Una biopiattaforma con termovalorizzatore a Milano
Da termovalorizzatore a biopiattaforma: è l’avveniristico progetto di Gruppo Cap a Sesto San Giovanni, che vedrà la luce nei prossimi mesi.
Credit foto
©ronedya / 123rf.com
Il termovalorizzatore diventa green
“Un progetto unico in Italia”. Così il Gruppo Cap, che gestisce il servizio idrico integrato nei Comuni della Città metropolitana di Milano e di altre province lombarde, descrive la futura biopiattaforma di Sesto San Giovanni.
Attualmente l’area ospita un vecchio termovalorizzatore, ma ancora per poco: nelle prossime settimane verrà dismesso e demolito per lasciare posto a una struttura completamente inedita. Il nuovo termovalorizzatore (l’unico autorizzato in Italia negli ultimi dieci anni) sarà unito infatti a un depuratore creando un polo avveniristico, sostenibile e a zero emissioni di CO2.
I 40 depuratori distribuiti nel Milanese invieranno ogni anno circa 65mila tonnellate di fanghi; fino a oggi sono materia di scarto, ma in futuro verranno trasformati per il 75% in energia (ricavando 11.120 MWh all’anno di calore per il teleriscaldamento) e per il 25% in fertilizzante, grazie al recupero del fosforo.
Parallelamente, la frazione umida dei rifiuti urbani verrà trasformata in biometano, biocombustibile che abbatte del 97% il rilascio di anidride carbonica in atmosfera. Tutti questi rifiuti – attualmente gestiti da strutture esterne – arriveranno dai Comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Pioltello, Cormano, Segrate e Cologno Monzese, per un totale di circa 30mila tonnellate all’anno.
I tempi di realizzazione della biopiattaforma
Si tratta di un progetto mastodontico, da 47 milioni di euro, che è il risultato di anni di studio, ricerca e investimenti. Si è già aggiudicato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo Horizon 2020 incentrato sulla valorizzazione dei rifiuti organici.
Gli abitanti della zona sono stati coinvolti mediante un processo partecipativo chiamato BioPiattaformaLab. A seguito di un ciclo di incontri pubblici tra cittadini e tecnici, sono state raccolte decine di proposte che sono state poi valutate una per una; alcune di esse sono state inserite nei bandi di gara ufficiali.
Questo inizio di 2021 ha portato con sé due tappe fondamentali. Il 30 gennaio le istituzioni della Città metropolitana di Milano hanno dato il via libera definitivo. Il 5 febbraio Cap Holding Spa ha acquisito il 79,2% del capitale sociale di Core Spa, la società costituita dai cinque Comuni coinvolti.
Il piano ora prevede che la prima linea della biopiattaforma sia operativa a ottobre 2022 e che l’intero impianto entri a regime a marzo 2023.
Il termovalorizzatore di Copenaghen
Dobbiamo quindi prepararci a spogliare il vocabolo “termovalorizzatore” dall’accezione negativa che l’ha contraddistinto in questi ultimi anni? Sembrerebbe proprio di sì, a giudicare da questo e altri esempi internazionali.
Uno tra tutti, Amager Bakke, l’innovativo impianto inaugurato nel 2017 nel cuore di Copenaghen, rimpiazzando il vecchio inceneritore. Brucia ben 400mila tonnellate di rifiuti ogni anno ma dalla ciminiera emana soltanto vapore acqueo, grazie ai filtri che trattengono polveri e sostanze nocive.
Il progetto ha fatto parlare di sé anche perché i cittadini possono viverlo nel vero senso della parola, sciando sulla pista artificiale ricavata sul tetto, bevendo un caffè al bar con vista sul porto oppure arrampicando sulla parete da 85 metri, una delle più grandi del mondo.