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Mangiare insetti tra pro e contro

Mangiare insetti è una pratica diffusa nel mondo e considerata nutritiva e salutare tanto che anche la FAO suggerisce l'inserimento di questa fonte di proteine. Da dove cominciare?

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Inserire nella propria dieta grilli, formiche, cicale, cocciniglie: in questo consiste l'entomofagia, la pratica di mangiare insetti edibili. 

 

Il riscontro storico di popolazioni che usavano cibarsi di locuste e cavallette è individuabile sia che si voglia andare a guardare le tradizioni orientali o delle civiltà africane, sia nella cultura alimentare indoeuropea: non mancano tracce nella tradizione nella cultura giudaico cristiana in cui nei Vangeli, ad esempio, il Giovanni Battista è descritto mentre si nutre di cavallette e miele selvatico.

 

Se, dunque, riferirsi all'entomatogia significa andare a conoscere come si nutrivano le popolazioni nel passato, oggi è ampiamente posta la questione su come gli insetti possano rappresentare il cibo del futuro, meglio conosciuto come novel food

 

Mangiare insetti: qualche dato

Secondo statistiche della Fao, gli insetti integrano la dieta di circa 2 miliardi di persone nel mondo - soprattutto in Asia, America latina e Africa - costituendo da sempre parte dell’alimentazione umana.

 

Sempre il nostro immaginario ci porta erroneamente a credere che mangiare insetti sia una strategia adottata dalle popolazioni per rispondere a lunghi periodi di carestia. Ma questa è una mezza verità: gli insetti, e anche gli aracnidi come scorpioni e ragni, sono consumati nel mondo proprio perché piacciono e sono ritenuti salutari. Sempre la Fao, a tal proposito, segnala che il consumo di bruchi mopane in Sud Africa e di uova delle formiche tessitrici nel Sud Est Asiatico sia una vera passione alimentare! 

 

In Europa le leggi aprono al consumo e alla vendita di prodotti derivati da farine di grillo per il consumo umano e nel settore agricolo. Quali sono le cose da sapere circa queste novità che presto riguarderanno le nostre abitudini a tavola? 

 

Quali insetti si mangiano?

Sempre secondo la Fao "nel mondo si consumano più di 1900 specie di insetti". Gli insetti più comunemente usati come cibo nelle forme più diverse che vanno dagli spiedini ai prodotti a base di insetti come salse e dolci:

  • Coleotteri come scarafaggi e maggiolini;
  • Lepidotteri come i bruchi;
  • Imenotteri come api, vespe e formiche;
  • Seguono, meno diffusamente, insetti come cavallette, locuste, grilli cicale, cocciniglie, cimici, termiti, libellule e mosche.

 

Quasto cibo viene consumato prevalentemente raccolto in natura ma un importante ragionamento è avviato sull’allevamento di insetti che, a oggi, non copre grandi dimensioni ma è gestito alivello famigliare o di impresa di nicchia ed è considerato ancora piuttosto costoso rispetto ai più tradizionali allevamenti per l'alimentazione umana e produzione di mangime animale. Scopriamo più nel dettaglio le tipologie di alimentazione ripetto ai più comuni insetti.

 

Mangiare le larve

La larva è la fase intermedia della vita tramite la quale l'insetto dall’uovo all’individuo adulto. Troviamo larve di tutti i tipi, una delle più famose è quella presente nell'agave che i messicani amano mettere nel liquore chiamato mescal

 

In un report del Cnr si fa riferimento al consumo in Venezuela del cosiddetto “verme della palma” (Rhynchophorus palmarum), consumato in grandi quantità e catturato in seguito all’abbattimento dell’albero su cui vive mentre per quanto riguarda l'allevamento esistono progetti sulle larve di mosche soldato che vengono nutrite su vari tipi di substrato come letame di maiale affinché "una volta raggiunta la fase di prepupa, gli insetti verrano dati da mangiare agli animali domestici abbattendo i costi legati al mangime"

 

In Congo è diffusa l’abitudine di cibarsi delle grosse larve di un punteruolo delle palme.

