Intervista

Libreria dei ragazzi, lettori si diventa

La libreria dei ragazzi è un punto di riferimento per i giovani lettori dagli 0 ai 18 anni, ma anche per bibliotecari, insegnanti e genitori.

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©La libreria dei ragazzi / Facebook

A Milano e Brescia c’è una libreria molto particolare. Uno spazio in cui ogni dettaglio è studiato per accogliere un pubblico di età compresa tra gli 0 e i 18 anni; e ciò non significa solo vendere volumi, ma prima di tutto educare alla lettura coinvolgendo tutta la famiglia. 

 

Si chiama La Libreria dei Ragazzi ed è una fucina di idee, iniziative ed eventi. Ne abbiamo parlato con Alessandra Starace, libraia e biblioterapeuta che dal 2019 è responsabile delle due sedi.

 

La Libreria dei Ragazzi ha iniziato la sua attività a Milano nel 1972, fondata dai librai Roberto Denti e Gianna Vitali. Quali sono i passi salienti della sua storia?

Roberto e Gianna avevano una grande passione per le belle storie e hanno sempre messo al centro i bambini e i ragazzi, impegnandosi a soddisfare le loro esigenze, invece di considerare unicamente gli interessi degli editori. 

 

La loro rivoluzione è stata quella di capire che la promozione della lettura passa anche per la formazione di insegnanti, bibliotecari e famiglie. È per questo che la libreria ospita una nutrita sezione di pedagogia e didattica rivolta agli adulti.

 

Negli anni la Libreria dei ragazzi è diventata un punto di riferimento per chiunque ruoti attorno a questo settore; si spiega così il fatto che, pur avendo cambiato tre sedi, il pubblico l’abbia sempre seguita. 

 

Si inseriscono in questo filone i mercoledì dei bibliotecari. Di cosa si tratta?

I mercoledì dei bibliotecari, che si svolgono ogni anno a Milano, nel 2020 arrivano alla loro trentesima edizione. Sono frequentati da un centinaio di persone – bibliotecari, appunto, ma anche altri addetti ai lavori e semplici appassionati – che arrivano apposta da tutt’Italia. 

 

Ogni ciclo comprende quattro giornate di formazione: il primo incontro è introduttivo, al secondo e al terzo invitiamo rispettivamente scrittori ed editori che affrontano una tematica specifica, all’ultimo forniamo una bibliografia di cinquanta libri.

 

È un momento di formazione e aggiornamento, ma soprattutto di confronto. Per noi la libreria è un luogo d’incontro, prima ancora che di vendita. 

 

Qual è la filosofia della Libreria dei Ragazzi?

Roberto diceva sempre: noi non crediamo che un libro salvi la vita o renda migliori le persone, ma che offra un’opportunità. Il nostro ruolo è quello di fare da ponte, mostrando ai bambini e ai ragazzi cosa c’è dentro il libro. Nessuno nasce lettore perché la lettura è difficile (specialmente di questi tempi!), richiede abilità e competenze specifiche.

 

Per questo siamo sempre attenti a non lasciare indietro nessuno, compresi coloro che hanno esigenze specifiche, come i ragazzi dislessici, di madrelingua non italiana, quelli che si dimostrano più riluttanti verso la lettura o che in famiglia non hanno la fortuna di essere abituati all’ascolto.

 

Per i bambini non madrelingua, per esempio, abbiamo audiolibri, libri illustrati e libri che favoriscono la leggibilità. Inoltre, leggiamo ad alta voce e insegniamo agli adulti a farlo, per superare il gap tra la difficoltà di lettura e la voglia di ascoltare storie interessanti. 

 

Qual è il ruolo dei vostri librai? Come avviene il processo di selezione dei titoli?

Per una libreria indipendente, la parola vincente è “scelta”. Noi non siamo generalisti e quindi non abbiamo tutto. Certo, abbiamo una vasta scelta di titoli perché ogni lettore è diverso, ma scegliamo gli editori, scegliamo i libri e li leggiamo.

