Praticare le meditazioni attive di Osho
Vi abbiamo fatto conoscere l’universo delle meditazioni attive partendo dalla più famosa, la meditazione dinamica. Essa però è solo la prima di una serie di proposte in questa direzione elaborate dal maestro Osho per venire incontro alla perpetua esigenza di movimento tipica dell'uomo occidentale. Vediamo allora come attraverso salti, giri, danza si può arrivare alla pace della meditazione!
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La meditazione Kundalini è una meditazione "vibrante" per scrollarsi di dosso tensioni, preoccupazioni, ansie e tornare energici, vigorosi e pieni di vita.
Primo stadio (15 minuti): a partire dai piedi, iniziare a vibrare progressivamente tanto da sentirsi tutt’uno con lo scuotimento che pervade il corpo, senza forzarlo.
“Lascia accadere lo scuotimento – non farlo! Stai in piedi in silenzio, sentilo arrivare; e quando nel tuo corpo inizia un piccolo tremito, incoraggialo, ma non farlo! Goditelo, sentiti estatico, dagli spazio, accoglilo, dagli il benvenuto, ma non farlo”.
Secondo stadio (15 minuti): lasciarsi andare al movimento spontaneo, il corpo è libero di danzare come meglio preferisce.
Terzo stadio (15 minuti): fermarsi con gli occhi chiusi e osservare le sensazioni del corpo, seduti o in piedi.
Quarto stadio (15 minuti): rilassamento fermo e silenzioso a occhi chiusi.
Scopri di più sui benefici della meditazione Osho
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Una meditazione che vuole far sprofondare il praticante nella danza mettendo da parte condizionamenti e influenze esterne. Per ritrovare se stessi e lasciarsi andare.
Primo stadio (40 minuti): danza meditativa, lasciarsi completamente trasportare dal gesto, senza permettere alla mente di interferire. I movimenti sono liberi e guidati dall’inconscio.
"Dimenticati il danzatore, il centro dell'ego; diventa la danza. (...) Partecipa! E sii giocoso"
Secondo stadio (20 minuti): dopo la danza, concedersi il rilassamento a occhi chiusi sdraiati a terra in silenzio.
Terzo stadio (5 minuti): danza finale di gioia e celebrazione.
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Unire corpo e mente mantenendosi testimone: questo il succo della meditazione Nadabrahma da secoli utilizzare per trovare il proprio centro.
Primo stadio (30 minuti): si parte seduti a gambe incrociate e si sussurra il suono “mmmm”. Gli occhi sono chiusi.
Secondo stadio: questo stadio è diviso in due parti di sette e minuti e mezzo ciascuna. Nella prima parte muovere le mani, con i palmi in su, facendo dei cerchi verso l'esterno. Iniziare dall'ombelico e muovere entrambe le mani in avanti per poi dividerle creando due grandi cerchi speculari a destra e a sinistra. Dopo sette minuti e mezzo, girare le mani con i palmi all'in giù e muoverle nella direzione opposta. Ora le mani si avvicineranno l'una all'altra all'ombelico e poi si divideranno andando all'esterno verso i lati del corpo.
Terzo stadio (15 minuti): rilassamento seduti.
"Nella Nadabrahma ricorda questo: lascia che corpo e mente siano totalmente uniti, ma tu ricordati di essere un testimone, un osservatore"
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Una meditazione molto utile per rilassarsi, alla sera. Si legge: "Se la respirazione è fatta correttamente nel primo stadio, l'ossido di carbonio che si forma nel flusso sanguigno ti farà sentire come se fossi in cima al Gourishankar (il monte Everest)".
Primo stadio (15 minuti): inspirare profondamente dal naso, trattenere il più possibile il respiro, espirare profondamente dalla bocca e fare una pausa - il più lunga possibile - a polmoni vuoti. Ripetere questo ciclo per il tempo indicato.
Secondo stadio (15 minuti): fissare lo sguardo su una fiamma o su una luce blu lampeggiante. Il respiro è regolare.
Terzo stadio (15 minuti): alzarsi e permettere al corpo di muoversi, in modo dolce, come desidera. Gli occhi sono chiusi.
Quarto stadio (15 minuti): rilassamento silenzioso sdraiati ad occhi chiusi
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Come il mandala assorbe la mente del praticante, così questa meditazione attiva crea un'energia che confluisce al centro di colui che medita.
Primo stadio (15 minuti): correre a ginocchia alte, sul posto mantenendo l’attenzione sul respiro che dovrebbe essere profondo e regolare. Si inizia piano, poi si aumenta gradualmente la velocità.
Secondo stadio (15 minuti): sedersi a occhi chiusi, bocca socchiusa, oscillare come una canna mossa dal vento in ogni direzione.
Terzo stadio (15 minuti): sdraiarsi sulla schiena e, mantenendo la testa immobile, aprire gli occhi e farli ruotare in senso orario come se si stessero seguendo le lancette di un grande orologio, il più velocemente possibile. La bocca rimane socchiusa, la mascella rilassata e il respiro leggero e regolare.
Quarto stadio (15 minuti): rilassamento sdraiati a occhi chiusi.
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Primo stadio 45 minuti): sollevare le braccia fino a portarle all'altezza delle spalle, con il palmo della mano destra in su e quello della sinistra in basso e iniziare a girare su se stessi. All’inizio lentamente, poi in modo sempre più veloce. Gli occhi sono aperti.
Secondo stadio (15 minuti): lasciare che il corpo cada a terra, a pancia in giù con l’ombelico a contatto con la terra. Rilassarsi in questa posizione.
“Il whirling Sufi è una delle tecniche più antiche e più efficaci.
(…) Il tuo essere è il centro e il corpo diventa una ruota che gira e gira, come il tornio del vasaio. Tu rimani al centro, anche se il corpo si muove”
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Una meditazione da poter eseguire anche durante la giornata, in ufficio per esempio, per staccare la spina e ritrovare la calma e la concentrazione.
Primo stadio (45 minuti): stando in piedi, gambe leggermente divaricate, fare dei respiri rapidi e profondi, con la bocca aperta, immaginando di respirare attraverso i chakra, i centri energetici situati lungo la colonna.
Si parte dal centro più basso, il primo chakra, e quando si sente il suono di uno strumento convenuto, una campanella ad esempio, si sposta la respirazione nel chakra successivo. La respirazione dovrebbe diventare più rapida e delicata man mano che si sale verso l'alto attraverso i vari chakra. Arrivati al settimo chakra, ripetere il percorso all'inverso, ovvero dall'alto verso il basso. Questo ciclo viene ripetuto tre volte.
Secondo stadio (15 minuti): sedersi e osservare silenziosamente le proprie sensazioni.
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Primo stadio (45 minuti): con della musica appropiata in sottofondo, iniziare a produrre dei suoni con la bocca, localizzandosi nel primo chakra. Quando si sente la musica cambiare, ascolta, iniziare ad emettere suoni nel secondo chakra.
Il processo viene ripetuto fino al settimo chakra, e il suono diventa ogni volta più acuto. Poi, quando la musica scende di tonalità, rifai il percorso attraverso i chakra verso il basso. Questo movimento del suono verso l'alto e verso il basso viene ripetuto tre volte.
Secondo stadio (15 minuti): rilassamento seduti o sdraiati a terra.
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