Ecofemme, la rivoluzione degli assorbenti di stoffa
Dare un taglio all'uso di assorbenti monouso non biodegradabili aiutando miliardi di donne che vivono in paesi meno fortunati a vivere il periodo mestruale come un evento naturale? Ecofemme ci è riuscita. Abbiamo intervistato Kathy Walkling, co-founder.
Ecofemme: la rivoluzione degli assorbenti femminili
Se da un lato in India possiamo ancora trovare casi di discriminazione sessuale basata sul tabù delle mestruazioni, dal'altro, sempre in India, troviamo l’epicentro di una rivoluzione che si è manifestata velocemente e con successo in molti altri paesi del mondo.
Asia, Oceania, Europa e America del Nord soprattutto. Parliamo di Ecofemme, un'impresa no-profit con un preciso scopo sociale capitanata da una manciata di imprendritrici provenienti da tutto il mondo, con quartier generale ad Auroville.
Ne parliamo con Kathy Walkling, co-fondatrice, neozelandese, persona equilibrata ma forte, pragmatica ma fortemente radicata ai propri sogni.
Incontriamo Kathy in un semplice ma bellissimo complesso in terra compressa e mattoni, con un grande albero al centro del giardino condiviso, come accadeva nelle ville private delle culture mediterranee.
Davanti a un tè alla malva iniziamo la nostra chiacchierata.
Ecofemme è oggi un successo commerciale ma, in primis, culturale
Tutta la radice della questione è infatti sociale e culturale. Parlo di vera cultura, non di quella imposta dall’educazione e dalle istituzioni.
Le donne hanno a che fare con le mestruazioni da millenni e questa è la base della vera cultura mestruale, perché attorno a questo fenomeno esistono milioni di piccoli e grandi gesti ed accorgimenti che la rendono una esperienza arricchente e non qualcosa da nascondere.
Ogni donna ha da insegnare, non da imparare.
Come è possibile incaricare un assorbente di stoffa di questi valori?
Le mestruazioni sono un fenomeno trasversale che unisce le donne. Tutte.
Pertanto l'intento è stato quello di creare qualcosa che unisse le donne e facesse loro ricordare ciò che hanno dimenticato sotto una coltre di timori.
Cucire il proprio assorbente, lavarlo, entrare in contatto con qualcosa che non è un veleno mortale ma è un prodotto del proprio corpo, parlarne apertamente e indossare un assorbente come un qualsiasi altro capo d’abbigliamento o decorazione, trasformano il rapporto della nostra psiche con noi stesse.
Abbiamo inoltre creato un sistema di prezzi che permette a tutte le donne che acquistano un assorbente nelle città sviluppate, di contribuire per donare un assorbente ad una “sorella” che vive nelle zone rurali del pianeta e che non potrebbe permetterselo.
E' importante raggiungere tutte le donne?
Senza dubbio. Educare le donne a se stesse le rende donne migliori, ovvero vere donne.
La presenza di vere donne aiuta lo sviluppo di veri uomini. Ma mettiamo per un momento da parte l’aspetto interiore e culturale… hai mai visto le tonnellate di assorbenti non biodegradabili e monouso che invadono le discariche e che, abusivamente, spesso finiscono ai bordi delle strade, nei fiumi e nei mari.
A quale mondo vogliamo contribuire?
Ecofemme: l'alternativa allo spreco
Ognuno di noi contribuisce al problema ambientale in mancanza di alternative. Il nostro dovere, in questa epoca storica, è quello di creare alternative.
Noi scegliamo il miglior cotone biologico, coltivato dai nostri partner scelti, che credono in quello che facciamo. Molto spesso sono parte della nostra rete di ambasciatrici.
Siamo un'organizzazione no-profit, la nostra ricchezza sono le persone ed il passaparola.
Se in Occidente quello delle mestruazioni è solo un problema legato all'inquinamento, in molte altre zone del mondo è una questione di stigmatizzazione delle donne, un momento di mortificazione sociale che è nostro dovere far cessare. Tutti possiamo contribuire.
La rivoluzione è appena cominciata.