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3 tecniche di respirazione yogica

Il respiro è sempre con noi, eppure spessissimo lo ignoriamo. Ecco dunque qualche tecnica per entrare in contatto intimo e profondo con esso

3 tecniche di respirazione yogica

Durante la lezione di yoga l’insegnante conduce, apparentemente in modo ossessivo, gli allievi verso il respiro: ascoltarlo, interiorizzarlo, aggrapparsi ad esso con tutte le proprie forze è una delle difficoltà più grandi che gli yogi riscontrano, ben più delle posizioni.

È infatti tutt’altro che semplice mantenere lo stato di consapevolezza stabile perché i pensieri tendono ad intrufolarsi facendoci fluttuare verso l’ “altrove” spaziale e temporale. Osservare il il flusso d’aria che scorre nelle narici è una pratica che, al contrario, ci radica nel “qui e ora”, l’unico territorio esistenziale che conti davvero e sul quale è saggio investire.

Data questa fondamentale importanza, in seno allo yoga è presente un vasto repertorio di tecniche legate al respiro di finalità e difficoltà molto diverse.

Vediamone qualcuna insieme!

 
Qualche tecnica respiratoria dello yoga

Esiste un’intera branca dello yoga unicamente riguardante il respiro: è il pranayama, ovvero l’insieme delle varie tecniche respiratorie, un territorio vasto e affascinante riservato agli yogi non proprio agli inizi.

Di seguito vi proporremo qualche esercizio che potete eseguire tranquillamente, in ogni momento della giornata. Ricordiamo che, nello yoga, il respiro è sempre attraverso il naso: si inspira con il naso, si espira con il naso. Le eccezioni sono davvero rarissime e vengono sempre segnalate dall’insegnante.

Che stiate in pieno rilassamento o nel cuore di un asana, si respira con il naso; parimenti, la stragrande maggioranza delle tecniche respiratorie si esegue con il naso, dunque abbiate cura di prevenire i raffreddori, particolarmente fastidiosi in questo contesto.

Prima di iniziare, vi consigliamo di ritagliarvi qualche minuto per trovare la giusta concentrazione e un buon grado di interiorizzazione: nessuna tecnica - così come nessun asana - va interpretato in modo automatico, un semplice replicarsi di istruzioni perché ciò è profondamente “anti-yogico”. Uno stato di concentrazione e centratura è indispensabile per entrare nella filosofia di ciò che si sta facendo e per riempirlo di contenti profondi. Dunque, liberate le vostre narici, prendetevi qualche istante per entrare nella pratica e seguite le nostre indicazioni.

 

3 tecniche di respirazione da provare in vacanza

 

Respirazione yogica completa

Questo tipo di pranayama consiste nel legare i tre tipi di respirazione, addominale, toracica e clavicolare in un unico ampio e potente respiro.

Le prime volte può essere utile sezionare i tre tratti per approfondirne la consapevolezza: eseguite qualche respirazione di tipo addominale, focalizzandovi sul diaframma che sale e che scende; eseguite qualche respirazione toracica (Bhastrika), dilatando e rilassando il torace e, infine, qualche breve ciclo di respirazione clavicolare provando a percepire il respiro nella parte apicale, alta, intorno alle clavicole.

Ora che avete famigliarità con i tre tipi di respirazione, potete finalmente eseguire la respirazione completa che si ottiene unendo in tre tratti in un’unica inspirazione e poi in un’unica espirazione. Dunque inspirare e riempire l’addome, il torace e la parte superiore del polmoni. Espirare e svuotare: la sensazione è quella di un’onda che nasce nell’addome e sale per poi ritirarsi.

respirazione yogica completa

 

Nadi Shodana

La respirazione a narici alternate è una delle tecniche respiratorie più famose e se ne parla molto in merito alla sua efficacia con gli attacchi di panico.

Oltre al potere calmante, viene ritenuta una vera e propria doccia di ossigeno per il cervello e avrebbe influsso anche sull’equilibrio dei due emisferi cerebrali.

Potete ricorrere ad essa ogni volta che vi sentite in ansia o sotto pressione per raggiungere uno stato di calma e chiarezza mentale.

nadi shodana

 

Kapalabhati

La respirazione kapalabhati (cranio lucente) può risultare leggermente più complessa delle precedenti ma, semplicemente, richiede solo qualche tempo di pratica in più per essere interiorizzata. La tecnica, difatti, è semplice:

  1. inspirare normalmente
  2. espirare eseguendo una vigorosa contrazione dell’addome sentendo il suono sonoro del respiro che esce dalle narici in modo rapido

Potete eseguire qualche ciclo e poi riposarvi eseguendo dei respiri naturali. Questa tecnica è fortemente rinvigorente dunque praticatela quando vi sentite stanchi o mentalmente scarichi.  

kapalabhati

 

Benefici della respirazione pranayama

 

Per approfondire:

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