Come leggere l'etichetta delle acque minerali
Le etichette delle acque minerali contengono un concentrato di informazioni molto completo per informare il consumatore e renderlo consapevole sulle scelte da effettuare.
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La normativa sulle acque
La composizione di un’acqua naturale è determinata dalla presenza di:
> Macro-elementi o elementi maggiori;
> micro-elementi o elementi in traccia.
Gli elementi maggiori possono essere suddivisi a loro volta in cationi e anioni principali e sono rappresentati rispettivamente da Calcio, Magnesio, Sodio e Potassio e da Bicarbonati, Cloruri e Solfati. In particolari nelle acque minerali possono aggiungersi con concentrazioni rilevanti ai cationi principali, ioni H+ (acque acide) ed agli anioni principali, ioni OH- (acque basiche).
I parametri da sottoporre a controllo, le metodiche e le frequenze di analisi delle acque minerali sono definiti da diversi provvedimenti normativi l’ultimo dei quali, il Decreto 29/12/2003, ha recepito quanto disposto dalla Direttiva Comunitaria 2003/40/CE, che impone ai produttori limiti più restrittivi ad alcune componenti dell'acqua minerale con riguardo soprattutto a quelle sostanze che possono essere pericolose per la salute.
Relativamente alle sostanze il DM ha finalmente identificato gruppi di sostanze o singole sostanze non ammesse (sostanze associabili chiaramente ad inquinamento antropico come ad es. pesticidi, idrocarburi etc.) garantendo dunque caratteristiche qualitative di eccellenza anche per le acque minerali.
Acque naturali: tipologie ed etichettatura
Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute.
La normativa vigente stabilisce che le acque minerali naturali si distinguano dalle ordinarie acque potabili per la purezza originaria e sua conservazione, per il tenore in minerali, oligoelementi e/o altri costituenti ed, eventualmente, per taluni loro effetti, e per questo motivo vanno tenute protette da eventuali fonti di inquinamento.
Sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali debbono essere riportate determinate indicazioni tra cui:
> Denominazione legale “acqua minerale naturale” (totalmente o parzialmente degassata, rinforzata con gas di sorgente etc.);
> nome della sorgente e luogo di utilizzazione della stessa;
> indicazione della composizione analitica;
> data in cui sono state eseguite le analisi;
> informazioni circa gli eventuali trattamenti consentiti.
Inoltre sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali possono essere riportate le proprietà terapeutiche dell’acqua, come: “può avere effetti diuretici” o “indicata per l’alimentazione dei neonati”.
In linea generale, le acque minerali possono essere classificate in base al contenuto in sali minerali identificato dalla dicitura "residuo fisso":
> Acque minimamente mineralizzate: residuo fisso < 50 mg/l;
> acqua oligominerali: residuo fisso < 200 mg/l;
> acque mediominerali: residuo fisso tra 200 e 1000 mg/l;
> acque minerali: residuo fisso > 1000 mg/l;
> acque mediominerali: residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l;
> acque ricche di Sali minerali: residuo fisso > 1500mg/l.
Un’ulteriore classificazione viene fatta sulla base alla composizione salina:
> Bicarbonata: tenore di bicarbonato > 600mg/l
> Solfata: tenore dei solfati > 200mg/l
> Clorurata: tenore di cloruro> 200 mg/l
> Florurata: tenore di fluoro > 1mg/l
> Ferruginosa: tenore di ferro bivalente < 1mg/l
> Magnesiaca: tenore di magnesio > 50 mg/l
> Sodica: tenore di sodio > 200 mg/l (sono indicate per le diete povere di sodio acque con tenore di sodio <20mg/l).
Quest’ultima classificazione risulta utile per categorizzare il consumo di acqua secondo categorie di problematiche: per difficoltà digestive è meglio scegliere acque bicarbonate, solfate, effervescenti; per osteoporosi, invece, quelle calciche e così via.
Il residuo fisso dell'acqua
Con "residuo fisso" si intende quello che rimane dopo la completa evaporazione di un litro d’acqua a 180° C.
Il numero riportato in etichetta rappresenta il peso di tutti i minerali rimasti sul fondo dopo questa operazione.
Più il numero è basso più l’acqua è leggera e viceversa. Spesso si crede che un’acqua minerale sia migliore quanto più è leggera, ma non è vero: dipende dalle esigenze del consumatore scegliere il proprio tipo di acqua.
Sarà ad esempio preferibile utilizzare un’acqua con basso residuo fisso contro i calcoli renali, mentre sarà consigliabile ricorrere ad un’acqua più ricca di sali minerali e, quindi, con più alto residuo fisso, quando occorra ripristinare i minerali dopo intensa sudorazione.
Per la scelta del tipo di acqua è bene affidarsi al consiglio del medico, soprattutto quando si soffre di patologie quali ipertensione o problemi a carico dei reni.
Alcuni consigli pratici nella conservazione dell'acqua
Una cattiva conservazione dell'acqua può danneggiare le proprietà dell’acqua minerale naturale.
E' utile adottare quindi alcune precauzioni quali:
> Conservare le bottiglie di acqua minerale naturale sempre al riparo dalla luce, dal sole e da eventuali fonti di calore, privilegiando luoghi freschi, asciutti e privi di odori;
> richiudere bene le bottiglie, una volta che sono state aperte, per mantenere integre le caratteristiche originarie dell’acqua minerale naturale;
> evitare l’impiego di ghiaccio che, da un lato, altera il gusto dell'acqua e, dall’altro, ne contamina la purezza originaria;
Non bisogna sottovalutare il potere terapeutico di una buona acqua naturale ed è bene chiedere informazioni al medico curante o nutrizionista per sapere quale acqua si adatti meglio alle proprie esigenze fisio-patologiche.