Funghi, come evitare sorprese
Non tutti i funghi sono commestibili. Come evitare di imbattersi in pericolosissime specie velenose? Quali sono gli altri rischi correlati al loro consumo?
Ogni anno vengono registrati centinaia di casi di intossicazione da funghi e purtroppo alcune volte l’esito è fatale. Lo spiacevole incontro con funghi velenosi è però assolutamente evitabile e le precauzioni da prendere per evitare di portarli in tavola sono poche e semplici.
Esistono poi ulteriori attenzioni per sconguirare altre sorprese che, anche se non letali, possono essere molto spiacevoli.
Rivolgersi alla ASL
La maggior parte dei raccoglitori italiani di funghi si sente talmente esperta da non far controllare il proprio raccolto prima di consumarlo o offrirlo a parenti e amici. La commestibilità dei funghi andrebbe fatta controllare recandosi alla ASL locale.
Lo stesso vale quando si ricevono in regalo funghi raccolti da altri che hanno fatto bottino nei boschi ma non hanno effettuato i controlli nelle sedi opportune.
Il servizio presso la ASL è gratuito e accessibile a tutti, perché non approfittarne?
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I meccanismi di intossicazione da funghi
L’intossicazione da ingestione di funghi velenosi non controllati da un micologo è la forma più pericolosa di intossicazione da funghi, ma non è l’unica.
Altri meccanismi di intossicazione sono:
> Ingestione di funghi commestibili non correttamente cucinati. Per esempio i chiodini (Armillaria mellea) vanno bolliti prima di essere aggiunti a qualsiasi ricetta; esistono, inoltre, altre specie che devono essere cotte per un periodo sufficientemente lungo, per esempio Boletus luridus, Amanita vaginata e Clitocybe nebularis.
> Ingestione di funghi commestibili avariati.
> Consumo di funghi con qualità allucinogene. Nel caso dei funghi allucinogeni l’intossicazione può avvenire anche per vie diverse dall’ingestione.
Le quantità di funghi che intossicano e alcuni consigli
Per quanto riguarda i funghi velenosi, è sufficiente una quantità minima.
Per quanto riguarda, invece, i rischi correlati ai funghi commestibili bisognerebbe stare attenti alla freschezza, alle corrette modalità di cottura ed evitare il consumo esagerato sia in termini di frequenza sia di quantità.
Le tossine dei funghi velenosi non vengono distrutte né dalla cottura, né dal congelamento. Essiccandoli, la tossina si concentra e diventano ancora più rischiosi.
Attenzione, inoltre, ai funghi sott’olio, che vanno preparati utilizzando una sufficiente quantità di aceto per evitare che si formi la tossina botulinica.
I funghi conservati in congelatore devono essere consumati al massimo entro due mesi. I bambini e le donne in gravidanza dovrebbero stare particolarmente attenti al consumo di funghi, anche quelli più pregiati.
Che fare se ci si sente male
Se dopo il consumo di funghi si avvertono sintomi quali nausea, vomito, forti dolori addominali e diarrea occorre chiedere immediatamente assistenza.
Se i disturbi compaiono dopo aver ingerito funghi coltivati o controllati dal micologo presso l’azienda sanitaria locale è sufficiente rivolgersi al medico curante. Se, invece, ci si sente male dopo aver mangiato funghi non controllati è fondamentale recarsi immediatamente al Pronto soccorso più vicino portando con sé i residui dei funghi consumati, comprese le parti che sono state scartate durante la pulizia.
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