Articolo

Kale, cavolo nero o riccio: supernatural e superfood

Kale è il nome che più risuona fra i superfood anglosassoni in questo momento. In italiano lo traduciamo con il nome di cavolo nero o meglio ancora il cavolo riccio.
Finalmente un superfood anche made in italy e alla portata di tutti

Kale, cavolo nero o riccio: supernatural e superfood

Kale è un vocabolo inglese che indica un ortaggio a foglia verde scura, irregolare e spesso lobata oppure riccia.

Cresce tipicamente nei climi freddi (ecco perché ne fanno grandi scorpacciate in Gran Bretagna) e, buona notizia, anche da noi in Italia esiste e lo coltiviamo; lo conosciamo come cavolo nero oppure cavolo riccio.

Non sono esattamente uguali ma si assomigliano poiché appartenenti alla stessa famiglia: il cavolo riccio era stato un po' dimenticato dai nostri contadini, quindi non è proprio alla portata del banco del supermercato, ma in molti mercati del nord Italia è ancora possibile trovarlo.

Sembra che il cavolo riccio abbia una maggiore concentrazione di nutrienti rispetto al più conosciuto cavolo nero (quello della ribollita toscana per intenderci), per questo è proprio lui ad essere stato identificato da moltissimi magazine come uno dei più importanti "superfood": nulla da invidiare quindi a bacche di Goji, alchenchengi, maca e il resto dell'esotica famiglia dei "superfood".

 

Leggi anche Chips di kale >>

 

Le proprietà del cavolo riccio

Ma che proprietà ha questo cavolo riccio (e in minor quantità il suo cugino minore cavolo nero)?
Alcune riassunte:

  • è considerato uno degli alimenti con più alti valori ORAC (Oxigen Radical Absorbance Capacity): significa che ha un tenore di antiossidanti (vitamina C, beta-carotene, quercitina..) molto elevato e quindi una grande capacità di riassorbire i radicali liberi.
  • Contiene composti che si trasformano in isotiocianati nel tratto digestivo: questi ultimi sono composti ormai noti nella prevenzione del cancro.
  • Protegge le vie urinarie, grazie alla sua ricchezza in pro-vitamina A e contrariamente a molti ortaggi a foglia verde contiene un basso quantitativo di ossalati.

Perché non provare allora? Vista la stagione si potrebbe partire da una semplice zuppa e magari 1-2 foglie aggiunte crude alla nostra insalata, ci si può sbizzarrire a provarlo in numerose ricette.

 

Leggi anche

Cavolo selvatico, proprietà e come funziona
> Ribollita toscana, la ricetta