La frutta di aprile
Aprile è il mese che rinnova la primavera e sui banchi dei mercati troviamo gli ultimi frutti dell'inverno e le nuove primizie stagionali, come le gustosissime fragole.
Inoltre possiamo acquistare kiwi sia verdi che gialli, le nespole del Giappone e le Nashi che sono un frutto simile ad un incrocio tra pera e mela. Andiamo a conoscerli
di Mira Tonioni
1 di 5
Insieme a tutti gli altri componenti del mondo a cui appartiene, ad aprile anche l'organismo dell'essere umano si risveglia dalla passività dei mesi invernali aprendosi alle prime giornate di luce e calore.
L'innalzamento della temperatura e l'azione del sole stimolano il risveglio di precise attività metaboliche nell'orologio biologico.
Aprile è mese di transizione tra il freddo e il caldo e tra il buio e la luce, e ciò si riflette anche nei vegetali che la natura ci mette a disposizione: permangono gli ultimi frutti appartenenti alla vecchia stagione invernale, come gli agrumi (specialmente il pompelmo, che si conserva più a lungo degli altri agrumi), i kiwi, pere, mele e altri pomi come nespole e nashi.
Sono in preparazione i frutti della nuova stagione temperata, come le fragole, le nespole del Giappone e pochi altri generi di frutta serviti sui banchi del mercato come primizie.
Mai provato a coltivare le fragole nel balcone?
2 di 5
Ecco uno dei frutti che incontra un favore quasi universale nei gusti di tutti, e proprio perché generalmente considerate solo una leccornia o una mera soddisfazione per golosi, molto spesso se ne ignorano le qualità.
Le fragole sono generalmente considerate bacche ed associate ai frutti di bosco, nonostante non sia esattamente un frutto, botanicamente parlando.
Sono da considerarsi la migliore fonte di fisetina (un importante antiossidante) ed un'ottima risorsa per quanto riguarda flavonoidi quali antociani, flavani, ellagitannina, acido idrossibenzoico, acido ellagico e acido idrossicinnamico, gallotannini.
È un alimento povero di sodio, colesterolo e grassi acidi, mentre presenta una buona gamma di vitamine: quelle del gruppo B, la E, la K la A e soprattutto la vitamina C. Ottima fonte anche di elementi chimici quali potassio, manganese, rame, ferro, iodio, magnesio e fosforo.
L'inconfondibile e piacevolissimo aroma di fragola è riprodotto chimicamente nell'industria alimentare per rendere appetibili succhi e dolci, ma anche medicinali, poiché la sua speciale fragranza ha un effetto veramente gratificante sul palato di tutti.
Scopri gli altri benefici delle fragole per la depurazione
3 di 5
Non tutti sanno che l'Italia è il primo produttore di kiwi al mondo. Pur avendo avuto origine in Cina, il suo sviluppo commerciarle ha avuto inizio in Nuova Zelanda, e non a caso porta il nome dell'animale simbolo di tale paese.
Questo frutto è un'importante risorsa per quanto concerne la vitamina C, la E, la K e le fibre alimentari; nei semi ingeriti insieme alla polpa possiamo trovare gli omega 3, in particolare l'acido α-linolenico; carotenoidi come provitamina A, luteina e zeaxantina.
Contiene inoltre l'actinidaina, un enzima in grado di dissolvere le proteine, qualità che disincentiva a mangiare nello stesso pasto kiwi e latticini, poiché l'actinidaina “attaccherebbe” rapidamente le proteine del latte.
La varietà golden, dalla polpa gialla e con la buccia glabra, è molto più dolce ed in effetti contiene più zuccheri e meno fibra alimentare delle varietà a polpa verde, contiene inoltre più vitamina C ma meno sali minerali; più vitamine B2, B5 e B9 e meno B1, B3, B6 e K.
4 di 5
Tecnicamente, tutti i frutti appartenenti alle piante del genere Pyrus sono definiti pere, anche se ai fini commerciali questo nome è attribuito ai soli frutti del Pyrus communis.
Spulciando nelle piante dello stesso genere troviamo il Pyrus pyrifolia, meglio noto come nashi (termine giapponese per definire la pera), pera nashi, o talvolta pera-mela.
Il Nashi, ha qualità definibili intermedie tra la pera e la mela: polpa soda, fresca, granulosa, croccante, succosa e mediamente dolce, con un afrore che può ricordare la fermentazione del vino bianco, spesso accompagnato da una punta di gradevole acidità che la distingue dalla burrosità che troviamo generalmente nelle varie cultivar della pera comune.
Ricca d'acqua, zuccheri e fibre alimentari, contiene le vitamine K, C, J, e quelle del gruppo B, in particolare la B9 (nota come acido folico).
Ha pochissime calorie e molti sali minerali, fungendo ottimamente perciò da integratore naturale grazie all'acqua organica che permette una perfetta assimilazione degli elementi che compongono il fitocomplesso.
In aprile è possibile scovare gli ultimi frutti di nashi della stagione appena terminata.
5 di 5
La nespola del Giappone è il frutto della Eriobotrya japonica, una rosacea originaria della Cina ma coltivata e selezionata in Europa già dal 1800.
Benché la nespola arrivi a maturazione in piena primavera, si può riuscire ad acquistarla già da fine inverno e inizo primavera, magari in esemplari non del tutto maturati e quindi più chiari, sodi e aciduli.
Il frutto della nespola del Giappone può avere forma ovale, sferica o lievemente periforme, ed ha una buccia sottile che ricopre una polpa succosa e molto fresca. A sua volta la polpa riveste dei grossi semi (da uno a tre) non edibili, benché se ne possa trarre un liquore.
Proprio coi frutti più precoci, e quindi più aciduli e ricchi di pectina è possibile preparare ottime marmellate o chutney agrodolci; oppure arricchire con il loro gusto macedonie e insalate di frutta.
La nespola del Giappone è un alimento povero di sodio e ricco di vitamina A e vitamina B6, potassio, manganese e fibre alimentari.
Nella medicina tradizionale cinese è indicato come aiuto nella cura della tosse, venendo considerato al contempo emolliente ed espettorante.
Le nespole tra i pomi antichi e dimenticati