I Radiohead a favore di Extinction Rebellion
Un ladro trafuga 18 ore di musica inedita dei Radiohead, chiedendo un riscatto. E la band risponde pubblicando tutto il materiale e destinando i proventi al movimento ambientalista Extinction Rebellion.
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18 ore di musica rubata ai Radiohead
Qualche giorno fa, gli appassionati sono stati colti di sorpresa quando in Rete è comparsa una grossa mole di materiale inedito dei Radiohead. Per la precisione, 18 minidisc per altrettante ore di musica, che risalgono alle sessioni di registrazione di “Ok Computer”.
Pubblicato nel 1997, l’album è una pietra miliare della carriera della band britannica ed è considerato uno dei migliori dischi rock di sempre; per intenderci, è quello che contiene grandi classici come Paranoid Android, Karma Police e No Surprises.
Con le 18 ore di musica improvvisamente pubblicata in Rete, i fan hanno l’imbarazzo della scelta tra demo, brani eseguiti dal vivo, versioni alternative, canzoni suonate voce e chitarra da Thom Yorke (le cosiddette bedroom recordings). Nei giorni successivi è stata addirittura diffusa una sorta di guida all’ascolto, compilata da un gruppo di volenterosi.
La domanda alla base, però, resta immutata. Da dove arrivano queste registrazioni? Chi le ha diffuse e perché?
A chiarire il mistero sono stati gli stessi Radiohead, con un post pubblicato martedì 11 giugno nella loro pagina Facebook. Il materiale – svelano – è stato trafugato. Dopo aver rubato l’archivio di minidisc di Thom Yorke, il ladro avrebbe anche chiesto un riscatto di 150mila dollari in cambio della riservatezza.
La reazione di Thom Yorke e soci, anche stavolta, è stata esemplare: pubblicare tutto il materiale. Per i prossimi 18 giorni chiunque potrà scaricarlo da Bandcamp al costo di 18 sterline, che verranno devolute a Extinction Rebellion. “Così, per 18 sterline, potete scoprire se avremmo dovuto pagare quel riscatto”.
“Questo materiale non era stato concepito per essere pubblicato”, chiarisce la band, “ed è interessante solo in parte. Si tratta di un download molto, molto lungo, che non è adatto a uno smartphone”.
Cos’è Extinction Rebellion
La mossa assume ancora più significato perché tutti i proventi saranno destinati a Extinction Rebellion, il movimento ambientalista britannico che da qualche settimana sta facendo parlare parecchio di sé.
Tra le altre cose, ad aprile gli attivisti hanno marciato verso Oxford Circus nel nome di Berta Càceres (l’ambientalista honduregna assassinata nel 2016), hanno occupato luoghi-chiave di Londra, hanno bloccato l’ingresso della Borsa.
Di recente hanno minacciato di paralizzare con i droni il traffico aereo all’aeroporto di Heathrow, se non verrà fermato il progetto per la realizzazione di una nuova pista di atterraggio.
Azioni di disobbedienza civile non violente, ma tanto imponenti da creare parecchi disagi alla vita cittadina. Non a caso, sono diverse centinaia le persone arrestate dalla polizia per aver violato le normative sulle manifestazioni di piazza.
Al di là delle polemiche, Extinction Rebellion ha già ottenuto la sua prima grande vittoria il 1° maggio, quando il Regno Unito è stato il primo paese al mondo a dichiarare in Parlamento lo stato di emergenza climatica e ambientale.
Ma gli attivisti non hanno alcuna intenzione di accontentarsi, e continuano a portare avanti le loro istanze. Chiedono che il Regno Unito azzeri le sue emissioni nette di gas serra entro il 2025 ed esigono che i cittadini siano coinvolti in modo più attivo in questo percorso, agendo come sentinelle della politica.