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La svolta consapevole di Ferrarelle

Il noto marchio di acqua in bottiglia ha scelto di produrre bottiglie di plastica riciclata. Inoltre, Ferrarelle diventa "società benefit".

ferrarelle

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©Alfio Scisetti -123rf

La plastica non è più un rifiuto, ma una risorsa. È questo lo spirito che anima Ferrarelle, famoso brand dell’acqua in bottiglia, la quale, nello stabilimento di Presenzano, in provincia di Caserta, produce bottiglie di plastica costituite al 50 per cento da r-PET, ovvero pet riciclato.

Ferrarelle (marchio proprietario anche di Vitasnella, Fonte Essenziale, Boario, Natía, Santagata, Roccafina e distributore del brand Evian), ha raccolto finora 20 mila tonnellate di plastica l’anno, in un’ottica di riciclo e di sensibilizzazione del consumatore finale.
 

Cos’è il r-PET, il PET riciclato

Ci sono tanti tipi di plastica, basta confrontare una bottiglia d’acqua con una posata monouso per vedere la differenza.

  • La bottiglia di acqua è fatta di PET, polietilene tereftalato, una sostanza adatta a contenere gli alimenti che viene usata per produrre le bottiglie di acqua. È un materiale interamente riciclabile: vuol dire che ogni bottiglia usata può essere riciclata per diventare una nuova e identica. Il PET che rinasce con questo processo ha un nome preciso: r-PET.


Finora, la legge italiana permetteva di produrre e re-immettere nel mercato bottiglie al 50% di PET riciclato. Ma un emendamento approvato all’interno della legge “Agosto” ha reso finalmente possibile produrre, a partire dal 2021, bottiglie in plastica PET riciclata al 100%.
 

Ferrarelle società benefit

Chissà se Ferrarelle, d’ora in poi, punterà sulle bottiglie di plastica 100% riciclate... Intanto, nel terzo bilancio di sostenibilità, l’azienda si è certificata come società benefit, integrando nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

L’azienda dell’acqua va ad aggiungersi a un nutrito gruppo che vede già 500 aziende italiane con tale certificazione, tra cui:

  • Aboca;
  • Novamont;
  • Save the Duck
  • Danone Italia.


Infine, leggendo il bilancio di sostenibilità, si evince che dal 2008 Ferrarelle produce e utilizza energia elettrica con tecnologia fotovoltaica: nello stabilimento di Riardo (Caserta) la quasi totalità dell’energia elettrica viene prodotta dall’impianto fotovoltaico (96%) ed è utilizzata come autoconsumo, riuscendo a coprire circa l’8% del fabbisogno dell’impianto.

Anche il nuovo stabilimento di Presenzano, nel casertano, è dotato di un impianto fotovoltaico la cui produzione di energia elettrica copre circa il 2% del fabbisogno.