FireHound Zero: un drone per scongiurare gli incendi
FireHound Zero è un drone contro gli incendi, che funziona a energia solare. Nato dalla collaborazione fra due aziende italiane, il piccolo aereo gode di otto ore di autonomia ed è capace di individuare anche i più piccoli falò.
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Si chiama FireHound Zero, letteralmente “segugio del fuoco”, e intende contribuire a ridurre a zero gli incendi boschivi. Simile a un piccolo aeroplano, si tratta di un drone a energia solare che riesce a localizzare - inviandone le coordinate esatte alla centrale di controllo - persino i più piccoli falò.
Identikit del drone antincendio
FireHound Zero (abbreviato FH-0) ha la forma di un piccolo aliante, che monta sulle ali celle fotovoltaiche capaci di volare di giorno autonomamente e senza sosta fino a 8 ore. Le sue dimensioni sono ridotte: lungo soli 87 centimetri, ha un’apertura alare di 2 metri, per un peso di appena 1,5 chilogrammi.
Vola a una quota operativa di 120 metri, a una velocità di circa 40 chilometri orari. Dell’equipaggiamento antincendio fa parte una innovativa termocamera nella banda dell’infrarosso, capace di individuare i roghi grazie alla temperatura delle fiamme. Può essere lanciato facilmente a mano da un operatore per atterrare in un punto predeterminato al termine della missione.
Il drone ha un raggio d’azione di 10 chilometri che è possibile estendere, con la tecnologia 4G/5G già installata a bordo, a diverse centinaia di chilometri.
Così, monitorando in un'ora superfici di circa 500 ettari, il marchingegno è in grado di identificare e geolocalizzare fuochi anche molto esigui (dai 30 cm di diametro), prima che divampino e diventino potenziali roghi e incendi pericolosi per gli ecosistemi, le infrastrutture, le abitazioni.
Progettato per volare anche su parchi naturali e aree protette, possiede un motore elettrico a propulsione solare che lo rende non inquinante e silenzioso.
Il dilagare dei roghi
Secondo i dati della piattaforma europea Effis, nel 2021 in tutta Italia sono andati in fumo oltre 1.500 chilometri quadrati di boschi e foreste, spesso in incendi di grandi dimensioni non individuati in tempo.
Per quanto riguarda il 2022, un'analisi Coldiretti basata su dati Effis aggiornati a fine luglio avverte che l'Italia - dalla Maremma toscana al Carso friulano, dal Lazio alla Puglia, dalla Basilicata alla Sicilia all'Emilia Romagna - ha subito un aumento del 170% di incendi rispetto alla media, favoriti da caldo e siccità e “dalla mano criminale dell'uomo”.
Un flagello capace di mandare letteralmente in fumo ettari di terreno, con danni incalcolabili alla biodiversità e agli ecosistemi.
Obiettivo zero incendi
Il drone è stato sviluppato da due aziende italiane: la Npc di Imola, in provincia di Bologna, e la Vector Robotics di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso. La prima è specializzata nel settore metalmeccanico e nella produzione di microsatelliti per impieghi scientifici e commerciali, la seconda nella progettazione e produzione di droni innovativi a propulsione solare, utili anche per l’impiego in missioni di esplorazione spaziale.
“Crediamo di aver trovato uno degli utilizzi più nobili per un drone, che presto sarà di grande aiuto per individuare e prevenire gli incendi ed evitare la distruzione ogni anno di centinaia di ettari di boschi e foreste” ha dichiarato Andrea Beggio, project manager per lo sviluppo del sistema alla Vector Robotics.
“Siamo attualmente in trattativa con alcune istituzioni nazionali e amministrazioni locali che vorrebbero utilizzare flotte di droni FireHound Zero per monitorare continuativamente dal cielo le aree a rischio di incendi nei loro territori e fornire informazioni rapide e precise per l’intervento tempestivo delle forze antincendio terrestri e aeree. Lo ‘zero’ nel nome del nostro drone vuol essere un auspicio: ridurre fino a zero il numero degli incendi che divampano senza essere stati individuati e circoscritti per tempo”.