 

Il libraio ha gli strumenti per fare una selezione a monte, ascoltare le esigenze del singolo lettore e consigliargli un libro adatto a lui, che rispetti le sue capacità e la sua età di lettore (che non corrisponde all’età anagrafica). Il suo primo compito, quindi, è quello di ascoltare. Visto che a formare un lettore non è certo un libro solo, è in grado anche di proporre dei percorsi.

 

I librai sono anche impegnati in un fitto calendario di incontri con il pubblico. Quali sono i principali?

Una delle nostre libraie è specializzata nella didattica e nella lettura per bebè di età compresa fra gli 0 e i 2 anni. Oltre a curare i rapporti con gli insegnanti, conduce eventi in cui legge ad alta voce gli albi illustrati. Per i bimbi è un’esperienza multisensoriale ed emozionale, in cui guardano ciò che hanno intorno, ascoltano storie e filastrocche, toccano diversi tessuti e materiali.

 

Ogni giovedì invece una libraia, insieme alla sua scimmietta, racconta storie ad alta voce a bimbi di età compresa fra i 3 e i 5 anni. Li aiuta a esplorare il mondo che hanno fuori e dentro di sé, che è fatto anche di relazioni con i coetanei, emozioni, approccio all’ignoto. Il suo approccio prevede di lasciare degli spazi bianchi in cui il bambino può fare domande e interagire con la storia. 

 

Una volta al mese, poi, un libraio conduce un gruppo di lettura dedicato a ragazzi tra i 10 e i 13 anni. Prima si discute di un libro scelto, alla fine si incontra anche il suo autore. I ragazzi hanno un grande senso critico e tantissime risorse che – una volta educate e mediate – possono dare moltissimo. Oltre a mediare l’incontro, il libraio spinge i ragazzi a confrontarsi tra loro. Creare una comunità è molto difficile, noi lo facciamo attraverso i libri.

 

Io invece seguo un gruppo di lettura per adulti che si tiene una volta al mese. Per quest’anno ho scelto una serie di libri in cui la figura dell’adulto è rappresentata in maniera veritiera e complessa. 

 

Ogni sabato organizziamo un evento dedicato a tutti, adulti e bambini: può essere un incontro con l'autore, un laboratorio, un progetto specifico. 

 

Quali attività organizzate per le scuole?

Lavoriamo a stretto contatto con le scuole in diversi modi:

 

> elaboriamo percorsi bibliografici ad hoc;

> allestiamo mostre-mercato all’interno delle scuole;

> organizziamo laboratori a scuola o in libreria;

> ospitiamo gli alunni per le visite guidate;

> con il progetto “Libraio per un giorno”, permettiamo ai bambini di cimentarsi con le mansioni del libraio;

> infine c’è il progetto “Scuole del Castoro” dell’omonima casa editrice, che ha acquisito la libreria.

 

Da diversi anni l’editoria versa in uno stato di crisi conclamata. Come fate a sopravvivere alla concorrenza delle grandi catene e dell'e-commerce?

La crisi si sente tantissimo, anche se i numeri dell’editoria per bambini e ragazzi sono tuttora in crescita. 

 

Noi cerchiamo di dare al nostro pubblico un motivo valido per lasciar perdere il mouse e visitare una libreria indipendente invece di una grande catena. Il nostro metodo è semplicemente quello di fare i librai, cioè scegliere, raccontare storie coerenti, offrire un servizio eccellente ai nostri clienti e andare incontro a tutte le loro esigenze. Noi siamo qui per loro, perché senza i nostri clienti tutto questo lavoro sarebbe inutile.

 

Il grande elemento distintivo dei nostri librai è la competenza, che non rimane fine a sé stessa, poiché cerchiamo di trasmetterla nel modo migliore possibile. 

 

Raccontare una storia significa sentirsi parte di qualcosa, che è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento. Noi aiutiamo i nostri piccoli lettori a capire che dentro ai libri ci sono storie in cui possono riconoscersi e trovare delle possibilità che non avevano mai valutato.