Orto sinergico: intervista a Gianna Nencioli (Associazione 1virgola618)
La sezione aurea e la proporzione divina sono riassunte in un numero: 1,618. Un’associazione ha fatto di questo numero irrazionale il suo cavallo di battaglia: niente a che vedere con Pi greco, Teorema del delirio, 1virgola618 è la cifra dell’orto sinergico, ma anche della medicina vibrazionale radionica, dello yoga, del canto, dell’estrazione degli oli essenziali e della cucina naturale. Scopriamolo insieme
Cos’è 1virgola618?
L’associazione 1virgola618 nasce in Toscana con lo scopo di far sapere a tutti che un altro modo di vivere è possibile. Un’alternativa a quella attuale che possa sviluppare e diffondere un pensiero ecologico, un consumo consapevole, un rispetto delle risorse e dell’ambiente che possa andare di pari passo con un percorso individuale di crescita e consapevolezza.
Per far questo, l’associazione 1virgola618 organizza corsi, come quello dell'orto sinergico appunto, meeting e conferenze, spettacoli, laboratori e workshop a tema, senza dimenticare la piattaforma web come punto di incontro e di scambio di idee.
L’associazione 1virgola618 accoglie diversi ambiti e settori: dalla bioedilizia, alla cultura delle energie rinnovabili fino alla divulgazione di un tipo di agricoltura naturale, biologica, biodinamica e sinergica in particolare. Al centro c’è sempre l’essere umano e tutto ciò che lo circonda: scienze olistiche, salute e alimentazione naturale, arti applicate per la salute, ecoturismo, ecoshopping. La propaganda che si vuol fare è quella di uno stile di vita solidale, non competitivo ma cooperativo, in armonia con la natura e sulla scia di una “decrescita felice”, fatta di finanza etica e di consumo critico.
L’appuntamento con l’orto sinergico
A grande richiesta torna anche per la prossima primavera presso l’associazione 1virgola618 l’appuntamento con l’orto sinergico. Il seminario teorico e pratico, residenziale e non, della durata di cinque e aperto a tutti è condotto da Alessio Mancin, esperto in permacultura, e si tiene a Rivalto di Chianni, in provincia di Pisa, presso l'azienda agricola biologica Amaltea. Cinque giorni di incontri, dal 23 al 27 maggio 2012, per conoscere l'agricoltura sinergica e imparare a fare l’orto.
Ma non un orto qualsiasi! In breve, il metodo dell’orto sinergico è un metodo di coltivazione elaborato dall'agricoltrice spagnola Emilia Hazelip, sulla base degli insegnamenti del giapponese Fukuoka. Tale metodo si basa sul principio che, mentre la terra fa crescere le piante, le piante creano a loro volta suolo fertile attraverso i propri "essudati radicali", i residui organici che lasciano, e la loro attività chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e lombrichi.
Praticamente è una terra che viene coltivata in modo spontaneo, perenne, che si autofertilizza e regala prodotti di elevata qualità, con proprietà nutritive superiori, energeticamente forti e maggiormente resistenti agli agenti infestanti. Nel laboratorio pratico della durata di 5 giorni si apprende il metodo e la realizzazione dell'orto sinergico in tutte le sue componenti, dalla realizzazione dei bancali alla pacciamatura, secondo uno specifico programma.
L’intervista a Gianna Nencioli, la presidente di 1virgola618
Gianna Nencioli, presidente dell’associazione 1virgola618, sostenitrice dell'orto sinergico, con un' esperienza ventennale in materia “green” in ambito editoriale, ha deciso di impostare la sua stessa vita sulla diffusione di questo messaggio importante, non solo a livello teorico, ma anche nella pratica quotidiana. Ecco una breve intervista.
Come mai la scelta di organizzare un corso di orto sinergico?
L’orto sinergico è un orto particolare, che nasce dagli insegnamenti teorici di Fukuoka, rivisitati e attualizzati sulla base del nostro clima mediterraneo da Emilia Hazelip. Si tratta di un orto che regala alimenti sani ed energetici, necessita di poca manutenzione ed è davvero bello a vedersi, per questo lo consiglio.
L’orto sinergico è un orto in cui l’uomo non fa nulla, se non spargere semini avvolti in palline d’argilla e girare una prima volta il terreno, essendo basato sul sistema del “non fare”. Una volta piantato, l’orto sinergico è perenne: si intercambiano le piante, ma non si tocca più la terra e si mette in atto un meccanismo di autoferilità grazie anche alla pacciamatura.
Che cos’è esattamente la “pacciamatura”?
La pacciamatura è un'operazione di copertura del terreno che si attua per l'orto sinergico, fatta con uno strato di materiale variabile (paglia, erba di sfalcio, foglie secche, tessuti, ghiaia, yuta, bucce etc) per impedire la crescita delle erbacce e mantenere il suolo caldo e umido.
C’è bisogno di molto spazio per fare un orto sinergico?
Assolutamente no. Anche pochi metri bastano, dipende da cosa si vuole piantare. L’orto sinergico è anche esteticamente molto bello a vedersi, quindi può essere realizzato anche nel giardino di fronte a casa. Per tenere lontani gli insetti si piantano anche fiori: tagete, nasturzio e calendula.
Si è soliti dare all’orto sinergico una forma a spirale, come mai?
Anzitutto perché è più pratico. Procedendo in questo modo, l’aiuola prende il sole in ogni direzione, non sempre dalla stessa parte ma in punti diversi. Inoltre non bisogna dimenticare l’importanza del simbolo: la spirale rappresenta la vita e con sé porta vigore, espansione, crescita e sviluppo per le piante dell’orto.
L’orto sinergico si può fare in tutta Italia?
Assolutamente si, utilizzando le colture tipiche del posto. È importante piantumare una specie di siepe intorno, così da creare una sorta di barriera per i mesi freddi, che consenta si dare riparo anche ad animali come il riccio e la lucertola, utili per l’equilibrio del microsistema che si è venuti a creare.