La frutta di maggio
Nel cesto di maggio si risvegliano molti sapori già pronti per la freschezza che serve in vista del caldo estivo.
di Mira Tonioni
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Maggio è il mese in cui la temperatura comincia a farsi sentire come quasi in estive; le magliette a maniche corte escono dagli armadi e la borsa della spesa comincia a riempirsi di frutta e verdura sempre più fresche!
La frutta serve proprio per rinfrescare il corpo quando inizia la calura e le infinite proprietà e ricchezza in sali minerali e vitamine servono all'uomo per stare in salute.
In questo mese arrivano le succulenti ciliegie di tante varietà differenti.
Inoltre abbiamo le prime tenere albicocche e le fragole continuano a fruttificare negli orti.
Il limone si riempie di bellissimi e profumatissimi fiori bianchi che doneranno frutti.
Da questo momento le macedonie sono le regine delle tavole!
Come conservare al meglio frutta e verdura?
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In maggio comincia la raccolta delle ciliege, come a marcare un punto di svolta nel calendario: questo mese dà il via alla produttività, alla floridezza, alla sovrabbondanza.
L'origine delle ciliege è materia alquanto dibattuta. Con molta probabilità è nell'area del Caucaso che ebbero origine alcune specie di Prunus in grado di produrre ciliege gradite dall'uomo nella prima Età del Bronzo.
Intorno all'anno zero il Prunus avium fu favorito tra le altre specie e introdotto in tutta l'Europa continentale, trovando nel clima temperato le condizioni più adatte al proprio sviluppo.
Col nome ciliegia ci si riferisce appunto al frutto di questa specie, distinguendola dai frutti del Prunus cerasus, generalmente detti visciole, amarene o marasche, e dalle bacche di altre più rare specie di Prunus di norma assai più gradite da uccelli e roditori che dall'uomo per l'alto contenuto di tannino e usate solo per il legno o le magnifiche fioriture.
Nei millenni l'uomo ha selezionato e ibridato queste piante creando numerose varietà in grado di produrre regolarmente frutti dolci, polposi e di buone dimensioni. A seconda del cultivar, appunto, il colore del frutto può andare dal giallo variegato di rosso al nero passando per il rosso rubino.
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Le ciliege dolci, benché suddivise in numerose varietà per tutti i gusti, sono accomunate dalla grande presenza di flavonoidi, fruttosio, vitamine A (beta carotene e luteina), J, C, una vasta gamma di quelle del gruppo B e sali minerali, tra i quali spiccano potassio, fosforo, calcio e ferro.
Le ciliegie hanno ragguardevoli proprietà in grado di combattere l'invecchiamento e influiscono positivamente sul benessere della pelle.
Queste proprietà vengono dalla presenza di sostanze che la rendono:
- idratante
- antiossidante
- antinfiammatoria
- antagonista dei radicali liberi
- stimolante della produzione di collagene
Da rimarcare anche i risultati di recenti studi dell'Università del Texas Health Sciences Center a San Antonio, secondo i quali il consumo di ciliege avrebbe effetti benefici nel combattere l'insonnia e lo stress.
Della ciliegia non si sfrutta solo la polpa: con i noccioli si possono imbottire dei cuscini in grado di rilasciare lentamente calore a scopo terapeutico.
Inoltre i peduncoli vengono utilizzati in erboristeria per preparazione di tisane che aiutano l'apparato urinario avendo potere diuretico, antiurico e antigottoso.
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Un altra pianta del genere Prunus che comincia a produrre i suoi frutti in maggio è il Prunus armeniaca, conosciuta come albicocco.
È una pianta originaria della Manciuria e nei millenni la sua coltivazione si è estesa attraverso tutta l'Asia Centrale e il Medio Oriente raggiungendo poi l'Europa.
Esistono altre specie che producono frutti chiamati albicocche, come ad esempio la brigantina, originaria dell'Italia, la sibirica, o la mume, ma per vari motivi non non prese in considerazione dai circuiti commerciali.
Particolarmente ricca di carotenoidi, l'albicocca contiene sali minerali come potassio, manganese, ferro, magnesio e fosforo e delle vitamine C, B, PP ed E.
L'albicocca ha svariati usi in cucina: già nell'antico Egitto si usava lasciarla essiccare al sole o farne un liquore alcolico, tradizioni queste rimaste vive in molti Paesi.
È un frutto deperibile e perciò si presta bene ad essere sciroppato o trasformato in confettura, succo, gelatine.
Anche il seme contenuto all'interno del nocciolo è utilizzato in cucina e in molte medicine tradizionali anche se va conosciuta la varietà di appartenenza perchè non tutti i noccioli sono commestibili.
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Il limone ha più fioriture durante l'anno e la più rigogliosa e produttiva è proprio a maggio.
Sulle straordinarie proprietà salutifere del limone esiste da secoli una sterminata letteratura: i contenuti della sua polpa e del suo succo e i suoi oli essenziali hanno innumerevoli funzioni.
L'uso del limone è molto amplio, ricordiamone alcuni:
- uso alimentare in cucina e per la preparazione di prodotti conservati
- produzione di prodotti per la persona e per l'ambiente
- oli essenziali ottenibili dai fiori e dalla buccia
- prodotti industriali ed essenze cosmetiche e profumate
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Proviamo a scoprire alcuni modi per consumare questo dono di natura che dovrebbe essere sempre presente nella nostra dieta.
Anzitutto è un pregiato condimento: il suo succo e la sua buccia possono essere usati per marinare, condire e aromatizzare insalate, verdure cotte, macedonie, frullati, centrifugati, succhi e altre bevande, dolci, gelati, biscotti, carne e pesce.
In India si usa intingere limoni tagliati a metà in un mix di spezie da strusciare poi su cibo di strada come frutta sbucciata, pannocchie alla brace e polpettine di verdure e legumi.
Un modo gustoso di consumarli è farli ripieni: tagliati a metà e svuotati possono essere riempiti di patate lesse, prezzemolo, cipolla, capperi, paprika, sale, pepe e succo di limone, il tutto opportunamente reso omogeneo.
Per chiudere, l'intramontabile sorbetto: aggiungere il succo di limone allo sciroppo (zucchero sciolto in acqua calda) e lasciare in freezer per una notte prima di mantecarlo con un frullatore... buon appetito!