 

 

Mangiare le formiche e le mosche

Solo alcune specie di formiche sono edibili (vedi le uova di formiche tessitrici) in quanto molte di esse producono acido formico, tossico per l’organismo umano.

 

In Kenya si riporta che le termiti e le mosche di lago vengano consumate cotte in forno, al vapore o bollite per essere trasformate in alimenti più elaborati come muffins o polpettoni.

 

 

Mangiare le cicale

Presto detto: pochi grassi e tante proteine, con un buon range di vitamine.

 

Le cicale spendono la quasi totalità della loro vita succhiando le radici di piante molto nutritive; questa alimentazione specifica dà loro un sapore a metà tra la polpa di granchio e l’asparago, a quanto pare.

 

Generalmente vengono consumate con la cioccolata, arrostite nelle erbe, o messe in un estrattore di succhi assieme a frutta e verdura. In fondo le cicale fanno parte dello stesso Phylum di aragoste e gamberetti.

 

Grilli e cavallette

Grilli speziati e zuppa di cavallette. sono piatti sempre meno esotici ma sempre più tipici di chi ha deciso di rinuncire al consumo di prodotti di derivazione animale da allevamento intensivo.

 

Mangiare insetti: valori nutrizionali

L'assunzione di fonti proteiche alternative è la vera sfida che l'entomofagia intende raccogliere attraverso gli insetti edibili: qualche esempio: le cavallette essiccate possono arrivare a contenere il 70% di proteine ma ogni specie può variare in apporto di amminoacidi:

 

"Tuttavia si riscontra un’ampia variabilità anche all’interno di uno stesso ordine ed alcuni insetti risultano carenti di triptofano, lisina, isoleucina, treonina e aminoacidi aromatici - si legge nel report Edible Insects del Cnr - . La digeribilità proteica “in vitro” varia dal 76 al 98%, ed è inferiore nei preparati con esoscheletro per la presenza di chitina".

 

Stesso ragionamento vale per il contenuto in lipidi, il quale "varia molto in funzione degli stessi fattori che influenzano il contenuto proteico, e in particolare la qualità dei grassi negli insetti è strettamente correlata a quella della loro dieta".

 

Infine, sulla presenza di minerali, gli studi fin qui realizzati riportano un interessante apporto in ferro e rame.

 

Prospettive: pro e contro del mangiare insetti

Alcuni limiti, non soltanto culturali, sono ben chiari agli occhi del Legislatore:

  • Sicurezza alimentare: è necessario avere a disposizione evidenze scientifiche ulteriori per evidenziare i potenziali rischi: l’identificazione di possibili pericoli conseguenti al consumo di insetti è fondamentale per garantire la sicurezza del consumatore insieme all'attività di avvicinamento a questa nuova categoria di alimenti.
  • Come si conservano questi alimenti? Come comportarci circa l'introduzione di specie alloctone al fine di aumentare la produzione da allevamento di insetti? Anche in questo caso i lavori scientifici sono ancora esigui.
  • Obiettivo Zero fame. Non è l'introduzione di insetti che cancellerà la fame nel mondo ed è quindi una comunicazione confondente quella che intende promuovere l'entomofagia come possibile soluzione all'accesso al cibo per tutti
  • Valori nutrizionali poco definiti non aiutano a comprendere il potenziale di questo alimento per il fabbisogno umano, seppur è certo che vi siano vantaggi sulla capacità di contribuire a diminuire stati carenziali soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

 

Resta di fatto innegabile che vi siano dei vantaggi per la popolazione umana, l'ambiente e lo sviluppo sociale nell'uso di insetti per l'alimentazione umana e per l'allevamento: 

  • Abbattimento delle emissioni: secondo la Fao i suini producono 10-100 volte più gas serra per kg di peso di quello prodotto dai vermi della farina.
  • Gli insetti utilizzano meno acqua del bestiame convenzionale.
  • Le proteine derivanti dal mangiare insetti sono di qualità nutrizionale e risolverebbero in parte il problema della malnutrizione nel mondo.
  • Il consumo di insetti riduce il rischio di zoonosi nell'uomo.
  • L'allevamento e la produzione di cibo a partire dagli insetti può aprire ad attività imprenditoriali ed emancipazione anche in zone del mondo con minori opportunità.