Imballaggi, le novità dall’Unione europea
Per ridurre l’enorme quantità di rifiuti da imballaggi nell’Unione europea, le nostre abitudini dovranno cambiare. Anche riscoprendo il vuoto a rendere e dicendo addio a bustine di zucchero e flaconcini di shampoo negli hotel. È quanto propone la Commissione europea.
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Magari non ce ne rendiamo nemmeno conto, ma ogni giorno abbiamo a che fare con innumerevoli imballaggi usa e getta. E spesso, indipendentemente dalla nostra volontà, ci troviamo obbligati a usarli. Possiamo abituarci a portare sempre con noi una borraccia e riempirla alle fontane pubbliche, ma che dire delle bustine di plastica al bar? E dei flaconcini di shampoo negli hotel? E dei contenitori di salse monouso nei fast food? La Commissione europea ha le idee molto chiare in merito: sono del tutto inutili. Pertanto, vanno tolti dalla circolazione al più presto.
Le proposte della Commissione europea sugli imballaggi
Dopo un lungo percorso di studio e analisi, e qualche fuga di notizie che già aveva fatto discutere, la Commissione europea il 30 novembre 2022 ha presentato le sue proposte su imballaggi e sostenibilità. Non si tratta ancora di una direttiva né di un regolamento, bensì di misure che dovranno essere ancora sottoposte al Parlamento e al Consiglio: c’è dunque la possibilità che vadano incontro a qualche modifica. La linea politica, tuttavia, è chiara.
La Commissione parte da una considerazione molto netta: sono in circolazione troppi imballaggi, imballaggi che in alcuni casi sono superflui e che quasi sempre finiscono immediatamente nella spazzatura, senza poter essere riciclati. Differenziarli dunque è una delle strategie per affrontare questo problema ambientale, ma non è l’unica e non è nemmeno sufficiente. Un approccio di sistema deve partire già a monte, con l’ecodesign.
Qualche dato restituisce le dimensioni della questione: in media ogni cittadino europeo butta nell’immondizia mezzo chilo di imballaggi al giorno, spesso realizzati a partire da materie prime vergini (alla loro fabbricazione è destinato il 40% della plastica e il 50% della carta usati nell’Unione europea). Se non interverremo e lasceremo semplicemente che le cose vadano avanti così, entro il 2030 la quantità di rifiuti da packaging aumenterà di un altro 19%.
I tre obiettivi della Commissione europea
Sono tre i grandi obiettivi della Commissione europea:
- Ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite per Stato membro del 15% entro il 2040, rispetto ai livelli del 2018. Ciò significa innanzitutto eliminare gli imballaggi inutili, tra cui quelli delle monoporzioni e le confezioni per frutta e verdura di taglio inferiore al chilo e mezzo, a meno che non siano assolutamente necessarie. Molte imprese – tra cui quelle di bibite e le piattaforme di e-commerce – saranno obbligate a fornire la propria merce all’interno di confezioni che è possibile riutilizzare o riciclare, in percentuali e con tabelle di marcia differenziate a seconda del settore.
- Rendere tutti gli imballaggi riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030. Per facilitare la vita ai consumatori, su ogni confezione ci sarà un’etichetta che spiega chiaramente dove e come differenziare i materiali che la compongono, attraverso simboli armonizzati in tutto il territorio dell’Unione. Per le bottiglie di plastica e le lattine, si tornerà al vuoto a rendere su cauzione.
- Fare in modo che si usino sempre meno materie prime vergini per produrre il packaging, imponendo percentuali minime di contenuto riciclato per gli imballaggi in plastica.