Insonnia, combattila con lo sport
Quale importante ruolo riveste lo sport nei casi di insonnia e cosa accade al corpo se lo priviamo delle ore di sonno che gli sono necessarie? Vediamo quanto è importante avere cura di quel che è il ritmo sonno-veglia e come lo sport può aiutare a regolarlo
Quando le ore di sonno diminuiscono e magari le preoccupazioni aumentano la reazione immediata della persona può essere quella di rivolgersi al medico, demandare una parte di responsabilità e assumere delle pillole per l'insonnia.
Non si pensa mai che ciò che parte dal corpo è nel corpo che può trovare la sua cura.
Lo sport: una risorsa per l'insonnia
Lo sport ad esempio è una risorsa incredibile per coloro che hanno problemi di insonnia. E non stiamo parlando di cifre da poco: sono 12 milioni di italiani coloro che soffrono di insonnia e in molti casi cronica, con la conseguenza che il cuore e il cervello soffrono e lo stress aumenta.
Il 40% di questi "nottambuli" rintraccia nelle preoccupazioni relative alla sfera privata la causa scatenante del disturbo; un buon 16% è invece ossessionato dalle scadenze e da pressioni di vario genere.
Piccoli e naturali rimedi contro l'insonnia
Benefici dello sport sull'insonnia
Partiamo prima dall'alimentazione per parlare del sonno: quel che accade spesso è che, dormendo poco, si tenda ad accumulare grasso, anche per l'impulso continuo a mangiare, pure in orari in cui l'apparato digerente dovrebbe essere a riposo.
Fare sport aiuta a mantenere un contatto sempre vivo con se stessi e con il proprio appetito. D'altro canto, lo stomaco è un muscolo e per funzionare bene non va stressato oltre le sue reali possibilità.
Vero è che le prestazioni fisiche diminuiscono se si dorme poco, ma evitare di fare movimento trascina in un vortice di pigrizia e disistima pericoloso.
Meglio riprendere con calma, piano piano, stando attenti a infortuni e sudorazioni eccessive, evitando alzate di genio che richiedono sforzi tropo intensi, anche per non sovraccaricare il cuore, altro organo che prima di tutti soffre in caso di insonnia; se il cuore non sta bene, va sollecitato in modo adeguato, né meno né troppo.
La sensazione del sonno meritato, quella voglia di stendersi a letto e risvegliarsi ristorati è qualcosa che lo sport conferisce senza ogni dubbio. Va però evitata l'attività fisica la sera, per non andare a eccitare il sistema nervoso.
Meglio muoversi durante il giorno e, alla sua conclusione, dedicarsi a tecniche di rilassamento come lo yoga, il qi gong, il tai chi le visualizzazioni durante la meditazione e l'approccio a tecniche di respiro di vario tipo.
Passiamo al cervello: lo stato di veglia prolungata comporterebbe la perdita del 25% delle cellule neuronali, solo per menzionare un dato abbastanza preoccupante. Lo sport classico, qualsiasi sia la disciplina prediletta, consente di ossigenare meglio tutti i tessuti, inclusi quelli cerebrali. Ci vuole poi anche un allenamento per la mente che è la meditazione.
Lo sport in eccesso danneggia il sonno
Corridori e maratoneti che puntano a obiettivi precisi, atleti di varia natura le cui prestazioni significano molto in termini di miglioramento graduale, ma anche appassionati che si dedicano allo sport amatoriale con grande serietà: lo sport deve essere un piacere, qualcosa che ci riconette e ci nutre; se vedete che state entrando in un circolo vizioso ed eccessivo di tabelle, conteggio calorico, dispendio, respiri, battiti, occorre fermarsi e imparare a decelerare.
Questo non significa non valutare con precisione la propria prestazione sportiva, ma nemmeno farne un'ossessione. Ci vuole equilibrio, pazienza, autoascolto.
Noi vi consigliamo di fare un bel salto nel sito ufficiale della Sleep Foundation, dove sono pubblicati risultati inerenti al sonno rispetto alle varie fasce d'età, all'impegno sportivo, alla produzione onirica, al sovrappeso, alle apnee notturne e molto altro.
Cosa c'entra la meditazione con lo sport?