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Kusamono, dal Giappone il bonsai di erbacce

La versione meno invasiva e più semplice del bonsai si chiama Kusamono, realizzata con erbe e fiori spontanei e poco altro: scopriamo le meraviglie dell'arte di coltivare e decorare giapponese.

Kusamono, dal Giappone il bonsai di erbacce

Il Kusamono, un bonsai fatto di erba

Kusamono letteralmente significa una “cosa di erba”, termine spesso associato al più noto Bonsai e Ikebana e coi meno noti Shitakusa e Kokedama, che molto spesso insieme costituiscono gli elementi di compagnia in un Tokonoma, per i giapponesi il posto speciale della casa o nicchia dove solitamente sono posti decori floreali e dipinti, destinato anche alla cerimonia del té e all’accoglienza degli ospiti.

Tutti questi termini un po' particolari fanno parte dell’arte giapponese che consiste nel realizzare composizioni originali usando piante, erbe, fiori, terriccio, muschio e persino pietre. 

Si tratta di un’arte secolare, perpetrata da maestri ed appassionati del verde e dell’oriente.

Se alcuni considerano infatti quella del bonsai un’arte “spregevole” perché piega e limita una natura altrimenti destinata a crescere, altri sono attratti dalla calma e dall’armonia che queste pratiche di giardinaggio orientale infondono, considerate spesso anche curative.

Sicuramente, il Kusamono, rispetto al Bonsai, è un’arte meno “interventista” e se vogliamo invasiva, in quanto si realizza attraverso erbe spontanee locali e stagionali piantate in un vaso decorativo. Ma scopriamo qualcosa in più.

 

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Come si realizza un Kusamono (imperfetto!)

Partendo dal presupposto che il Kusamomo è, in modo riduttivo, un  piccolo “bonsai di erbacce”, fiori o piante spontanee che ci tiene compagnia, reperendo qualche informazione qua e là, si prova a realizzarlo in modo casalingo e imperfetto, con piccoli strumenti e mezzi naturalmente a disposizione, senza, in questo caso, acquistare nulla di nuovo. 

Le uniche cose di cui si avrà bisogno: una pianta spontanea stagionale (per esempio margherite o fiori di trifoglio o acetosella rosa), che si desidera rivedere anche in casa, un piccolo e graziosos vaso forato, del terriccio ( si dovrebbero usare terricci spieciali, come ketotsuchi - detto Keto - e Akadama ), delle palline drenanti di argilla espansa o corteccia, muschio o erbetta strisciante se l’avete, qualche pietra, sassolino o elemento decorativo a piacere. 

Procedimento: prendere il vasetto, fare un primo strato drenante di argilla espansa di circa un centimetro, quindi riempirlo per più della metà di terriccio.

Unirvi il fiore o la pianta spontanea che avete deciso di recuperare, coprire il terriccio con del muschio o piantine spontanee di sottobosco, quindi disponete qua e là qualche pietra ed elemento decorativo.

Annaffiate il tutto e disponetelo nella in casa dove desiderate, preferibilmente vicino a una fonte di luce. 

 

Maestri di Kusamono

Scherzi ed esperimenti a parte, ci sono persone e maestri che all'arte giapponese del coltivare ci dedicano tutta una vita. 

A tal proposito, le opere verdi di Nicola “Kitora” Crivelli sono sorprendentemente belle. 

Come si vede dalla gallery del sito Kusamono , le composizioni realizzate da Young Choe, artista che ha studiato con l’insegnante di Kusamono Keiko Yamane, sono estremamente affascinanti e straordinarie e si possono realizzare in tutte le quattro stagioni, autunno, estate, primavera e inverno, con le piante spontanee che la natura regala. 

I corsi seri di Ikebana, Bonsai, Kusamono, Kokedama e Shitakusa sono diversi e solitamente si possono trovare lezioni ad hoc nelle varie città e presso giardinieri e garden specializzati. Un'originalissima idea per regali di compleanno a persone speciali!