Il biomattone che protegge dal calore
Oltre il 60% delle emissioni di Co2 proviene dai sistemi di condizionamento di case e palazzi. Usare elementi costruttivi in fibre naturali permette di aumentare l'isolamento termico e ridurre l'effetto serra. Ecco perché scommettere sul biomattone.
Credit foto
©Jozef Polc / 123rf.com
Emissioni Co2: la situazione nel mondo
Non riusciamo a ridurre l'emissione di gas serra. Lo conferma l'Agenzia internazionale per l'energia, che si occupa di monitorare e divulgare i dati sulle fonti energetiche e sull'impatto ambientale del loro utilizzo, nel 2018 le emissioni di Co2 sono aumentate rispetto all'anno precedente e rispetto ai limiti di riferimento fissati per l'annualità 2010.
Responsabile è in grande parte il mancato abbandono del carbone come fonte energetica, soprattutto negli USA e in Cina, e per la restante parte la variazione climatica con fenomeni sempre più estremi, in particolare nelle regioni “temperate”, in cui le escursioni termiche tra estate e inverno hanno registrato picchi da record.
Oltre il 60% delle emissioni di Co2 sono imputabili ai sistemi di climatizzazione per l'inverno e per l'estate. I sistemi di edilizia classici si sono rivelati insufficienti e le normative per l'efficientamento energetico pongono limiti sempre più proibitivi da raggiungere con i materiali più diffusi.
La bioedilizia diventa così la risposta più adeguata alle esigenze climatiche, e i sistemi a cappotto degli edifici eseguiti con materiale naturale, nonché i sistemi di costruzione che impieghino elementi in fibre vegetali, risultano i più performanti e sostenibili per isolare e costruire.
Biomattone: cos'è
I risultati di uno studio eseguito dal Politecnico di Milano ed Enea, l'Agenzia nazionale per l'energia e l'ambiente, parlano chiaro: il biomattone permetterebbe di aumentare l'isolamento termico degli edifici, mantenendo una temperatura interna di 26° in condizioni climatiche esterne di eccessivo calore.
Il biomattone ha la forma e le dimensioni dei classici blocchi per l'edilizia in laterizio, cemento o gasbeton, ma è costituito dall'impasto dello scarto della lavorazione della canapa con calce. Le buone caratteristiche isolanti, fonoassorbenti, di permeabilità al vapore e resistenza al fuoco, sono apportate proprio dalla canapa, materiale principale di cui sono costituiti questi mattoni.
Il biomattone può essere visto come una evoluzione dei materiali utilizzati in edilizia nelle zone rurali e poco industrializzate, quando ancora la fabbricazione degli elementi per costruire case era guidata dai materiali facilmente reperibili sul territorio: legno, argilla, paglia, e acqua.
Evoluzione che porta alla riscoperta di elementi il più naturali possibili, con basso impatto ambientale e riciclo sostenibile anche a fine vita.
Biomattone: caratteristiche e prezzi
Il biomattone, declinato a seconda dei produttori con diversi nomi, può essere utilizzato al posto di qualsiasi altro elemento edile per il tamponamento interno o esterno, e per la coibentazione.
Da solo è adatto ad essere impiegato per muri non portanti, o per cappotti isolanti, mentre armato con ferri e strutture in acciaio può essere utilizzato anche per strutture più complesse.
I vantaggi riguardano l'insonorizzazione, l'isolamento, con il mantenimento di temperature e livelli di umidità ottimali per la salubrità degli ambienti a uso civile, una buona tenuta al fuoco (fino a REI 120), facilità di posa, e versatilità.
La posa risulta simile a quella dei mattoni tradizionali, e in commercio esistono leganti e materiali da utilizzare in abbinamento che si adeguano perfettamente alla composizione degli elementi, e alla finalità ecosostenibile. Può essere intonacato e rivestito come qualsiasi altro mattone.
La produzione è a basso impatto ambientale: utilizzando gli scarti della canapa (canapulo) è possibile processare il materiale anche a freddo. Infine il biomattone può essere riciclato facilmente, e se disperso nell'ambiente (come spesso accade con i materiali di scarto edili) risulta biodegradabile.
I prezzi risultano superiori di circa il 10% rispetto ai mattoni tradizionali di laterizio, cemento o argilla espansa con importi che vanno dai 50 ai 70 € per metro quadrato. Ma il ritorno, dal punto di vista del risparmio energetico, è notevole.