grani da macinare e il caffè solubile istantaneo che si prepara aggiungendo semplicemente acqua calda.
Esistono poi bevande a base di caffè mescolato con altri ingredienti, come il caffè al ginseng: attenzione all’etichetta di questi prodotti perché spesso contengono molto zucchero.
Chi tollera poco o per nulla l’effetto della caffeina ma ama il sapore amaro di questa bevanda può ricorrere al caffè decaffeinato o ad alternative al caffè, come il caffè di cicoria o quello ottenuto dalla tostatura delle radici di tarassaco. Ovviamente, le proprietà delle bevande succedanee non hanno le stesse proprietà e la medesima azione del caffè.