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Disturbi del sonno: rimedi naturali, cause e rischi

Il sonno è parte integrante delle giornate e deve essere curato con la stessa dedizione che si riserva agli impegni diurni.

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Quali sono i disturbi del sonno più comuni?

I cambi di stagione, i ritmi serrati della vita metropolitana, lo stress, le preoccupazioni, la digestione, possono essere alcuni fattori che incidono sul livello qualitativo e quantitativo del sonno.

In base ai cicli stagionali nei periodi freddi si dorme più a lungo e volentieri, il sonno dovrebbe essere facilmente ristoratore perchè a temperatura esterna e le ore di buio sono coadiuvanti del riposo funzionale. Nei periodi più caldi invece si fatica maggiormente a predere sonno, ci si sveglia presto e a volte per colpa delle temperature più alte ci si sveglia più volte e la sensazione è quella di non aver riposato bene.

Al di là di queste condizioni basilari, accade che poi fattori di diverso genere intervengano in maniera perturbante a modificare il ritmo sonno/veglia, o semplicemente a rendere più agitato il riposo.

Spesso i disturbi del sonno vengono sbrigativamente derubricati in “insonnia” e la cura si risolve in altrettanti rimedi di facile assunzione che alla lunga richiedono dosaggi sempre più alti fino a risultare inefficaci e controproducenti, con effetti deleteri.

Lo studio del sonno è un ambito molto strutturato che richiede tempo e analisi approfondite per indagare sulle sue fasi e le relative condizioni. Un rimando all’articolo sui Disturbi e Malattie del Sonno che analizza in modo più approfondito questo argomento, può essere un’utile guida per decidere in caso di difficoltà a dormire bene, ad intraprendere un percorso di diagnosi presso centri specializzati, per trovare la giusta cura, efficace e risolutiva.

Riassumendo qui i disturbi più comuni che riguardano il sonno, possiamo fornire un’indicazione della complessità che sta dietro a questa realtà che influenza così tanto la nostra vita:

  • Disturbi del ciclo sonno/veglia: a volte si “sfasa” l’orologio biologico che alterna la veglia al sonno, generalmente legato al passaggio dalla luce al buio. Sono difficoltà tipiche di chi lavora su turni e deve assoggettare il dormire agli orari di lavoro, oppure di chi affronta un viaggi transoceanici con fusi orari molto ampi. In questo caso il ruolo della melatonina è fondamentale per regolare il ciclo sonno/veglia e spesso è necessario introdurne una quota superiore a quella prodotta dall’epifisi, per facilitare l’adattamento ai cambi di orari.
  • Disturbi respiratori del sonno: russare molto, essere soggetti ad apnee notturne può interrompere il sonno spesso nell’arco della notte, rendendolo poco ristoratore e anzi stancante, perchè l’organismo ha faticato a respirare, a portare ossigeno al cuore e a rigenerarsi.
  • Parasonnie: rientrano in questa definizione tutti quei fenomeni che vedono una forma di agitazione durante il sonno, come digrignare i denti, che può portare a cefalee, stanchezza, dolori temporo-mandibolari; la sindrome della gambe senza riposo, caratterizzata da fastidio alle gambe che può degenerare in dolori, bruciori, crampi agli arti inferiori con conseguente risveglio più volte per notte.
  • Narcolessia: è caratterizzata da continua sonnolenza durante il giorno che richiede di poter dormire di tanto in tanto per mancanza di forze ed energia e necessità di sonno. A volte si confonde con forme di ipersonnia, che prevedono la necessità di dormire molto, più delle prevedibili 8 ore medie, con difficoltà a svegliarsi e a “carburare” anche a livello cognitivo.
  • Insonnia: mancanza di sonno, si misurano diversi livelli legati al perdurare del disturbo. Spesso la mancanza di sonno notturno manifesta sonnolenza diurna, scarsa concentrazione, stanchezza. 

