Un caricabatteria unico per tutti i dispositivi
Il Parlamento europeo ha votato sì, mettendo fine a un iter durato 13 lunghi anni: d’ora in poi ci sarà un caricabatteria universale standardizzato per i dispositivi elettronici. L'obiettivo? Mettere fine a inutili quantità di RAEE, nonché ai disagi causati ai consumatori dall'esistenza di caricabatteria diversi e incompatibili ai vari device.
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Un unico caricabatterie per tutti i dispositivi elettronici. La direttiva 2014/53/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, proposta dalla Commissione europea e approvata dal Parlamento il 4 ottobre 2022, porta con sé una duplice svolta nel mondo della tecnologia. Da un lato, un passo importante per affrontare il problema dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE); dall'altro, la fine dei disagi causati nei decenni ai consumatori dall'esistenza di caricabatterie diversi e incompatibili.
Cosa prevede la direttiva europea
La direttiva richiede che le porte di ricarica e la tecnologia di ricarica rapida siano armonizzate in tutta Europa: le porte USB-C diventeranno il formato standard per tutti gli smartphone, i tablet, le videocamere, le cuffie, gli altoparlanti portatili, le fotocamere digitali, gli e-reader, le console portatili per videogiochi e gli altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni che operano con una potenza fino a 100 watt.
Allo scopo di sostenere la transizione verde e digitale, la vendita dei caricabatteria sarà separata da quella dei dispositivi elettronici, con maggiori vantaggi per i consumatori e una riduzione dell'impronta ambientale associata alla loro produzione e al loro smaltimento.
I produttori saranno chiamati, infine a fornire ai consumatori informazioni dettagliate sulle prestazioni di ricarica attraverso un'apposita etichetta, indicando tra l'altro la potenza necessaria per ricaricare un determinato dispositivo e se quest'ultimo supporta la ricarica rapida. Tali dati permetteranno agli acquirenti di verificare con maggiore facilità se i caricatori che già possiedono soddisfano i requisiti dei loro nuovi dispositivi o li aiuterà a scegliere un caricabatteria compatibile. La ricarica rapida avrà sempre la stessa velocità, indipendentemente dal produttore.
L'intento dichiarato è uno, e molto chiaro: consentire agli utenti di limitare il numero di nuovi caricabatteria acquistati, con un risparmio notevole (250 milioni di € l'anno, stando ai dati della Commissione) spesi finora per l'acquisto di caricabatteria superflui.
Un vantaggio per i consumatori e per l'ambiente
Secondo quanto dichiarato dalla Commissione, nel 2020 nel Vecchio Continente sono stati venduti circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. I consumatori possiedono in media circa tre caricabatteria per telefoni cellulari e ne usano due regolarmente. Eppure, il 38% di loro dichiara di aver incontrato difficoltà almeno una volta nel ricaricare il proprio telefono cellulare perché i caricabatteria disponibili erano incompatibili.
"I caricabatteria alimentano tutti i nostri dispositivi elettronici più essenziali. Con l'aumento del numero dei dispositivi, cresce anche il numero dei caricabatteria venduti che sono incompatibili o superflui” ha dichiarato Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato interno. “Con la nostra proposta mettiamo fine a questa situazione. I consumatori europei potranno utilizzare un caricabatteria unico per tutti i dispositivi elettronici portatili: un passo importante per aumentare la comodità e ridurre i rifiuti".
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un'Europa pronta per l'era digitale, ha dichiarato: "I consumatori europei hanno subito troppo a lungo il disagio di dover accumulare diversi caricabatteria incompatibili. Abbiamo lasciato all'industria molto tempo per trovare una soluzione, ma ora è giunto il momento di agire a livello legislativo per promuovere caricabatteria standardizzati. Si tratta di un vantaggio importante per i consumatori e per l'ambiente, in linea con le nostre ambizioni in materia di transizione verde e digitale".
Perché ci è voluto così tanto tempo per il caricabatterie standardizzato
È dal 2009 che la Commissione Europea si adopera per una soluzione di ricarica standardizzata per i telefoni cellulari e i dispositivi elettronici analoghi. In primo luogo, ha promosso un accordo volontario tra gli operatori del settore che ha condotto all'adozione del primo protocollo d'intesa e ha permesso di ridurre il numero di soluzioni di ricarica per telefoni cellulari disponibili sul mercato da 30 a 3.
A seguito della scadenza del protocollo nel 2014, nel 2018 gli operatori del settore hanno presentato una nuova proposta, che però si è rivelata insufficiente per fornire una soluzione di ricarica standardizzata o soddisfare la necessità di ridurre i disagi per i consumatori e i rifiuti elettronici.
La proposta legislativa è stata quindi presentata dalla Commissione il 23 settembre 2021 e ha incassato il voto favorevole del Parlamento europeo il 4 ottobre 2022, con 602 sì, 13 no e 8 astensioni. Ora manca solo il via libera formale del Consiglio e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea: a partire da quella data, gli Stati membri avranno 12 mesi di tempo per recepire le norme e altri 12 per applicarle.
A conti fatti, dunque, entro la fine del 2024 tutti gli smartphone, tablet e fotocamere nuovi dovranno essere dotati di porta Usb-C; un obbligo che si estenderà anche ai computer portatili nella primavera 2026.
Ma perché ci è voluto così tanto tempo per approvare una misura con la quale, da consumatori, è impossibile non essere d’accordo? Durante la plenaria del 4 ottobre, gli eurodeputati riuniti a Strasburgo non hanno fatto mistero di essersi dovuti scontrare contro le resistenze da parte dei produttori. Almeno stavolta, però, il beneficio comune ha prevalso.