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Tumore al seno: 17 sostanze da evitare

Un recente studio americano su sostanze potenzialmente cancerogene ha individuato le 17 più rischiose; vediamo quali sono, dove si trovano e come possiamo evitarle

Tumore al seno: 17 sostanze da evitare

Una ricerca pubblicata il 12 maggio 2014 sulla rivista Enviromental Health Perspective e condotta dal Silent Spring Institute individua, tra le sostanze potenzialmente cancerogene, le 17 più rischiose per il tumore al seno, quelle a cui le donne sono più comunemente esposte, e ci racconta dove si trovano.

Le 17 sostanze a rischio si trovano in tantissimi prodotti: nelle sigarette, nella benzina, nel gasolio, in alcuni solventi, in alcuni alimenti e persino nell’acqua potabile. In realtà, in molti casi si tratta di più sostanze appartenenti a uno stesso gruppo. Vediamole una per una.

 

Le 17 sostanze a rischio

1,3 butadiene. L’esposizione della popolazione generale al butadiene avviene principalmente attraverso il fumo di sigarette, i gas di scarico delle automobili e le emissioni di alcuni tipi di fabbriche, in particolare quelle che producono gomma o lavorano derivati del petrolio.

Acrilamidi. Sono assunti soprattutto con il fumo di sigarette e con la dieta, per esempio ne sono ricche le patatine fritte e altri cibi ad alto contenuto di amido, cotti a temperature elevate. Ne contengono, anche se in quantità minore, alcuni prodotti di uso comune, come i pannolini, e alcune sostanze che si utilizzano per trattare l’acqua potabile.

Ammine aromatiche. Le ammine aromatiche sono derivati dell’ammoniaca e sono tantissime. Lo studio di cui parliamo le divise in due gruppi:

  1. Gruppo I: TDA (2,4-toluilendiamina) e TDI (diisocianato di toluene)
  2. Gruppo II: Anilina, benzidina ed altre.

Le ammine aromatiche, complessivamente, si trovano in moltissimi prodotti, dai sigillanti, alle vernici, agli inchiostri per stampanti.

Benzene. L’esposizione avviene soprattutto attraverso il fumo di sigarette, alcuni solventi, gas di scarico delle automobili.

Solventi organici alogenati. Si trovano in tanti prodotti, per esempio in molti smacchiatori, guanti, sgrassatori, sverniciatori…

Ossido di eltilene e ossido di propilene. L’esposizione avviene principalmente tramite il fumo di sigarette, alcuni prodotti utilizzati per sterilizzare, gas di scarico e vernici.

Ritardanti di fiamma e prodotti di degradazione. Si trovano principalmente in alcune materie plastiche.

Ammine eterocicliche. L’esposizione avviene attraverso la carne grigliata.

Ormoni e interferenti endocrini. Si trovano principalmente in alcuni farmaci ormonali, beni di consumo e prodotti chimici con attività ormonale.

Farmaci non ormonali. Nello studio di cui stiamo parlando si afferma che esistono alcuni farmaci non ormonali che possono favorire l’insorgenza del cancro al seno; ne vengono citati alcuni tra cui furosemide (un diuretico), griseofulvina (un antimicotico) e reserpina (antipertensivo e antipsicotico).

 

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MX. L’esposizione avviene attraverso l’acqua trattata con cloro.

NitroPAH. Nei gas di scarico di motori diesel.

OTA (ocratossina A). Ė una microtossina prodotta da alcuni funghi; si può trovare in diversi alimenti, soprattutto cereali, carne di maiale, frutta secca, formaggi, caffè e vino.

PAH. Si trova nelle sigarette, nei gas di scarico delle automobili, nel cibo bruciato.

Acido perfluoroottanoico (PFOA) e altri composti perflorinati. Il PFOA si trova in diversi oggetti di utilizzo comune, per esempio in padelle antiaderenti, tessuti utilizzati per l’abbigliamento o l’arredamento della casa, farmaci, lubrificanti, adesivi, cosmetici, insetticidi.

Stirene. È una sostanza utilizzata principalmente nell’edilizia, nelle sigarette, in alcuni materiali usati per il confezionamento.

Ecco, dunque le sostanze incriminate che, a conti fatti, sono molte di più di 17 e soprattutto sono ovunque; è quindi praticamente impossibile evitarle. Secondo il Silent Spring Institute ci sono però alcuni modi per ridurre l’esposizione ai cancerogeni. Vediamo quali sono.

 

Modi per ridurre l’esposizione ai cancerogeni

  1. Limitare l’esposizione ai gas di scarico delle automobili a benzina e a diesel.
  2. Utilizzare la cappa quando si cucina e non consumare cibo bruciato.
  3. Scegliere tintorie che non utilizzino percloroetilene o altri solventi e prediligere il lavaggio ad acqua piuttosto che quello a secco.
  4. Utilizzare un filtro a carbone per mantenere pulita l’acqua che si utilizza per bere e cucinare.
  5. Evitare l’uso di oggetti, finiture e rivestimenti realizzati con composti perflorinati.
  6. Non comprare mobili e complementi d’arrendo in poliuretano e/o trattati con ignifughi.
  7. Le sostanze chimiche si accumulano nella polvere presente in casa, quindi è bene seguire alcune norme igieniche come tenere sempre la casa pulita, togliersi le scarpe prima di varcare la soglia e, quando si passa l’aspirapolvere, utilizzarne una con filtro HEPA, un filtro con la capacità di intrappolare anche particelle molto piccole che, con altri aspirapolvere, tornano in circolo nell’ambiente domestico.

Le informazioni per la redazione del seguente articolo sono state tratte dal sito del Silent Spring Institute e dall’articolo New Exposure Biomarkers as Tools For Breast Cancer Epidemiology, Biomonitoring, and Prevention: A Systematic Approach Based on Animal Evidence.

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