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Starbucks dice addio alle cannucce

Ecco un altro passo importante verso l'eliminazione della plastica monouso, specialmente quella sotto forma di cannucce, spesso inutili e molto difficili da riciclare. Analizziamo la scelta di Starbucks.

Starbucks dice addio alle cannucce

Al partire dal 2020, Starbucks, nota compagnia Americana che gestisce una catena di caffetterie, dirà addio alle cannucce.

E’ la stessa Starbuck a darne notizia, sul filone di un nuovo trend ecosostenibile che ha preso di mira in tutto il mondo l’uso smodato delle cannucce di plastica monouso, spesso ingiustificato ed evitabile, ma soprattutto capace di accumulare in poco tempo quantità inimmaginabili di rifiuti di plastica che si riversano negli mari per poi depositarsi nelle spiagge, non solo deturpando il paesaggio ma compromettendo in molti casi anche gli ecosistemi e il benessere della fauna.

 

Le politiche ambientaliste di Starbucks

Va detto che Starbucks ha sempre avuto un occhio di riguardo per tutte le questioni ambientaliste, risultando una compagnia piuttosto virtuosa a riguardo, sensibile alle campagne green e solerte nel comunicare i progressi della propria azienda quando si tratta di coscienza ecologica.

Già 15 anni fa Starbucks iniziò a ridurre le dimensioni dei fazzoletti e dei pacchetti di carta per riuscire a ridimensionare la massa di rifiuti generate quotidianamente.

In seguito i suoi sforzi si concentrarono sugli sprechi d’acqua nelle proprie caffetterie, e il tutto condusse ad un utilizzo di rubinetti in grado di evitare sprechi e all’adozione di una policy molto chiara in materia di utilizzo morigerato dell’acqua.

Starbucks inoltre ricicla gran parte dei propri rifiuti e molti dei suoi prodotti arrivano ad essere composti fino al 85% di materiali riciclati. Aggiungiamo inoltre l’impego profuso nel supportare i produttori di caffè comprando la materia prima a prezzi equosolidali e, in ultimo, la politica aziendale di donare il cibo non venduto a organizzazioni di beneficenza.

 

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Cosa sostituire le cannucce le cannucce monouso?

Ma torniamo alle cannucce. La mobilitazione mondiale per la messa al bando delle cannucce ha toccato anche le politiche interne delle grandi compagnie più sensibili o più accorte a cavalcare le tendenze di mercato.

Starbucks si è rivelata essere una di queste ed ha colto la palla al balzo per annunciare la messa al bando delle cannucce in tutti i suoi locali a partire dal 2020. Ma cosa verrà utilizzato al posto delle cannucce?

Qui tocchiamo l’aspetto controverso della questione: Starbucks ha presentato un coperchio con beccuccio ergonomico che, come fanno notare molti ambientalisti, non solo è fatto anch’esso di plastica, ma addirittura sembra impiegarne una quantità maggiore di quella utilizzata per produrre una cannuccia.

Non un grande progresso, quindi, agli occhi degli ambientalisti. Starbucks rivela però che secondo agli studi dei ricercatori ai quali si à affidata, non si tratta solo di quantità di plastica ma, più importante, di qualità.

Questi nuovi beccucci ergonomici sono composti per la grandissima parte di polipropilene (abbraviato in PP), un polimero ideale per l’uso alimentare, quindi igienico, e facilmente riciclabile dagli impianti di riciclo, a differenza della plastica delle comuni cannecce, che purtroppo vediamo galleggiare negli oceani o compromettere la bellezza delle nostre coste.

Non solo, contro quanto ci direbbero le apparenze, l’uso di un beccuccio di dimensioni maggiori di quelle delle piccole cannucce, facilita il lavoro degli impianti di riciclo, che spesso utilizzano macchine non ancora in grado di catturare elementi plastici troppo piccolo, troppo leggeri o troppo sottili.

Secondo i primi test effettuati sembra che il 100% dei nuovi beccucci in plastica vengano catturati dalle maglie delle strutture di riciclo, cosa che con le cannucce avveniva solo nell’8% dei casi. Non solo, Starbucks ha annunciato di star lavorando ad un accordo con McDonald per creare un unico imipanto di riciclo condiviso specializzato per la lavorazione dei nuovi beccucci ergonomici in polipropilene.

 

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