Conoscere meglio gli oli essenziali
Ciò che rende profumati i fiori e le piante cosiddette “aromatiche” è la presenza di sostanze pregiatissime, conosciute già dagli antichi, chiamate olii essenziali. Ma cosa sono e come si ottengono?
Catturare l’essenza odorosa delle piante e conservarne il profumo è un’attività perseguita dall’uomo fin dagli inizi dei tempi e l’aromaterapia e la cura delle malattie e la preservazione della salute, che sfrutta le virtù degli oli essenziali, estratti dalle piante. Si può affermare, infatti, che la loro azione non è mai solo qualcosa di limitato e altamente specifico per un organo o un apparato, ma essi hanno piuttosto un'azione più generale sull'organismo in tutte le sue affezioni.
Per questo motivo l'aromaterapia non deve essere vista solo come un rimedio puramente sintomatico, ma come un reale trattamento sistemico. Attraverso la percezione degli odori, si coinvolgono emotività, memoria, sensibilità e tutte le aree cognitive correlate, oltre al sistema endocrino e quello immunitario: basti pensare a quanta importanza abbiano i profumi riferiti alla sfera sessuale di ogni individuo.
Gli oli essenziali: cosa sono
Pur essendo chiamati “olii” la loro struttura e consistenza è ben diversa dai normali oli vegetali ai quali siamo abituati. Gli olii essenziali sono sostanze liquide di composizione assai complessa che rappresentano la parte più regale della pianta, e sono presenti sotto forma di minuscole goccioline nei petali dei fiori, nella buccia dei frutti, nella resina degli alberi e nella corteccia di molte piante. Sono elementi volatili, solubili in alcol e olio, ma non in acqua.
Gli oli essenziali: in passato
L’estrazione delle essenze aromatiche è un’arte antichissima, che ha impegnato l’uomo da tempo immemore. I nostri primi antenati avevano capito i potenti effetti degli aromi e li usavano nelle cerimonie religiose e come primi rimedi terapeutici, attraverso fumigazioni di legni aromatici, resine, per indurre calma, rilassamento e anche euforia. Si ha testimonianza del loro impiego in India, Cina, nel Medio Oriente e in Europa. Tuttavia all’inizio il profumo delle piante non veniva prodotto nella sua forma pura, cioè sotto forma di olio essenziale, ma era sempre veicolato da un solvente, un olio o una sostanza grassa come pomate e balsami.
Gli Egiziani erano molto abili nell'uso degli oli essenziali e adottarono le fragranze delle piante nei cosmetici, così come nei medicinali, ma soprattutto conoscendo la loro potente azione antisettica e antibatterica, li adoperavano nel complicato processo di mummificazione, per preservare i corpi dei faraoni e bloccarne il processo di putrefazione.
I Greci ereditarono in maniera entusiastica l'uso degli oli essenziali dagli Egiziani, profumando i loro cibi e bevande oltre ai loro corpi e ai vestiti. Tuttavia i primi a estrarre le parti più volatili e sottili, furono gli arabi con l’invenzione dell’alambicco, che permetteva, infatti, di separare l’essenza aromatica della pianta nella forma più pura, mediante distillazione.
Oli essenziali: come si estraggono
L'estrazione degli olii essenziali è fondamentale per garantire la massima qualità ai rimedi aromatici e la tecnica varia a seconda della droga (parte) della pianta utilizzata. Inoltre questo spiega la differenza di prezzo tra un olio essenziale e l’altro.
- La spremitura
Consiste in un processo di estrazione di tipo meccanico che si esegue a freddo e non comprende alcun trattamento chimico. Si usa per ottenere l’essenza presente nella scorza dei frutti, principalmente gli agrumi.
- La distillazione per corrente di vapore
Si tratta di uno dei metodi più usati per l'estrazione degli olii essenziali dalle parti più resistenti delle piante, che tollerano di più il calore, come legni e cortecce. Si effettua mediante l’uso del distillatore che consiste in uno strumento dove sono presenti più contenitori stagni, un generatore di vapore e una serpentina di raffreddamento. In questo modo è possibile separare le sostanze volatili, sfruttando l’evaporazione: il materiale vegetale macinato viene fatto attraversare da una corrente di vapore acqueo, che estrae l'olio essenziale, permettendo di separarlo successivamente, in quanto come abbiamo già detto non è solubile in acqua.
- L’enfleurage
Metodo usato per estrarre gli oli essenziali dai petali e dalle parti molto tenere delle piante, che altrimenti si danneggerebbero facilmente in presenza di calore. I fiori vengono appoggiati su lastre ricoperte di grasso purificato, sfruttando la capacità dei grassi, di assorbire gli odori. I fiori cedono al grasso il loro profumo e sono sostituiti con altri fiori, finché il grasso non si satura di profumo. Poi si scioglie il grasso con alcol e quindi si separa l'olio essenziale.
- Estrazione con uso di solventi
Questo tipo di estrazione si impiega per le piante aromatiche pregiate, come la rosa e il gelsomino, con essenze che non resistono al calore. Consiste nel fare attraversare un solvente, che estrae l'essenza per poi rimuoverlo.
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