Ciclo mestruale e tabù
La conquista dell'autonomia femminile passa dall'accesso agli assorbenti: il progetto di due ragazze di Delhi raccontato nel documentario "Period. End of sentence", è stato premiato alla serata degli Oscar.
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Il ciclo mestruale è ancora un tabù
Anni di emancipazione, rivendicazione, femminismo, educazione sessuale, contraccezione libera, eppure, sì: il ciclo mestruale è tuttora un tabù.
Le “cose” - ancora così chiamiamo - immerse in una sorta di pudore che le rende innominabili, da nascondere. Stigma che le donne si portano addosso per gran parte della loro vita.
In effetti non ci si salva nemmeno quando, fisiologicamente, cessano: la menopausa è un ulteriore spauracchio agli occhi di tutti, uomini e anche donne, quasi quanto il ciclo e il periodo premestruale mensile.
Ci sentiamo lontane millenni da culture che bollano le donne mestruate come impure e sporche, ma ne siamo così certe?
Alla notte degli Oscar 2019 è stato premiato un documentario sulle mestruazioni Period. End of sentence. è un documentario realizzato da una scuola superiore americana, che in poco meno di mezz'ora racconta il tabù delle mestruazioni presso un piccolo villaggio rurale indiano, Hapur, nei pressi di Delhi, e di come sia stata avviata una produzione low cost di assorbenti igienici presso questo villaggio.
Tra risolini e imbarazzi, anche solo il nominare le mestruazioni fa abbassare lo sguardo alle donne, con pudicizia, mentre gli uomini fingono da una totale ignoranza in materia: resta il dubbio, guardando le immagini, se questa ignoranza sia reale, o una finzione mascherata dalla riservatezza, oppure ancora se sia invece una omissione figlia della vergogna.
Le donne raccontano come tra di loro poco parlino del ciclo, di come nessuno spieghi loro niente, e delle condizioni in cui sono costrette ad affrontare i giorni mensili delle mestruazioni.
Gli assorbenti igienici sono poco diffusi, e quelli che si trovano nei negozi sono esportati da paesi più grandi e sono di bassa qualità con prezzi elevati.
Le bambine abbandonano la scuola perché non hanno la possibilità di cambiarsi: pezze di stoffa e altro materiale assemblato come meglio si può spesso è l'unico assorbente igienico a disposizione.
Molte donne non escono di casa durante le mestruazioni. Non possono pregare né recarsi in luoghi di culto.
La storia di Sneha e Arunachalam
Le voci delle donne si mescolano a quelle degli uomini, in questo piccolo film. E tra tutte spiccano due testimonianze: quella di Sneha, e quella di Arunachalam Muruganantham, che con pochi soldi e tanto coraggio ha parlato apertamente di mestruazioni e assorbenti alle donne del villaggio e ha insegnato loro come produrre assorbenti in una piccola attività, da lui stesso avviata.
Sneha vorrebbe fare la poliziotta a Delhi: è questo il suo sogno. Ma i condizionamenti culturali a cui sono sottoposte le donne sono troppi: le mestruazioni, il lavoro femminile, l'indipendenza.
Eppure, grazie a questa piccola impresa presso cui lavora, ecco che può avvicinarsi alla realizzazione di quanto più desidera. Perchè infrangere il tabù delle mestruazioni significa riappropriarsi di un tempo e di uno spazio che veniva sottratto da questa “malattia”, perchè in fondo la repressione è sempre operata tramite un sistema di credenze e imposizioni articolato su più fronti, e quando se ne abbatte uno di questi muri apparentemente insormontabili, anche gli altri iniziano a perdere forza.
Guardare questo documentario permette di rivedere molti atteggiamenti che viviamo ancora anche in Occidente, porsi qualche domanda apparentemente scontata.
Siamo così sicure, noi, con i nostri assorbenti trattieni odori in lattice creati con alte tecnologie che ci permettono non solo di andare a scuola ma ovunque, noi donne emancipate che possiamo scegliere tra tamponi interni o esterni, coppette mestruali, siamo certe di essere davvero libere dal tabù rosso sangue?