National Geographic: il Festival delle Scienze dal 23 novembre
“Ottimismo e Scienza” è il focus della XV edizione del National Geographic Festival delle Scienze di Roma che si terrà online dal 23 al 29 novembre. L'evento ospiterà in live streaming dialoghi, riflessioni e incontri digitali per dimostrare il valore della ricerca scientifica per la collettività.
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Ai nastri di partenza la quindicesima edizione del National Geographic Festival delle Scienze di Roma. L'evento, che le restrizioni legate alla pandemia hanno trasformato in un appuntamento online, avrà luogo dal 23 al 29 novembre e avrà come tema centrale il connubio tra ottimismo e scienza.
National Geographic Festival delle Scienze, come si svolgerà
Dialoghi, riflessioni, incontri, dibattiti. L'edizione 2020 del National Geographic Festival delle Scienze prevede una settimana ricca di contenuti, ospitati dal sito dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e del National Geographic, dai rispettivi canali social e dalla pagina Facebook del Festival.
Originariamente previsto ad aprile, il festival è stato spostato a novembre, quando il deciso rialzo dei contagi da Coronavirus ha richiesto nuovamente forti restrizioni ai movimenti e alle attività in pubblico. La decisione è stata, dunque, quella di rimandare al 2021 la presenza di pubblico e di realizzare l'evento totalmente in live streaming.
Temi e obiettivi
Un'edizione digital, iniziata il 20 giugno con il Solstizio di Scienza e proseguita con una serie di appuntamenti settimanali in diretta e in prima visione.
In continuità con il percorso tracciato, il National Geographic Festival delle Scienze proporrà un programma articolato in sette macroaree:
- Pianeta;
- Società ed Economia;
- Universo e Spazio;
- Tecnologia e Innovazione;
- Cervello e Pensiero;
- Snodi della Scienza;
- Salute e Medicina.
All'interno di esse, alcuni tra i maggiori protagonisti del panorama scientifico, sportivo e culturale contemporaneo faranno da guida alla platea virtuale, esplorando i progressi compiuti e i traguardi ancora da raggiungere in ambito tecnico-scientifico per affrontare al meglio le sfide dei tempi attuali: dalla salute pubblica al riscaldamento globale, dalla sostenibilità energetica a quella economica, fino alle celebrazioni di importanti anniversari come il centenario Rodariano.
Non mancheranno le mostre d'arte e un ampio programma educational- dedicato a bambini e ragazzi- interamente digitale.
Obiettivo dichiarato della kermesse, quello di superare le limitazioni dettate dalla distanza fisica per “dimostrare, in condizioni dominate da forti limitazioni personali e geografiche, il carattere aperto, universale, privo di barriere e volto unicamente al bene comune della ricerca scientifica”.
Ottimismo e scienza ai tempi della pandemia
In un periodo storico segnato dalla pandemia da Covid-19, è legittimo chiedersi quale sarà il ruolo della ricerca scientifica nell'individuare una soluzione alla crisi sanitaria.
Non hanno mancato di indagare in questa direzione le rilevazioni dell’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società di Observa Science in Society, che hanno intervistato gli italiani durante il primo lockdown e, di nuovo, all'annuncio delle nuove misure restrittive.
Se ad aprile 2020 si registrava una forte fede nella scienza (con un giudizio positivo da parte di un cittadino su tre), “la seconda ondata travolge la fiducia nelle istituzioni e negli esperti”: è scarsa la fiducia nel potenziale vaccino e gli interventi degli esperti sono percepiti come fonte di confusione dal 61,9% degli intervistati.
In questo quadro generale, giunge la scelta del National Geographic Festival delle Scienze di porre al centro del dibattito il binomio “ottimismo e scienza”.
“Il quadro poco roseo del futuro dipende fondamentalmente dai comportamenti che decidiamo di adottare. Non è compito dello scienziato dare indicazioni positive o negative ma scoprire fenomeni e dare soluzioni” ha dichiarato Marco Cattaneo, direttore responsabile di “National Geographic Italia”, “Le Scienze”, “Mind” e “National Geographic Traveler" in un'intervista apparsa sul sito del National Geographic.
“[...] L’ottimismo consiste nella fiducia nell’intelligenza della specie. La nostra specie è passata dalla lavorazione della pietra a una civiltà e a una tecnologia complessa e sofisticata dal punto di vista scientifico e culturale che ci permetterà di superare il riscaldamento globale e la pandemia”.