Floriterapia e ruolo delle emozioni positive
Lo stretto rapporto tra le nostre emozioni ed una tecnica dolce ed efficace per farle restare in equilibrio
La maggior parte di noi si sente particolarmente a disagio con le emozioni comunemente considerati "negative", come la paura, la tristezza, il dolore, la collera e la sensazione di essere feriti. In realtà non esistono emozioni negative. Gli esseri umani tendono a definire negative le cose perché non le capiamo e quindi le temiamo. La nostra cultura tende a valorizzare maggiormente l'approccio più maschile e razionale verso la vita, e a sminuire o addirittura disprezzare il lato femminile, più portato alle emozioni e all’emotività; tutti sembrano aver imparato, in qualche misura, a nascondere i propri sentimenti, persino a se stessi. Abbiamo imparato a seppellire la maggior parte delle nostre sensazioni nel profondo, e a mostrare al mondo soltanto quello che sembra sicuro ed inconfutabile.
Tutti questi sentimenti sono naturali e importanti; ognuno ha una funzione significativa nell'esperienza, ed invece di respingerli ed evitarli, dovremmo lasciarci andare ad esplorare e scoprire il dono che ogni sentimento ci offre.
I pensieri sono molto più collegati alla mente cosciente e alla volontà, mentre i sentimenti vengono da un luogo più profondo e meno razionale.
In una certa misura possiamo scegliere coscientemente i nostri pensieri, ma l'unica scelta che abbiamo riguardo ai nostri sentimenti è il modo in cui affrontarli.
Alcune emozioni come ad esempio rabbia e paura rimangono lì, immutate.
La persona può scegliere se affrontare queste sensazioni secondo modalità differenti reprimendo le emozioni, sfogandole, oppure esplorandole, esprimendole, accettandole, e infine trovando un modo di agire appropriato per prendersi cura di sé.
È importante entrare in contatto con i bisogni che si trovano sotto le nostre emozioni e imparare a comunicarli con efficacia.
Al di sotto della maggior parte delle nostre emozioni si trovano le nostre esigenze basilari di amore, accettazione, sicurezza e autoconsiderazione.
I nostri sentimenti sono una parte importante della forza vitale che si muove costantemente attraverso di noi. Impedendo a se stessi di vivere appieno le proprie emozioni, si interrompe il flusso naturale della forza vitale.
Le essenze floreali costituiscono un prezioso ed efficace strumento che può essere utilizzato in sinergia con altre forme terapeutiche per riarmonizzare i nostri stati d’animo alterati, trasformare le emozioni percepite come negative in positive, trattare i disturbi fisici che derivano dagli squilibri psichici, risvegliare e sviluppare il potenziale umano di ognuno di noi, consentendo di affrontare le piccole e grandi sfide quotidiane.
La floriterapia consiste nell’uso preventivo e terapeutico delle essenze floreali per armonizzare stati d’animo ed emozioni che spesso precedono la comparsa della malattia, o ne accompagnano le manifestazioni, e la cui alterazione causa uno stato di estrema sofferenza nella persona.
Il fondatore della floriterapia è stato Edward Bach, che dedicò tutta la sua vita alla ricerca del rimedio assoluto, quel rimedio cioè che fosse in grado di curare i disagi dell’anima e produrre contemporaneamente profonde modificazioni a livello somatico.
Bach finì per individuare questo “rimedio assoluto” in ciò che la pianta ha di più completo: il fiore, portatore di tutta l’energia della pianta, raccolta nel seme.
Bach é stato un precursore della disciplina floriterapica, ed è di enorme rilievo in quanto egli ha teorizzato rispetto non solo alle essenze ma anche e soprattutto rispetto alla condizione di malattia ed al trattamento del paziente, pensieri che aprono a molte considerazioni sulle tecniche “terapeutiche”, in senso lato, moderne.
In un’ottica da precursore della psicosomatica e del tanto abusato “olismo” moderno occidentale, Bach arriva a definire come il termine “salute” sia da intendersi come “completa unione tra Anima, Mente e Corpo” (Bach, Libera te stesso) e come tutto ciò che si sviluppa a livello terreno, fisico, sia l’interpretazione (o “l’espressione”, ndr) di ciò che è spirituale.
Il corpo, il livello fisico della persona, secondo Bach arriva a sviluppare la malattia quando la personalità non si apre alla guida di ciò che l’Anima sente come vera espressione del Sé e dimentica la divinità dentro di noi, ad esempio facendosi influenzare dai suggerimenti, pensieri o ordini esterni, dalle pressioni familiari e sociali.
Bach sostiene inoltre che “… la salute vera è felicità, ed è una felicità così facile da raggiungere perché è la felicità delle piccole cose, di fare le cose che veramente amiamo fare […]cerchiamo di scoprire e fare il lavoro che veramente s’addice a noi ..fa sbocciare la nostra vera personalità e tutti i talenti e le capacità che stanno dentro di noi in attesa di essere manifestati. In questo siamo felici e a nostro agio, e solo quando siamo felici possiamo fare del nostro meglio…” (Bach, Libera te stesso).
Quindi secondo Bach salute=felicità, e la felicità si realizza, secondo il medico gallese, dando vita ai propri talenti e rispettando alcune qualità che sorprendentemente, o forse no, accumunano filosofie “olistiche” orientali ed occidentali.
Le qualità, ovvero emozioni positive, che Bach indica come fondamenti della salute sono le seguenti:
-Amore
-Comprensione
-Compassione
-Tolleranza
-Pace
-Saggezza
-Fermezza
-Perdono
-Dolcezza
-Coraggio
-Forza
-Gioia
A queste qualità si contrappongono altrettante cause di malattia, emozioni negative considerate come interferenze nello sviluppo della personalità, che se l’individuo lo permette si rispecchieranno sul corpo causando ciò che viene chiamato malattia.
Questo ci porta a considerare come nel metodo di Bach sia la causa che è dietro la malattia ad essere importante, ovvero lo stato mentale del paziente stesso e non la condizione del suo corpo.
In un’ottica realmente olistica, una volta supportato adeguatamente lo stato psicologico dell’individuo, il sistema Anima-Mente-Corpo può recuperare le energie per tornare in equilibrio.