Stand up! 3 posizioni yoga in piedi
Vi illustriamo tre posizioni yoga, corredate di una breve spiegazione tecnica, che vi aiuteranno a prendere confidenza con gli asana in piedi
La pratica yoga, come i praticanti sanno, non è solo recitare l’om o sprofondare in lunghi rilassamenti ristoratori. Al contrario, molti asana sono svolti in piedi, in appoggio o in equilibrio: lasciato il confort del pavimento e la sicurezza data dalla terra, l’allievo è chiamato a… camminare sulle proprie gambe.
Questo tipo di posizioni agisce in modo benefico sulla muscolatura degli arti inferiori, sulla scioltezza delle anche e delle articolazioni, nonché garantisce un miglioramento dell’equilibrio e del funzionamento degli organi interni.
Anche la schiena ne è positivamente stimolata perché le vertebre sono chiamate a riappropriarsi degli spazi naturali che competono loro donando così agilità e leggerezza al tronco spesso costretto e incurvato. Conseguentemente, favoriscono la propriocezione a livello posturale e, eventualmente, l’autocorrezione di alcuni lievi paramorfismi.
Da un punto di vista psicologico le posizioni in piedi contribuiscono a sviluppare la sicurezza in se stessi, la forza di volontà e la determinazione.
VIRABHADRASANA II
Questo asana ricorda l’eroe Virabhadra, incarnazione di Shiva, nato da un capello che il dio gettò infuriato nel Gange. Rappresenta dunque la forza virile e l’ira divina incarnata nel mito del guerriero.
Esecuzione:
> Partenza in tadasana (posizione della montagna).
> Allargare le gambe di un’ampiezza maggiore della larghezza del bacino e sollevare le braccia distese all’altezza delle spalle, palmi rivolti verso il basso.
> Ruotare il piede sinistro di 90° verso sinistra.
> Piegare il ginocchio sinistro in modo tale che la coscia sia parallela al pavimento (se possibile), il ginocchio in linea con la caviglia e lo stinco perpendicolare al pavimento.
> Il busto è eretto, al centro del corpo, lo guardo è oltre le dita del braccio proteso davanti a noi. Le braccia sono allineate e il petto è aperto. I piedi sono ben piantati al pavimento in una posizione stabile.
> Mantenere finché la posizione è confortevole e poi ripetere sull’altro lato.
Prova anche le posizioni yoga a terra
TRIKONASANA
Posizione del triangolo, di cui esistono molteplici varianti. L’asana che andremo a illustrare è chiamata, più specificatamente, utthita trikonasa, ovvero triangolo esteso.
> Partire a in tadasana (posizione della montagna).
> Allargare le gambe di un’ampiezza maggiore della larghezza del bacino e ruotare il piede destro di 90°.
> Inspirare e sollevare le braccia con i palmi rivolti verso il basso.
> Mantenendo le ginocchia tese e il busto frontale protendere il busto verso destra fino a quando questo movimento è possibile.
> Abbassare il braccio destro fino a toccare lo stinco, la caviglia o il pavimento (a seconda della scioltezza individuale). Il braccio sinistro si allunga contemporaneamente verso l’alto e le spalle sono allineate.
> La testa può rimanere in posizione neutra, oppure lo sguardo può dirigersi verso il pollice della mano sollevata.
Mantenere finché la posizione è confortevole e poi ripetere sull’altro lato.
UTTHITA PARSVAKONASANA
Posizione laterale dell’angolo esteso, laddove parsva significa "fianco", lato, kona "angolo" e utthita - come abbiamo visto per la posizione precedente - "esteso".
> Partenza in virabhadrasana II dal lato destro.
> Il braccio sinistro si allunga verso il soffitto e poi verso l'orecchio con il palmo verso terra.
> Contemporaneamente, il braccio destro scivola e il busto si avvicina alla coscia destra. Le dita (o il palmo) della mano destra raggiungono il pavimento davanti al piede. Il ginocchio destro preme contro l’esterno del braccio che poggia a terra e, come per le posizioni precedenti, si presti attenzione all'allineamento tra il ginocchio e la caviglia e alla perdendicolarità dello stinco rispetto al pavimento.
> Mantenere finché la posizione è confortevole e poi ripetere sull’altro lato.
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