Superare le difficoltà dell’allattamento materno
L’allattamento materno fa bene alla mamma e al bambino, ma può presentare alcune difficoltà, soprattutto all’inizio. Vediamo quali possono essere e come affrontarle
Al corso preparto ti hanno detto che allattare al seno è importantissimo, che allattare fa bene al bambino e anche alla mamma, ma forse non ti hanno raccontato che può essere complicato, che sulla tua strada incontrerai persone che non ti sosterranno in questa scelta, che nei primi giorni dopo il parto potresti essere fragile e piena di paure, che alcuni ostacoli potrebbero sembrarti insormontabili.
In realtà, molte difficoltà dell'allattamento sono superabilissime; proviamo a proporti qualche soluzione alle problematiche più comuni...
Scarsa produzione di latte
Quasi tutte le mamme che allattano o hanno allattato al seno si sono sentite dire, almeno una volta, di non avere abbastanza latte. In realtà, però, le donne che veramente non hanno latte a sufficienza sono poche.
Esiste dunque una strana percezione delle reali possibilità che le mamme hanno di nutrire adeguatamente i propri piccoli con il latte materno.
Soprattutto il primo periodo, effettivamente il problema della scarsa produzione può presentarsi ma, nella maggior parte dei casi, è risolvibile semplicemente attaccando il neonato al seno più spesso possibile. La suzione stimola la produzione; più il bimbo prende latte, più il latte aumenta, poiché esiste un meccanismo di autoregolazione per cui il corpo della mamma dà quello che il bambino chiede.
Non esistono farmaci o cibi miracolosi; certo, però, una corretta alimentazione durante l'allattamento e una giusta idratazione aiutano la mamma a rimettersi in forma dopo il parto e a diventare un’ottima nutrice.
Il bambino non cresce a sufficienza
Se il bambino non cresce a sufficienza, cioè secondo le tabelle cui fanno abitualmente riferimento i pediatri, può darsi che non si nutra abbastanza, anche se non è sempre così. Per sapere se il bambino prende abbastanza latte materno esiste un metodo semplicissimo: quello della doppia pesata, che, però, per essere veramente utile, va messa in pratica correttamente.
Come fare la doppia pesata. I bambini nutriti al seno non prendono sempre la stessa quantità di latte e dunque può capitare che in una poppata ne bevano 20 ml e nella successiva 100, ecco perché la stima della quantità deve essere nelle 24 ore. Per poterlo farlo bene, è consigliabile dotarsi di un diario in cui segnare l’ora e la quantità di latte per ogni poppata e andare avanti per qualche giorno, finché non si sarà valutato, insieme al pediatra, se il bimbo prende una quantità sufficiente di latte materno. Ovviamente, il neonato va pesato prima e dopo di ogni poppata, senza cambiarlo.
Quanto latte deve prendere un neonato? Dipende dalla settimana di vita; occorre quindi chiedere al pediatra, che saprà rispondere in base al caso specifico.
Quanto deve crescere un neonato? Secondo le tabelle attualmente in uso, i bambini, nelle prime settimane di vita, dovrebbero crescere in media 20/30 grammi al giorno. Per valutare l’accrescimento si può seguire il seguente criterio: pesare il bambino ogni due giorni, sempre sulla stessa bilancia, al mattino, prima della poppata, con solo il body indosso.
Prima di stabilire che il bambino non cresce a sufficienza e di attribuire la responsabilità al latte materno, è opportuno consultare un esperto, cioè un pediatra. Mamme, suocere, zie e amiche non rientrano nella categoria “esperto in alimentazione dei neonati”.
Qual è la corretta alimentazione dei neonati?
Ragadi al seno
Un altro problema piuttosto comune nelle mamme che allattano sono le ragadi al seno. Per prevenirle è importantissimo far in modo che il bambino si attacchi correttamente. Il neonato, durante la suzione, deve tenere capezzolo e areola in bocca, non solo la punta del capezzolo.
All’inizio è consigliabile farsi aiutare da un’ostetrica, prima di essere dimesse dall’ospedale, in modo da apprendere “la tecnica”. Se, una volta a casa, si hanno ancora problemi, è possibile contattare le ostetriche dei consultori locali, che spesso forniscono assistenza gratuita per l’allattamento.
Per curare le ragadi al seno, la medicina migliore è lo stesso latte materno, basta spremerne un pochino dopo la poppata, passarlo su tutto il capezzolo e lasciare asciugare prima di coprire la zona. Per mantenere elastica la cute può, inoltre, essere utile utilizzare olio di mandorle dolci.
Non è, invece, consigliabile utilizzare creme, pomate o altri prodotti non commestibili perché, per quanto si lavi poi la zona, potrebbe rimanere qualche residuo.
Quando la mamma non può o non desidera allattare al seno si ricorre ai latti formulati. Scopriamo qualcosa in più