Il contributo di Milano Partecipa al Piano aria e clima
Con il Piano aria e clima, l’amministrazione milanese delinea il futuro della città in chiave sostenibile. Un progetto aperto ai contributi di cittadini e associazioni.
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Dall’emergenza climatica al Piano aria e clima
20 maggio 2019. Accogliendo una richiesta portata avanti con forza dai giovani di Fridays for Future, il consiglio comunale di Milano dichiara l’emergenza climatica e ambientale.
Prima tra le grandi città italiane, l’amministrazione guidata da Beppe Sala si impegna formalmente a predisporre entro sei mesi iniziative per la riduzione delle emissioni, l’introduzione delle energie rinnovabili e il risparmio energetico, oltre a procedere con la riforestazione urbana.
Non solo: la mozione prevede anche di “intensificare il coinvolgimento attivo dei cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione” e “farsi parte attiva presso il governo e la Regione perché prendano provvedimenti analoghi”.
4 ottobre 2019. Prende il via l’iter del Piano aria e clima, poi adottato dal Consiglio comunale a dicembre 2021. Ma di cosa si tratta? Della strategia con cui il Comune intende ridurre l’inquinamento atmosferico e contrastare i cambiamenti climatici, sul fonte tanto della mitigazione quanto dell’adattamento.
In ogni caso, il filo conduttore delle varie azioni messe in campo dev’essere “l’inclusione sociale e la tutela delle fasce deboli della popolazione”.
La consultazione pubblica su Milano Partecipa
La transizione ambientale è qualcosa che tocca in prima persona la qualità della vita dei cittadini. Impossibile imporla dall’alto. Da qui l’idea di raccogliere le opinioni, le proposte e anche le critiche di chi risiede a Milano o la frequenta abitualmente per motivi di studio o di lavoro.
La fase di consultazione pubblica vera e propria è durata 45 giorni (dal 12 gennaio al 25 febbraio 2021) ma è stata preceduta da una serie di incontri e laboratori tematici, utili per spiegare le caratteristiche e i contenuti del Piano.
I cittadini hanno inviato il loro contributi attraverso una piattaforma digitale ad hoc, chiamata Milano Partecipa. Per evitare di “sporcare” un percorso partecipativo così importante con tentativi di boicottaggio e polemiche sterili, era richiesto di fare il login con il proprio Spid.
“Le osservazioni diventeranno infatti parte integrante della discussione in vista del voto finale in Consiglio comunale”, ha spiegato l’assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e open data, Lorenzo Lipparini.
Alcune osservazioni di cittadini e associazioni
Nel concreto, quali sono le idee arrivate sul tavolo delle istituzioni?
In materia di qualità dell’aria, per esempio, l’associazione Genitori antismog sottolinea che “i fattori meteorologici e orografico non devono essere un alibi per giustificare il record negativo della qualità dell'aria, ma uno stimolo ad adottare misure più forti”.
A tale scopo, per studiare misure mirate ed efficaci “occorre distinguere fra inquinanti a diffusione ampia, come le polveri fini e ultra-fini, e quelli caratterizzati dalla prossimità della sorgente, come gli ossidi di azoto (NOx), per i quali i fattori meteorologici e orografico sono meno impattanti”.
Una cittadina invece fa notare che nel paragrafo sulla mitigazione dei cambiamenti climatici non è menzionato il traffico aereo. Suggerisce quindi di incentivare il turismo di prossimità e lo svolgimento di convegni e meeting da remoto.
Clima, la chiave di volta per il futuro di Milano
“Milano vuole essere la prima città ad avere una programmazione così articolata”, ha dichiarato il sindaco Beppe Sala, secondo quanto riportato da MilanoToday, durante il consiglio comunale in cui è stato presentato il Piano Aria Clima.
Quest’ultimo “si articola su fasi temporali molto lunghe, è un quadro, un percorso da fare, che guarda lontano affondando i primi passi nell'oggi. È la nostra risposta all'emergenza climatica. Il punto fondamentale è che all'emergenza non si risponde solo con misure di emergenza, ma con un piano strutturato che ci consentirà di affrontare gli obiettivi con coerenza".
Tutto questo in una città, come Milano, che “ha una responsabilità maggiore per quello che rappresenta nel Paese sulle tematiche ambientali”, ha affermato il primo cittadino.
Indipendentemente da chi uscirà vincitore alle elezioni amministrative della primavera 2021, è chiaro che la salvaguardia del clima dovrà essere la stella polare per lo sviluppo della città.