Arti marziali: il Varma kalai
Si tratta di una disciplina alla base di numerose arti marziali ma anche fondamento di terapie come la medicina siddha e i massaggi tradizionali dell'Asia meridionale. Avete mai sentito parlare del Varma kalai?
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Le origine più antiche delle arti marziali
Rileggendo all’indietro la storia delle arti marziali, scopriamo che molto probabilmente il loro luogo di origine fu l’India.
In ogni racconto antico si parla di guerrieri addestrati all’arte della guerra nei modi più raffinati. Lo stesso Bodhidharma, il leggendario monaco errante che esportò il buddhismo in Cina e poi nel resto dell’Asia, portò con sé molte conoscenze marziali, le stesse che hanno dato via al kung fu shaolin.
Andando a ritroso scopriamo, inoltre, che in un certo periodo storico arti marziali e ayurveda erano fusi: la scienza che era alla base dei massaggi, era anche alla base dei corpi mortali. Una conoscenza profondissima dei punti energetici, oggi chiamati marma nel sistema ayurvedico, dava un potere di guarigione e lesivo.
Le due scuole di pensiero
Giù, nel profondo sud dravidico dell’India possiamo ancora trovare pochi autentici maestri di Varma kalai (varma = marma), la scienza dei punti vitali, usati, come già accennato, sia nei massaggi che nello yoga che nelle arti marziali segrete.
La manipolazione dei punti a scopo curativo è chiamata vaidhiya murai, mentre quella a scopo lesivo e marziale è chiamata adimurai.
Stando alle leggende, pare che il dio Shiva in persona lo abbia insegnato a uno dei suoi figli, che a sua volta ha diffuso la conoscenza tra gli antichi rishi, i saggi vedici maestri di ogni tipo di conoscenza, compresa quella dei vari corpi umani, grossolani e sottili.
Varma kalai e prana
I pochi maestri rimasti ci spiegano che il corpo umano è una macchina che funziona grazie al prana, un’energia sottile legata all’ossigeno e quindi alla respirazione. Se da un lato il corpo umano può sopravvivere settimane senza cibo e qualche giorno senza acqua, non può andare avanti per più di sette minuti senza ossigeno.
Un perfezionato assorbimento delle energie nascoste nell’ossigeno permetterebbe di aumentare le proprie prestazioni e, per contro, disturbando l’assorbimento dell’ossigeno nel corpo dei propri nemici, è possibile ridurre le loro potenzialità o addirittura provocare la morte. Potremmo, in termini molto generali, definire il varmakalai come l’arte di perfezionale la trasformazione dell’ossigeno in energia.
I marma
Secondo il varma kalai ci sono 108 marma principali, nei quali, per svariate ragioni, il flusso di energia sprigionata dall’ossigeno può bloccarsi, dando origine a malattie, disturbi, incapacità o addirittura morte.
La branca principale del varma kalai, la vaidhiya murai, studia appunto i sistemi per poter permettere al prana universale di scorrere ininterrottamente attraverso tutti i corpi umani - quello fisico, quello emotivo e quello mentale - in modo da garantire una salute integrale e una vita piena di energie.
L’altra branca, l’adimurai, è prettamente un’arte di difesa personale, che inverte il processo e permette di bloccare i flussi energetici nel corpo dei nemici, in modo temporaneo o permanente.
Terapie e arti marziali
La prima branca ha dato origine alla medicina siddha, al massaggio ayurvedico ed in ultimo al massaggio thailandese.
La seconda branca è oggi usata in alcune arti marziali del sud dell’India, come il kalarypayattu, considerato la più antica arte marziale del mondo; il silambam, un’arte marziale molto femminile basata sull’uso del bastone; il malyutham, una forma di wrestling tradizionale; il surul vaal, un’arte marziale simile ma basata sull’uso della spada flessibile.