Komorebi: cos'è e a cosa serve
Una parola sola per esprimere un concetto complesso, filosofico e fisico. Il Giappone ci insegna a scoprire la forza della luce all'interno del tunnel
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- Che cos'è il Komorebi
- Origini del Termine "Komorebi"
- Fenomenologia del Komorebi: Spiegazione Scientifica dell'Effetto Ottico tra gli Alberi
- Significato Spirituale del Komorebi
Che cos'è il Komorebi
Komorebi (木漏れ日) è un termine giapponese che indica la luce che filtra tra le foglie degli alberi, un effetto di breve tempo e che cambia rapidamente.
Esprime uno stato d’animo, una sensazione sfuggente, come i raggi di sole che filtrano tra le foglie degli alberi di un bosco. Un’atmosfera magica e malinconica allo stesso tempo, che simboleggia l’impermanenza, il cambiamento costante ed inesorabile di tutte le cose.
Il concetto di Komorebi è stato applicato anche in ambiti diversi come in architettura e nell'arte, non solo in Giappone. Il Campus della UAD – The Architectural Design & Research Institute of Zhejang University, in Cina ha visto la realizzazione di un atrio con pannelli di alluminio perforati, appoggiati su travi e pilastri, che rivestono completamente l’area e creano un gioco di luce che dà l’impressione di camminare in una foresta di bambù.
Il risultato è stato ottenuto partendo dai pixel di una foto reale rappresentante una foresta, convertiti poi in dati vettoriali, e successivamente impiegati per ricreare con esattezza gli angoli specifici in cui perforare le lastre per creare il gioco di ombre.
Anche molte mostre, hanno giocato con la luce e le piante per creare atmosfere suggestive, per esempio la rappresentazione "Trame di Luce", realizzata nell’Orto Botanico di Roma e ai Giardini di Villa Reale di Monza: con strutture luminose tra gli alberi, luci a led che si scontrano sulle piante creando ombre e proiezioni sul terreno. Anche ai Giardini di Palazzo Brancaccio di Roma, "Lights in Nature", è stato allestito un gioco di proiezioni e luci che si scontrano sulle foglie, con chiaroscuri sulle facciate esterne del palazzo.
Anche nell'ambito del benessere il nome Komorebi è stato associato anche ad un collirio medicamentoso utile nel post operatorio da cataratta, o in caso di congiuntivite allergica. Svolge azione antidolorifica e antinfiammatoria. Contiene ketorolac e trometamolo, quindi nulla a che vedere con sostanze naturali, ma il significato associato a questo farmaco è il concetto di poter vedere la luce dopo il "buio" di un disturbo visivo.
Origini del Termine "Komorebi"
Komorebi (木漏れ日): con questo termine composto si indica il fascio luminoso che penetra tra le foglie fitte degli alberi andando a donare una luce modulata alla foresta.
Komorebi è formato dai caratteri kanji di albero (木), + filtrare o splendore (漏れ) e Sole (日).
Si tratta di una parola che esprime un vero e proprio concetto, difficile da tradurre in un singolo vocabolo: in giapponese sta ad indicare “la luce che filtra tra gli alberi”, accompagnando a questa breve definizione una sensazione più complessa, come l’iniziale bagliore dato dal contatto diretto tra occhi e raggi del sole, attenuato dalla calma prodotta dal verde brillante delle foglie e dai giochi di ombre che si creano sul suolo. Tutto questo con un’unica parola, Komorebi, che evidentemente a livello culturale denota un significato molto più radicato: una filosofia di vita che incoraggia a trovare la luce nei momenti più bui.
Esiste anche l’espressione komorebi ni nureru, che significa “bagnarsi nella luce che filtra tra gli alberi”.
Komorebi è un concetto che invita ad integrare la natura nella propria quotidianità, nei pensieri e nelle azioni di tutti i giorni, alla ricerca di radici ancestrali.
Fenomenologia del Komorebi: Spiegazione Scientifica dell'Effetto Ottico tra gli Alberi
I raggi che filtrano attraverso fronde molto spesse creano un gioco di luci e ombre che si riflettono sia a terra sia nello spazio tra la “cupola” chiusa dei rami e il suolo.
La luce del sole così filtrata dai rami direzionata su superfici bidimensionali, come il suolo, crea macchie di luci e ombre. Se poi i raggi del sole filtrati colpiscono dei volumi, come possono essere i grandi fusti delle piante, l’aspetto tridimensionale viene accentuato con un effetto ottico di movimento.