 

Le cause dei disturbi del sonno

In base al tipo di disturbo deve essere ricercata la causa scatenante. Proprio per questo motivo è sbrigativo assumere un ipnoinducente per dormire, senza andare alla ricerca dell’origine del problema e cercare un tamponamento al sintomo.

Come già accennato possono esserci cause di natura esogena, come ritmi serrati di lavoro, stress, preoccupazioni, viaggi impegnativi; si tratta di aspetti che caratterizzano la vita di molte persone, che influenzano il ciclo sonno/veglia, che innescano stimolazioni ormonali a livello surrenale, con dosi di adrenalina che non riesce ad essere smaltita nell’arco della giornata.
Esistono poi cause di natura endogena, meccanica, che vedono il disturbo del sonno come sintomo sentinella, dietro al quale possono esserci motivazioni fisiologiche, come cattiva digestione, epatopatie, malfunzionamenti della tiroide, disturbi della menopausa, disturbi renali, ipertensione arteriosa.

La necessità di dormire e di dormire bene è necessariamente impellente ed è corretto trovare dei rimedi che aiutino a riposare per poter affrontare al meglio che si può gli impegni della giornata. Ma è importante investire anche sulla ricerca della causa e mettere in atto cambiamenti nello stile di vita che possano coadiuvare al miglioramento della condizione.

 

Rischi e conseguenze a lungo termine per la salute

Non dormire bene, a sufficienza per lunghi periodi ininterrotti può causare problemi e disturbi di natura più grave. Non è quindi una condizione da sottovalutare, soprattutto se non transitoria.

Se si pensa che il sonno serve a rigenerare le cellule cerebrali, a calmare gli stati ansiosi, a riequilibrare tutti i sistemi governati dal sistema nervoso simpatico e a riposare scheletro e muscolatura è facile intuire come l’organismo necessiti di una pausa effettiva almeno di otto ore per supportare un’attività di sedici ore. Anche il rapporto sonno/veglia in termini quantitativi è un indicatore per sottolineare l’importanza del dormire e le esigenze dell’organismo in toto.

Avere un sonno leggermente disturbato innesca un circolo vizioso che vede coinvolto in primis il sistema nervoso: ci si innervosisce letteralmente. Quando il perdurare dei disturbi del sonno si intensifica possono crearsi stati agitativi veri e propri che coinvolgono la pressione arteriosa, e la sfera mentale. Spesso di notte infatti quando non si dorme la mente gioca brutti scherzi, aumenta l’ansia, turbe depressive, pensieri inviluppati e annodati, paure più o meno sconosciute si impadroniscono dei pensieri. Lo stomaco che è un organo bersaglio della mancanza di fluidità di pensiero si irrigidisce e possono generarsi spasmi, rallentamenti digestivi, acidità.

Nei casi più gravi, con periodi prolungati di carenza di sonno e riposo, possono insorgere disturbi psicotici, che necessitano di cure specialistiche molto intense.

 

5 rimedi naturali per i disturbi del sonno più frequenti

Dormire bene, come mangiare bene, dovrebbe essere un principio base legato alle sane abitudini della vita. Una tisana prima di coricarsi, che scalda lo stomaco, placa eventuali spasmi gastrici, rilassa la muscolatura e modula il sistema nervoso centrale accompagnandoci al sonno potrebbe essere un’abitudine da introdurre a fine giornata. Qualora non bastasse potrebbe essere accompagnata da un integratore, in estratto secco o liquido, formulato come fitocomplesso che vede l’azione sinergica di più rimedi naturali. Vediamo i più indicati, che agiscono a più livelli sull’organismo:

