New York mette al bando le carni lavorate
Presto sarà difficile trovare un Hot Dog a New York: il sindaco Bill de Blasio mette al bando le carni lavorate di cui fino ad adesso la città è andata tanto fiera mirando a ridurre del 40% le emissioni di gas serra entro il 2030.
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Bando alla carne lavorata
Lo stato di New York si dimostra in prima linea nella battaglia contro i cambiamenti climatici, con un’azione simbolicamente rivoluzionaria.
La Grande Mela sarà infatti la prima città degli Stati Uniti d’America a mettere al bando le carni lavorate a pratire dal suo iconico hot dog.
Sarà un lungo processo, già ufficialmente iniziato due anni fa nelle scuole newyorkesi con l’iniziativa chiamata Meatless Monday (lunedì senza carne), ma che si vedrà concluso gradualmente nel 2030 per un investimento complessivo di 14 miliardi di dollari.
Il provvedimento prevede anche la riduzione dell’acquisto delle carni lavorate da parte della municipalità del 50%: non solo nelle scuole, ma in altri edifici pubblici, come ospedali e carceri.
Ma non solo carne al bando
“Difficile ma necessario”, così il sindaco Bill De Blasio commenta l’operazione durante l’Earth Day. Con questo progetto, nel 2030 le emissioni di gas serra nella città di New York saranno ridotte almeno del 40%.
L’allevamento è infatti una delle cause principali del surriscaldamento globale, e dopo decenni di studi comprovati, New York ha deciso di trasformare la conoscenza in azione. Il tutto non si limiterà alla messa al bando della carni lavorate. Questo è solo il primo passo.
In secondo luogo, la municipalità sta cercando di studiare delle leggi per diminuire l’inquinamento dato dal traffico di veicoli che consumato carburanti fossili, leggi che facilitino e promuovano la produzione e il consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Leggi innovative sul controllo dell’efficienza energetica dei grandi edifici pubblici porteranno anche alla creazione di nuovi posto di lavoro in un settore destinato all'aespansione: la produzione di energia pulita.
La battaglia per il Pianeta
“La battaglia per la salvaguardia del pianeta verrà vinta o persa da questa generazione”, aggiunge ancora il primo cittadino della Grande Mela, affermando che “ogni giorno senza prendere seri provvedimenti ci avvicina al punto di non ritorno”.
Solo affrontando il problema dello spreco energetico e dell’inquinamento prodotti dal settore alimentare, verranno contrastate circa il 30% delle emissioni di gas serra nel piccolo ma rappresentativo stato di New York.
Allie Feldman, fondatrice e presidente del Vote for Animal Rights arriva a dire che “I newyorkesy devono sentirsi orgogliosi del fatto che la loro città continui ad essere leader per i diritti degli animali e la salvaguardia dell’ambiente”.
Obiettivi a lungo termine
Questa iniziativa si sposa con quella che punta a una neutralità della produzione di carbonio, che per il 2050 mira a una produzione 100% di energia pulita da fonti rinnovabili per la città di New York.
Questo è uno dei modi più pratici e possibili per affrontare i cambiamenti climatici che in America spesso si traducono con potenti uragani, temperature invivibili, aria di scarsissima qualità, maree improvise.
“Qui a New York non neghiamo l’esistema del problema climatico. Agiremo”. Cosi’ conclude Costa Costantinides, membro del Consiglio di New York.