Come fare l’autopalpazione al seno
La regolare autopalpazione del seno è una pratica che consente di rilevare precocemente eventuali alterazioni del seno. Vediamo come fare
L’autopalpazione del seno è il primo passo nella diagnosi precoce di carcinoma mammario.
Una donna che la pratica abitualmente conosce meglio il proprio seno e ha più possibilità di rilevare eventuali alterazioni. L’autoesame è utile anche per cogliere i segnali di altre patologie del seno.
Come si fa l’autopalpazione al seno
L’autoesame del seno prevede due fasi, l’osservazione e la palpazione.
- Mettersi davanti allo specchio e osservare attentamente la forma delle mammelle da più posizioni: prima con le braccia distese lungo i fianchi, poi con le braccia sollevate e giunte sulla testa e infine con le mani appoggiate sui fianchi. Per verificare l’eventuale comparsa di alterazioni della forma del seno, della cute e/o del capezzolo osservarsi da più posizioni, frontalmente e lateralmente.
- Palpare attentamente prima una mammella e poi l’altra senza tralasciare nessuna zona, compresa quella degli incavi ascellari e l’area intorno ai capezzoli. La palpazione va effettuata con la mano opposta a quella del seno, con movimento circolare, utilizzando i polpastrelli. Andrebbe poi ripetuta anche con movimenti in senso lineare e radiale.
- Spremere il capezzolo per verificare la presenza di secrezioni.
Quando fare l’autopalpazione del seno
L’autopalpazione del seno è consigliata già a partire dai 20 anni d’età e andrebbe praticata regolarmente, preferibilmente una volta al mese, tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale, quando il seno è meno dolente e turgido.
Rispettare questa tempistica e praticare l’autoesame sempre nello stesso giorno del proprio ciclo mestruale è importante in quanto la struttura del seno può modificarsi a seguito dei cambiamenti ormonali che avvengono mensilmente.
Nelle donne molto giovani l’autopalpazione può risultare più complessa per via della struttura particolarmente densa del seno, ma è comunque indicato farla.
Dopo la menopausa, l’autopalpazione del seno può essere eseguita in qualsiasi momento del mese, l’importante è praticarla con regolarità.
Dopo i 40/ 45 anni, o anche in più giovane età se c’è familiarità o si sono riscontrate alterazioni, l’autoesame mensile va associato a visite senologiche annuali e esami strumentali quali ecografia e mammografia a scadenze concordate con il medico.
Cosa si può osservare con l’autopalpazione del seno
L’autopalpazione consente di accorgersi precocemente di cambiamenti quali:
- La comparsa di un addensamento e/o di piccoli noduli che prima non c’erano.
- Una variazione nella forma e nelle dimensioni del seno.
- Un’asimmetria.
- Un’alterazione del capezzolo, per esempio retrazione, irritazione.
- Fuoriuscita di secrezioni dal capezzolo.
- Un’alterazione della cute che può apparire, per esempio, irritata o raggrinzita.
Spesso si pensa che l’autoesame del seno serva soltanto a ricercare eventuali noduli nella ghiandola mammaria, in realtà possono emergere anche gli altri segnali elencati, che devono comunque spingere la donna a rivolgersi a un medico, in quanto possono rappresentare segni di un carcinoma o di altre patologie a carico del seno.
Perché l’autopalpazione del seno è importante
Il tumore al seno colpisce una donna su otto, è una cifra altissima. Il carcinoma al seno è, infatti, la forma di cancro più frequente nel sesso femminile. L’incidenza è in continuo aumento e l’età media di insorgenza sempre inferiore.
Nonostante questo, però, dal tumore al seno si guarisce sempre di più, e accade proprio grazie alla diagnosi precoce oltre che, chiaramente, ai progressi della medicina.
Conoscere la struttura del proprio seno non è semplice e ci vuole tempo; una donna che la conosce bene, come si diceva all’inizio di questo articolo, ha più possibilità di rilevare precocemente eventuali cambiamenti.
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