Come calmare il pianto dei bambini?
Il pianto dei bambini è un linguaggio complesso, specie nel neonato che si esprime principalmente in questo modo. Cerchiamo di capirci qualcosa in più e trovare qualche soluzione per calmarlo
Il pianto è il linguaggio del neonato, il suo modo di esprimersi, di trasmetterci un messaggio. Il problema del genitore è che, spesso, decifrare quel messaggio è tutt’altro che semplice.
Calmare il pianto del neonato
La chiave per calmare il pianto dei bambini piccoli è proprio quella: capire cosa vuole dirci e aiutarlo a trovare una soluzione. I neonati piangono perché hanno fame, sonno, freddo, caldo, paura, dolore o semplicemente voglia di coccole.
Purtroppo, non esistono regole universalmente valide che aiutano i genitori a capire e calmare il pianto. Si può, però, imparare ad ascoltare. Il genitore attento, pian piano, comincia a distinguere e quindi a interpretare i messaggi che ci sono dietro a ogni diverso tipo di pianto. Pare che al terzo giorno di vita i genitori siano già in grado di distinguere il pianto del proprio figlio da quello di altri neonati e che tra la seconda e la terza settimana riescano a distinguere i diversi tipi di pianto.
Al di là di ciò che dice la scienza, come può un genitore calmare il pianto del proprio neonato? Spesso bisogna procedere per tentativi e in molti casi, per consolare il bambino, basta prenderlo in braccio e cullarlo un po’. I neonati allattati naturalmente, la maggior parte delle volte, si calmano non appena la mamma offre loro il seno; anche quando il motivo del pianto non è la fame, quel contatto speciale li aiuta a trovare conforto.
Se il motivo del pianto è il dolore causato dalle coliche gassose tipiche del neonato, il bambino può trarre giovamento se lo si mette a pancia in giù e gli si fa un lieve messaggio sul pancino o anche sulla schiena.
Talvolta il pianto del bambino è inconsolabile e l’adulto, dopo aver tentato varie soluzioni, può provare irritazione. In quei casi è importantissimo mantenere il controllo, in quanto solitamente il neonato avverte la frustrazione del genitore, accentuando la propria sensazione di malessere e, di conseguenza, il suo pianto.
Per lo stesso motivo, è fondamentale che l’adulto eviti di rivolgersi al bambino con tono di voce irritato e acuto. La maniera in cui l’adulto reagisce al pianto del bambino influenza il suo comportamento e anche il suo modo di gestire le emozioni.
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Calmare il pianto del bambino più grande
Anche i bambini più grandi a volte piangono. Con meno frequenza dei neonati, in quanto hanno acquisito altre competenze e imparato diverse modalità di espressione, ma piangono anche loro. Comprendere il motivo del pianto e, di conseguenza, trovare una soluzione, può apparire più semplice, ma non è sempre così.
Qualche volta i bambini piangono per un capriccio e, in quel caso, la soluzione migliore consiste spesso nel distrarli; se non funziona, molte volte l’alternativa è quella di lasciarli sfogare; l’importante, come nel caso del neonato, è non perdere la calma. Talvolta non è semplice, ma vale la pena fare uno sforzo.
A volte, i bambini più grandicelli piangono per un malessere e può capitare che non vogliano farne partecipe il genitore. In quei casi, per capire le ragioni profonde del pianto, è importante il lavoro che il genitore ha fatto a monte; se avrà saputo conquistarsi l’assoluta fiducia del bambino sarà più semplice acquisire le informazioni che gli serviranno per capire le ragioni del pianto e, di conseguenza, calmarlo.
In ogni caso, quando un bambino grande piange perché prova un malessere o una sensazione di disagio legata ad esperienze del quotidiano, per esempio per qualcosa che è successo a scuola, nel gioco con un amico, all’oratorio, in palestra o in qualsiasi altra occasione, il modo migliore per consolarlo è spesso quello di confortarlo con un abbraccio, con parole dolci e facendogli sentire tutto il nostro affetto.
I bambini qualche volta piangono perché hanno paura e il modo migliore che abbiamo per aiutarli a vincerla è farli sentire protetti dal nostro amore di genitori. I bambini ogni tanto piangono perché non sanno come affrontare certe situazioni, in quel caso possiamo aiutarli fornendo loro tutte le spiegazioni di cui necessitano, anche quelle che non ci chiedono.
Il mestiere del genitore è complesso. Dobbiamo saper consolare, guidare ed essere anche un po’ veggenti. Calmare il pianto dei bambini, grandi o piccoli che siano, non è viziarli; è un modo per farli crescere forti e sicuri di sé; un modo per aiutarli ad esprimere in maniera costruttiva le proprie emozioni, positive o negative che siano.
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