Le piante riflettono la luce verde, ed è per questo che appaiono di questo colore. Tuttavia solo il 5-10% circa della luce verde viene riflessa da una pianta e il resto (90-95%) viene assorbito o trasmesso alle foglie inferiori. Ciò significa che le foglie nella parte inferiore della chioma ricevono uno spettro modificato che è basso, blu e rosso e arricchito in verde.
L’incontro tra luce e materia comporta sempre un’interazione. Da un lato le superfici riflettono, rifrangono, alterano la luce. Dall’altro, quando la luce colpisce soggetti, agisce su di essi in diversi modi:
- produce trasformazioni chimiche nelle sostanze (lastre fotografiche, foglie delle piante, abbronzatura …)
- può causare l’emissione di elettroni e può far sì che gli stessi soggetti emettano luce
- può causare un innalzamento della temperatura, che viene riemessa sotto forma di calore
La luce può essere riemessa nel visibile soltanto per unità di energia definite chiamate "quanti".
Le proprietà cromatiche degli oggetti dipendono dalla risposta degli elettroni alle radiazioni elettromagnetiche. Noi vediamo gli oggetti che ci circondano perché riemettono una frazione della luce proveniente da qualche sorgente come il sole o una lampada.
Quando questa luce colpisce la superficie di un oggetto può essere riemessa senza variazioni di frequenza oppure essere trasformata in agitazione termica. Onde elettromagnetiche non visibili ad alta frequenza possono essere riemesse con minor frequenza nella banda del visibile, come avviene nella fluorescenza, La fluorescenza è la proprietà di alcune sostanze di riemettere le radiazioni elettromagnetiche ricevute, in particolare di assorbire radiazioni nell’ultravioletto ed emetterla nel visibile.
Gli elettroni degli atomi colpiti dalla luce compiono vibrazioni: luci e colori nascono da queste piccolissime vibrazioni degli elettroni.
Assorbimento, riflessione e trasmissione sono i fenomeni che avvengono quando la luce interagisce con la materia: quando l’energia radiante incide su un corpo, una parte viene assorbita, una parte viene riflessa e una parte trasmessa e per la legge di conservazione dell’energia, la somma delle quantità di energia rispettivamente assorbita, riflessa e trasmessa è uguale alla quantità di energia incidente.
Quando la luce colpisce un corpo opaco, una parte dei raggi viene trattenuta dal corpo mentre il rimanente rimbalza all’indietro permettendo così di vedere il corpo.
La diffusione si ha invece quando il corpo opaco ha una superficie ruvida e il fascio di luce rimbalza e si diffonde in direzioni diverse.
La luce che passando attraverso le fronde crea questi raggi, con effetti cromatici differenti, subisce processi di elaborazioni complesse, con modulazioni di colori, di ombre e di movimenti.
Significato Spirituale del Komorebi
Komorebi non è solo un fenomeno ottico. Dietro a questa descrizione di un effetto che gioca con il contrasto di luci e ombre, si nasconde un’evocazione: un'immagine mentale di un ambiente naturale che richiama positività, forza, la riscopertà degli aspetti semplici della vita quali rifugio contro le ombre, i dubbi, l'ansia.
Come a dire che in ogni situazione che può apparire buia, senza fine, ci possono essere sottili raggi di luce a illuminare il percorso.
Komorebi riguarda il trovare e apprezzare quei raggi di luce e fermarsi per ricaricarsi, prima di proseguire.
Ormai si sostiene spesso più per luogo comune che per vera e propria convinzione che ci sia la luce in fondo al tunnel. Komorebi invece ci ricorda che è possibile incontrare sottili raggi di luce in mezzo al tunnel, perchè non tutto avviene alla fine di qualcosa, vivendo l’attesa, e procrastinando, bensì affrontando il qui ed ora e cogliendo gli aspetti positivi anche nel momento più oscuro.
E’ importante saper rimanere vigili, gestire lo stress e non isolarsi ma connettersi con la propria cerchia sociale.
Il benessere mentale è un’alternanza tra luce e ombre, tra chiaro e scuro, tra giorno e notte.
Komorebi introduce il concetto di speranza, verso la luce della rinascita, la mutevolezza, la scintilla.