Parto con ipnosi, come e se funziona
Se state immaginando un pendolino che ondeggia o visualizzate il mago Silvan, avete un’idea un po’ distorta del parto con ipnosi. Il parto con ipnosi è tutta un’altra storia, che vi raccontiamo…
Il parto con ipnosi, in inglese hypnobirthing, serve a ridurre lo stress e la sensazione dolorosa della donna durante il parto; l’ipnosi è, infatti, uno stato di profondo rilassamento fisico e mentale.
Esistono due tecniche per partorire con questa modalità: autoipnosi, cioè ipnosi autoindotta dalla partoriente, e ipnosi estemporanea, cioè indotta da un’altra persona, solitamente un’ostetrica adeguatamente preparata.
In entrambi i casi, si tratta di un’ipnosi leggera che consente alla donna di restare vigile e sveglia ma, allo stesso tempo, rimanere fortemente concentrata e “allontanarsi” dalle ansie e dal dolore legati al parto.
Parto con autoipnosi
Ovviamente, l’autoipnosi non si può improvvisare. Le gestanti che vogliano sperimentare il parto con ipnosi autoindotta dovranno rivolgersi a personale specializzato che insegni loro come fare, non più tardi del terzo trimestre di gravidanza.
Solitamente, le gestanti, al primo incontro, concordano con l’operatore un gesto che segnali il momento in cui si entra nello stato ipnotico, per esempio chiudere il pungo di una mano. Inoltre, per imparare a indursi uno stato ipnotico, si apprendono in genere tecniche di respirazione, visualizzazione, e rilassamento muscolare, facendo esercizi, sia con l’operatore, sia in autonomia, una volta tornate a casa.
Se si sceglie questa opzione, è opportuno cercare un corso preparto che insegni ad applicare l’ipnosi al parto.
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Parto con ipnosi indotta dall’operatore
Un’alternativa all’autoipnosi è quella del parto con ipnosi indotta dall’operatore. In tal caso ci sarà una persona adeguatamente addestrata, solitamente un’ostetrica, che provvederà all’induzione estemporanea dell’ipnosi.
Se si sceglie quest’opzione non è necessario seguire un percorso per apprendere la tecnica; è, però, importante che ci sia un rapporto di estrema fiducia tra la futura mamma e l’operatore che indurrà l’ipnosi.
Perché l’ipnosi può aiutare durante travaglio e parto
Travaglio e parto sono momenti delicatissimi nella vita di una donna, che spesso è spaventata, agitata, ansiosa. Purtroppo, però, questi sentimenti, queste sensazioni negative, non apportano alcun vantaggio alla partoriente e, anzi, ostacolano il rilassamento del perineo e dei muscoli in generale, rischiando di rendere travaglio e parto più lunghi e dolorosi. L’ipnosi induce il rilassamento della partoriente e può favorire un travaglio e una fase espulsiva più rapidi, oltre che meno dolorosi.
Funziona davvero? Non ci sono studi clinici sufficienti a sostegno dell’effettiva utilità dell’ipnosi durante il parto, anche perché terapie come l’ipnosi sono difficili da valutare scientificamente. I sostenitori di questa pratica affermano, però, che l’ipnosi applicata al parto può aiutare; a patto, ovviamente, che la tecnica venga utilizzata bene e lo stato di salute mentale della donna sia adeguato.
Chi può ricorrere al parto con ipnosi? Il parto con ipnosi va evitato nelle donne che soffrono di disturbi psichici. È particolarmente indicato per quante desiderino un parto meno medicalizzato possibile e non vogliano ricorrere ai farmaci per il controllo del dolore.
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