Intervista

Tra Fukuoka e Sri Aurobindo: intervista a Krishna McKenzie

Provate a immaginarvi una sintesi tra permacultura, yoga integrale, ayurveda e buona musica. Ecco la vita di Krishna MacKenzie, incontrato in India, nella città-comunità di Auroville, dove influenza positivamente, col suo esempio e con l’instancabile voglia di diffondere e condividere la sua esperienza, tutte le persone che vengono da ogni angolo del mondo per passare un po’ di tempo con lui nella Solitude farm

Tra Fukuoka e Sri Aurobindo: intervista a Krishna McKenzie

Krishna Mackenzie, inglese trapiantato in India, sposato con una bella tamil e padre di due bambini, porti avanti da oltre dieci anni un’esperienza di permacultura tropicale (per la quale è ritenuto un’autorità) chiamata Solitude Farm.

Ecco l'intervista dove racconta la sua esperienza.

 

Da dove nasce tutto ciò?

(Mostrandoci una dedica personale a mano di Fukuoka ci risponde così) Questa esperienza radicale nasce dall’impatto che due grandi maestri hanno avuto sulla mia vita.

Il primo è Masanobu Fukuoka, incontrato di persona, dal quale ho tratto il segreto del mio rapporto col suolo e quindi con la vita vegetale. Vedendo il suo esempio ho capito qual era la mia missione e ho deciso di dedicarmi anima e corpo ad essa, perché non è un qualcosa che puoi fare, ma puoi solo esserla, incarnala.

In secondo luogo è stato fondamentale l’impatto con lo yoga integrale di Sri Aurobindo, che toglie lo yoga dalle mani dei santoni solitari nelle loro grotte e lo consegna ad un approccio collettivo e attivo, rappresentato dalla città di Auroville.

Quindi fare permacultura ad Auroville era per me un modo pratico di incarnare l’ispirazione tratta dai miei due maestri.

kishna

 

 

Quindi yoga integrale e permacultura. Come si integrano le due cose nella quotidianità?

Lo yoga integrale è un processo che unisce l’azione del singolo a quella della collettività, ma una collettività deve avere una base che ne garantisca l’esistenza, e la base di tutto è il suolo. Un suolo sano, vivo, ricco e fertile, produrrà piante con le stesse caratteristiche, che offriranno cibo con le stesse caratteristiche, che nutrirà un essere con le stesse caratteristiche.

Oggigiorno abbiamo perso il rapporto diretto col suolo, col suo odore, non percepiamo quando un terreno è vivo o morente, sano o malato, se è produttivo o sta chiedendo soccorso.

La permacultura ci deve insegnare ad avere un rapporto diretto col suolo, il resto va da sé… ed anche i frutti dello yoga migliorano se la collettività si nutre di cibo sano da condividere con gioia.

 

Scopri i 12 principi di permacultura

 

Ma non si tratta solo di permacultura e yoga integrale: nella tua Solitude Farm ci sono anche l’ayurveda e tanta buona musica!

Esatto! Oggi hai potuto assaggiare una delle nostre insalate speciali con il succo di un fiore di una leguminosa locale chiamato "Radha’s consciousness" (Coscienza di Radha). La gente viene qui da tutto il mondo per apprendere qualcosa, come se bastasse parlare per carpire il segreto.

Invece non c’è niente che si possa studiare o imparare, c’è una forza che può essere trasmessa per altre vie, un legame da rinsaldare, e la musica è un veicolo perfetto per fare questo: le persone lavorano assieme nella natura, mangiano assieme cibo sano e locale, ascoltano musica di qualità (il bassista ha suonato anche con Ray Charles). Questa gente riprodurrà a modo suo qualcosa che è irriproducibile, un seme che può crescere dovunque, non solo ai tropici.

L’ayurveda è una scienza indiana che ci insegna come rientrare in rapporto col proprio corpo, rispettandolo con un corretto modo di utilizzarlo, nel lavoro, nel riposo, ed anche nel cibo.

Grazie ad amici esperti abbiamo cominciato a riutilizzare piante cadute in disuso, o a scoprire usi differenti di piante comuni. Molti agricoltori piantano solo ciò che dà loro profitto, ma la gioia e la salute sono il vero profitto.

 

So che c’è una piccola ma stupenda rivoluzione in atto nei villaggi locali grazie al tuo esempio. Vuoi dirci qualcosa?

Tu Giacomo vieni dall’Italia, ci sono stato anch’io e conosco la vostra realtà. È assai migliore che in molti alti paesi “moderni” dove l’uomo medio ha totalmente rotto il legame col cibo e col suolo. Da voi la gente ha ancora ricette della nonna, spende ancora del tempo negli orti e prova piacere a vedere i buoni frutti crescere. Ma la tendenza è a peggiorare.

Il primo passo è quando si pensa a produrre massivamente cibi per il profitto, sfruttando il terreno fin quando non muore per trasferirsi altrove; in questo modo non può nascere una vera comunità, una vera comprensione, una vera unione. Così le persone vengono divise.

Bisogna ripartire dal suolo, riscoprire le vecchie piante locali, assieme. Cerco di far capire, soprattutto alle donne locali, che il vero profitto è la salute, del cibo per la comunità, e la salute di un terreno che non dovrai abbandonare perché sterile o impestato di disinfestanti e fertilizzanti.

Molti dei ragazzi che vengono a fare volontariato qui diffondono questa visione e per me questo è tutto: io lavoro il mio piccolo mondo ma di riflesso vi è un’azione su vasta scala. E grazie alla musica e al cibo condiviso è molto facile superare le barriere linguistiche!

 

Sai, posso riportare le tue parole registrandole e la bellezza di Solitude Farm con delle foto, ma non posso testimoniare quanto buono è questo cibo e quanto adorabile sia l’odore di questa terra, che prima del tuo lavoro era secca e quasi desertica. Come vuoi salutarci Krishna?

Mi piacerebbe farlo con una canzone! Chi passa di qua dovrebbe ripartire gioiosamente e con qualcosa di nuovo. Qualcosa che non può essere rivelato ma solo messo in pratica. È una piccola rivoluzione che dobbiamo rinnovare tutti i giorni con una goccia di amore. Ognuno a modo suo. Il modello è replicabile perché non esiste… sta a voi farlo. 

 

Decrescita, mito o realtà attuabile?

 

Per approfondire:

> Sri Aurobindo, chi è e cosa ha fatto

Simbologia del dio Krishna