  • Escolzia: comunemente chiamata papavero californiano. I suoi fiori sono utilizzati in caso di insonnia, nervosismo, palpitazioni, colon irritabile, spasmi delle vie biliari, nevriti. L’escolzia svolge azione sedativa, spasmolitica analgesica. 
  • Valeriana: la radice o il rizoma di valeriana sono indicati in caso di stati di stress, ansia, ipereccitabilità, insonnia, crampi e coliche intestinali. La valeriana svolge azione sedativa, ipnotica, spasmolitica, ipotensiva.
  • Luppolo: le infiorescenze di luppolo sono indicate in caso di stati di agitazione, tensione, ipereccitabilità, disturbi del sonno, gastropatie nervose, dispepsia, inappetenza. Il Luppolo svolge azione sedativa, spasmolitica gastrica, eupeptica, stomachica, amaro-aromatica, diuretica.
  • Passiflora: le foglie di passiflora sono indicate in caso di ansia, insonnia, palpitazioni nervose, , facile irritabilità, spasmi gastrici, colon irritabile, disturbi nervosi della menopausa. La Passiflora svolge azione ansiolitica, leggermente sedativa, ipnotica, spasmolitica.
  • Lavanda: l’olio essenziale della Lavanda Angustifolia può essere un buon rimedio da tenere semre a portata di mano. Una goccia sul dorso della mano da annusare, qualche goccia sul fazzoletto da appoggiare sul cuscino per dormire può diventare un alleato per conciliare il rilassamento e il sonno, in sinergia con gli altri rimedi. La lavanda possiede proprietà spasmolitiche, antidepressive, carminative, coleretiche, antimicrobiche. E’ indicata in caso di ansia, nervosismo, insonnia, asma bronchiale, tosse, disturbi gastrointestinali di natura nervosa, acne.
     

5 consigli per un sonno regolare e rigenerante

Dormire bene per chi ha difficoltà prevede la messa in atto di alcune semplici strategie che servono a fornire una consequenzialità abitudinaria molto affine al modo in cui il nostro organismo agisce; se ci pensiamo bene il corpo e la mente umana (e non solo) vivono di processi, di ritmi circadiani, di sequenze, di memoria, che attivano automatismi funzionali al risparmio energetico!!! E’ quindi possibile creare dei “circoli virtuosi” che il sistema nervoso parasimpatico riconosce, acquisisce e integra.

  • Materasso comodo, di nuova generazione, che supporti la colonna vertebrale e i diversi pesi corporei, fornendo sostegno alle zone di “lordosi”, come quella lombare e con il giusto cuscino, quella cervicale. Non risentire di dolori alla schiena da malapostura, per un materasso troppo rigido o troppo morbido, consente di non avere interruzioni del sonno e di favorire un riposo ristoratore.
     
  • Temperatura della stanza: 16 o 17 gradi consente di poter respirare bene, non accumulare calore in eccesso, indurre il corpo a riscaldarsi gradatamente con il solo ausilio di coperte o piumone, senza quindi provocare disequilibri termoregolatori, con conseguente fastidio agli arti inferiori.
     
  • Coricarsi possibilmente sempre alla stessa ora. L’abitudine agli orari per quanto possa sembrare una limitazione, è un messaggio al nostro sistema neurovegetativo, una sorta di timer che dovrebbe scattare per garantirci il riposo fisico e la rigenerazione mentale.
     
  • Cena leggera: mangiare poco alla sera con alimenti di facile digestione, facilita il riposo, perchè proprio nelle ore notturne secondo la Medicina Cineseil fegato è energeticamente chiamato a “elaborare”. Non appesantire il sistema digestivo ed epatico prima di sedersi sul divano o andare a letto, consente di poter dormire più serenamente.
     
  • Lasciare apparecchiature elettroniche fuori dalla stanza da letto: l’inquinamento elettromagnetico esiste anche se non lo si vede ad occhio nudo; le onde magnetiche, l’abitudine a guardare spesso il cellulare, lavorare al computer, sono tutte componenti che svolgono un’azione eccitatoria del nostro sistema neurovegetativo. Considerare la camera da letto come una zona franca, e lasciare le stimolazioni diurne al di fuori potrebbe essere una buona strategia per dormire meglio.